La ricetta per il Panettone perfetto

Panettone ricetta

©Bigstock.com/Hemeroskopion

Adesso, sei diventato un vero esperto di cucina italiana, dato che hai imparato molto sulle tante bontà regionali dedicate alle feste. Sei già ferrato sugli squisiti dolci di Natale? Quando si tratta di tentare una sorpresa di Natale, non puoi sbagliare con il Panettone. All’inizio era una specialità milanese, dove si mangia tutto l’anno, il dolce raffinato e delizioso, da tempo, ha dispiegato le sue ali in tutto il paese e anche oltre. Sii onesto, il dolce con il lievito naturale con la sua uvetta e i canditi non è semplicemente divino? Potresti cuocere un Panettone in un colpo, ecco perché abbiamo selezionato per te una straordinaria ricetta da parte dello chef Francesco Elmi!

Ingredienti (per 5 Panettoni) – primo impasto

  • 450 g di zucchero
  • 400 g di acqua
  • 600 g di tuorli d’uovo
  • 400 g di lievito naturale (il peso esatto dipende dalla sua maturazione)
  • 1000 g di farina (W380 / 420P / L 0,50 – 0,60)
  • 650 g di burro


Iniziamo:

Il Panettone richiede sempre due sessioni di impasto. Cominciando dalla prima, si scioglie lo zucchero in 260 g di acqua poi si aggiungono i tuorli d’uovo, la farina e il lievito naturale, suddiviso in piccoli pezzi. Impastare l’impasto fino a quando non diventa elastico, aggiungere la restante acqua e, infine, il burro a temperatura ambiente. Lasciare riposare l’impasto ad una temperatura di 25°C per 12 – 14 ore. L’impasto naturale è migliore se lasciato lievitare ad una temperatura di 26°C e dovrebbe triplicare all’incirca il suo volume.

Ingredienti (per 5 Panettoni) – secondo impasto

  • 250 g di farina (W380 / 420P / L 0,50 – 0,60)
  • 100 g di zucchero
  • 150 gr di tuorli d’uovo
  • 150 g di burro
  • 30 g di sale
  • 6 g di baccelli di vaniglia
  • 600 g di uva sultanina precedentemente in ammollo e poi asciugati
  • 600 g di frutta candita (300 g di buccia d’arancia, 300 g di limone)


Cominciamo (di nuovo):

Panettone

©ZAINOO Travel Guide

Impastare il composto della prima sessione con la farina fino a che non diventa elastico. Aggiungere lo zucchero e i tuorli d’uovo, impastare di nuovo, poi aggiungere il burro e il sale. Aggiungere la frutta candita, e lasciare che l’impasto cresca per un’ora prima di dividerlo in parti. Lasciar riposare per un’altra ora, fare un rotolo, poi metterlo negli stampi.

Dopo aver fatto trascorrere questo tempo, lasciarlo levitare per 5 a 6 ore a 30°C prima di riportarlo a temperatura ambiente. Far cuocere un chilo di composto a 155 a 160°C per circa un’ora. Tirarlo fuori dal forno, ruotare il composto a testa in giù circa tre ore prima di metterlo nelle confezioni il giorno successivo. Ora preparati ad una vera esperienza culinaria – per accompagnarlo vi consigliamo bevande calde dolci o vini da dessert, come Moscato o Spumante.

La tua bocca forse sta avendo l’acquolina solo leggendo la ricetta? Divertiti a preparare e festeggiare con il tuo stesso Panettone!

10 splendidi posti dove passare il Natale in Italia

A differenza di altri paesi, in Italia il 24 e il 26 dicembre non hanno lo stesso significato del giorno di Natale. Sebbene sia frequentemente festeggiato in famiglia, il 6 gennaio (La Befana) rimane la festa natalizia più importante. Le città e i paesi si illuminano a festa già dagli inizi di Dicembre. Luci fiabesche, decorazioni cariche di atmosfera, alberi addobbati e il presepe quasi obbligatorio, fiancheggiano le strade e le vie. Ti piacerebbe trascorrere il Natale in Italia, ma ancora non hai idea di dove andare? Qui trovi 10 luoghi meravigliosi in cui trascorrere il Natale in Italia!

Napoli

Natale a Napoli

©Bigstock.com/Photostickers

Sapevi che il capoluogo della Campania è anche noto come la città natale italiana del presepe? C’è perfino un’intera via dedicata a questa graziosa arte natalizia. Via San Gregorio Armeno ospita numerosi laboratori del legno che realizzano figure e fondali con una grande attenzione al particolare. “La Via del Presepe” si trasforma anche nel più grande mercatino di Natale di Napoli, dove chiaramente puoi acquistare uno dei magnifici presepi.

 

Verona

Natale a Verona

©Bigstock.com/slava296

A Natale Verona dà il suo meglio; difficile da credere che questa città meravigliosa e mozzafiato potrebbe sembrare ancora più affascinante. Innumerevoli mercatini di Natale fiancheggiano le strade che brillano delle luci più intense. Tra i più noti del suo genere c’è quello esterno all’Arena di Verona, in Piazza Bra. Il mercatino di Santa Lucia offre i biscotti a forma di stella che prendono il nome della santa.

 

Venezia

Natale a Venezia

©Bigstock.com/Mr. Alliance

A Venezia il tempo sembra proprio fermarsi quando cade la neve. Le gondole bianche e le sponde dei canali coperte di neve emanano un’aura magica, quasi idilliaca. La città si rivela emozionante anche quando questi segnali invernali sono finiti. Dopo essersi goduti un’intima passeggiata tra i diversi mercatini di Natale, si assiste all’affascinante messa nell’incredibile Basilica di San Marco. Non resta che attendere la divertente e vaga sensazione natalizia della gondola di Babbo Natale che ti passa accanto.

Molise e Abruzzo

Ferratelle

©Bigstock.com/leungchopan

Due regioni alla volta? Non ti preoccupare, non devi essere in più posti contemporaneamente (a meno che non lo desideri, e possiamo davvero capirlo). Gli affascinanti borghi e le piccole città in Abruzzo e Molise festeggiano un’antica tradizione che troverai soltanto qui. Nove giorni prima di Natale gli zampognari attraversano le colline e i borghi indossando costumi tradizionali e suonando le cornamuse. Questa tradizione allude ai pastori che hanno visitato Gesù bambino nella stalla.

Sicilia

Natale in Sicilia

©Bigstock.com/siculodoc

Le tradizioni natalizie siciliane sono così tanto pronunciate quanto il clima è temperato. Seconde solo ai napoletani nella tradizione del presepe, queste raccolte si trovano in tutti gli angoli di ogni borgo dell’isola e alcune rappresentano in modo tradizionale la vita cittadina del passato. Durante la vigilia di Natale, i falò illuminano il cielo in diversi luoghi, in particolare nei pressi delle spiagge, dando il via alle festività e alle numerose feste. Se vuoi godere di una vacanza all’aria aperta senza il tempo umido e freddo, la Sicilia è il posto dove andare.

Murano

Natale a Murano

©Bigstock.com

Mentre Murano è tecnicamente parte di Venezia, le particolari tradizioni del gruppo di isole lagunari meritano di entrare in questa lista. Come potreste sapere, Murano è la città del vetro soffiato. Per secoli, gli originali prodotti sono stati venduti come pezzi stravaganti in tutto il mondo. Non sorprenderà che alcuni di questi bei pezzi di vetro siano venduti anche nei locali mercatini di Natale. Un’altra cosa particolare per le festività dell’isola è l’anguilla di Murano. Questo piatto tradizionale di Natale è preparato nei forni di fusione delle vetrerie e perfezionato con le erbe cotte a temperature molto alte. Solo qui potrai trovare questa squisitezza!

Trentino-Alto Adige

Natale in Trentino-Alto Adige

©Bigstock.com/Antonio Gravante

Avrete probabilmente familiarità con l’illustre storia e la secolare tradizione di un magnifico mercato di Natale dei paesi di lingua tedesca. Quindi, probabilmente non sarete sorpresi di trovarne alcuni dei più belli del genere nel Trentino-Alto Adige, una regione in parte tedesca. La maggior parte delle volte, il tempo si adegua lasciando danzare piccoli fiocchi di neve attraverso il cielo che poggia sui tetti di città e villaggi. I mercati pieni di atmosfera incontrano antiche tradizioni e un mix piuttosto affascinante di diverse culture.

Gubbio

Natale a Gubbio

©Bigstock.com/Buffy1982

Situato sulle colline dell’Appennino, nel Monte Ingino in Umbria, la piccola cittadina di Gubbio resta una dritta per addetti ai lavori per il periodo natalizio. Più di 250 punti luce si estendono su tutta la montagna formando quello che è probabilmente il più grande albero di Natale del mondo, decorato con numerose palline brillanti e colorate, illumina il cielo la sera e la notte. Questa unica installazione luminosa viene accesa ogni 7 dicembre e brilla per 30 giorni di festa.

Torino

Natale a Torino

©Bigstock.com/eddygaleotti

Una città come Torino è sicuramente rivolta ai mercatini di Natale e all’atmosfera delle festività. Durante il periodo natalizio possiamo in particolar modo consigliare Borgo Dora. Il quartiere storico ospita un mercatino di Natale molto particolare che porta a Torino il fascino internazionale. Circa 150 espositori provenienti da diversi paesi espongono la maestria artigianale e le tradizionali specialità culinarie; un’esperienza universale diffusa in pochi chilometri.

Roma e la Città del Vaticano

Natale a Roma

©Bigstock.com/greta6

Abbiamo lasciato il classico natalizio per ultimo. La capitale italiana è particolarmente bella vicino al Natale. Piazza del Popolo è costeggiata da oltre 100 presepi, il Pantheon ospita una messa con i cori gregoriani e Piazza Navona si trasforma in uno dei più grandi mercatini di Natale. Non si deve assolutamente perdere un viaggio nella Città del Vaticano. Un imponente albero di Natale si alza al cielo, fuori dalla Basilica di San Pietro, accompagnato da un presepe a grandezza naturale. Dovreste anche prendere parte alla massa papale di mezzanotte almeno una volta nella vita, e non dimenticate di prenotare in anticipo i biglietti se volete trovare un posto all’interno della basilica.

Con o senza neve, con vecchie tradizioni o installazioni di luce meravigliose, metropoli o borghi addormentati – l’Italia festeggia il Natale in molti splendidi modi, piuttosto diversi e indimenticabili. Trova i migliori suggerimenti di viaggio e molto altro ancora per il tuo viaggio di Natale in Italia su ZAINOO!

La Festa della Madonna della Salute a Venezia

La Festa della Madonna della Salute a Venezia

©Bigstock.com/ChiccoDodiFC

Nel corso della sua illustre storia, Venezia è stata colpita da diverse e devastanti epidemie di peste che hanno lasciato i segni sulle persone, sul paesaggio e perfino sul panorama della città. Numerose chiese e monumenti celebrano le innumerevoli vittime della peste con due feste davvero particolari, entrambe con processioni di ringraziamento che si svolgono da quando, finalmente, la peste lasciò la città. Oltre alla Festa del Redentore, che si svolge ogni anno il terzo fine settimana di luglio, c’è anche la Festa della Madonna della Salute che si svolge ogni 21 novembre.

Le epidemie di peste del 1630 e del 1631

Nel corso della sua lunga e gloriosa storia, Venezia si è ripetutamente confrontata con catastrofi umanitarie e gravi epidemie. La posizione non protetta della città e la sua valenza di percorso commerciale nazionale e internazionale hanno favorito lo scoppio delle epidemie. Tuttavia Venezia, dopo la devastante catastrofe della peste dal 1575 al 1577, era preparata. Le navi in arrivo venivano controllate dalle autorità sanitarie, vennero introdotte rigorose regole igieniche e si aprì la prima postazione al mondo per la quarantena. Ciò nonostante, la città praticamente importò la peste nella primavera del 1630, quando un diplomatico del Duca di Mantova e il suo entourage portarono a Venezia una letale pestilenza. Dopo tre mesi, c’erano già più di 1.200 vittime. Quando la peste si placò nel 1631, dei circa 140.000 veneziani, 46.536 erano morti. Non appena la “rabbia divina” finalmente diminuì, e le sue tracce dovevano ancora essere eliminate, cominciarono le offerte per un particolare luogo di culto.

50.000 ducati per una chiesa

Il 22 ottobre 1630, il Senato di Venezia emise un’ordinanza; anzi, per essere più precisi, una promessa alla beata Vergine Maria. Furono promessi 50.000 ducati per la costruzione di una chiesa in suo onore come segno di gratitudine per la salvezza. Non ci volle nemmeno tanto per trovare un nome: Santa Maria della Salute. Il progetto iniziò l’anno successivo, subito dopo che l’epidemia mortale era diminuita. A Baldassare Longhena fu assegnato l’incarico di costruire la chiesa proprio all’ingresso del Canal Grande. Tuttavia, prima che i lavori di costruzione iniziassero, oltre un milione di tronchi dovevano essere portati nella laguna per stabilizzare il terreno di fondazione per un costo totale di 50.000 ducati.

Da quel momento in poi, le costruzioni si sarebbero trascinate senza sosta. Venezia lottò con problemi finanziari, non riuscì mai a riprendersi completamente dall’epidemia di peste e perse per sempre il suo particolare ruolo di centro commerciale. Le opere di costruzione furono interrotte più volte fino a quando la chiesa, alla fine – e finalmente – fu completata nel 1687. Ormai, la città finanziariamente a corto, aveva speso 420.136 ducati e Longhena era già venuto a mancare cinque anni prima.

L’opera d’arte barocca sul Canal Grande

Con la basilica Santa Maria della Salute, Baldassare Longhena aveva intenzione di sottolineare la grandezza e la particolare posizione di Venezia. Lo stesso architetto non avrebbe visto il completamento della sua monumentale opera barocca e la città stessa non riuscì mai a riacquistare la sua precedente gloria. Tuttavia ancora oggi, la chiesa diffonde il suo incredibile splendore essendo uno dei punti di riferimento della città. Impressionano le otto grandiose facciate, le due cupole, i due campanili e l’intero rivestimento in marmo. Il Longhena voleva creare un’alternativa al diffuso stile barocco romano usando principalmente la luce e l’ombra quali fondamentali elementi dell’architettura veneziana.

All’interno, originariamente la chiesa sembra essere stata progettata in modo piuttosto semplice e solenne, ma la proverbiale apparenza inganna. Non lasciatevi ingannare né dall’intonacatura grigia né dalla pietra bianca, poiché l’affascinante pavimento in marmo con le sue incisioni particolarmente significative e gli altari altrettanto spettacolari colpiscono esattamente allo stesso modo. I magnifici dipinti di Tintoretto, Tiziano e Salviati completano sapientemente il suo grandioso aspetto.

La festa

Come per la Festa del Redentore, anche per la Festa della Madonna della Salute viene realizzato un particolare ponte sull’acqua. Attraversa il Canal Grande e viene utilizzato per la cerimoniale processione ricca di atmosfera che conduce dalla chiesa di Santa Maria del Giglio alla basilica Madonna della Salute. Il 21 novembre, le funzioni si svolgono senza sosta dalle 8.00 di mattina fino alla sera. Le bancarelle del mercato a lato della processione offrono torte e zucchero filato, nonché le candele per i pellegrini. Ovviamente, anche il piatto tipico della festa deve essere servito: il montone salato e affumicato con verza chiara (castradina).

Assolutamente da non perdere molte altre piccole feste che si svolgono intorno al 21 novembre. I bambini amano le numerose attrazioni e i dolci che offrono un primo assaggio dell’imminente periodo dell’Avvento. Lo stato d’animo tra gli adulti è piuttosto curioso: baldoria e gioia festosa da un lato, manifestazioni di gratitudine per la salute e riflessioni silenziose dall’altro.

Il 21 novembre è una delle celebrazioni più importanti e, allo stesso tempo, la più bella tra le festività veneziane. Dovresti assolutamente provare ad aggiungere la Festa della Madonna della Salute nei tuoi programmi di vacanza. Ci sono sicuramente molti altri suggerimenti ed idee per il tuo prossimo viaggio a Venezia da trovare su ZAINOO. Divertiti a pianificare la tua prossima visita!

Il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate il 4 Novembre

Il giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate il 4 Novembre

©Bigstock.com/Alessandro0770

Per l’Italia con la firma dell’Armistizio a Villa Giusti il 3 Novembre 1918 terminò la Prima Guerra Mondiale. L’anno successivo, il 4 novembre fu introdotta una festività pubblica per ricordare questo grande avvenimento e i soldati caduti: il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Nonostante oggi non sia una giornata di riposo dal lavoro e venga invece ricordata la domenica successiva, il 4 Novembre ha perso il suo significato dopo la riforma del calendario delle festività pubbliche per poi essere riscoperta agli inizi del 2000.

Lo scioglimento del fronte italiano

Le forze armate italiane vennero respinte verso il fiume Piave dopo la devastante sconfitta durante la dodicesima battaglia dell’Isonzo tra Ottobre e Novembre del 1917. Mentre l’Intesa riportò decisive vittorie sugli altri fronti, l’Impero austro-ungarico stava procedendo bene sul fronte italiano anche se le truppe soffrivano di problemi di approvvigionamento e la monarchia asburgica doveva combattere i disordini politici. Nella Prima guerra mondiale, la battaglia critica sul fronte italiano iniziò il 24 ottobre 1918, ritardata da abbondanti precipitazioni ed alluvioni. Il luogo: Vittorio Veneto confinante con le pianure italiane del nord Italia.

Sostenuti dalle truppe francesi e inglesi, gli Italiani gradualmente conquistarono gran parte del Friuli e del Trentino beneficiando del crollo politico della monarchia asburgica. Il governo ungherese aveva già richiamato le sue truppe il 24 ottobre per proteggere il sud est del paese. La dissoluzione vera e propria cominciò quattro giorni dopo. Prima fu fondata la Cecoslovacchia, poi molti altri stati abbandonarono la monarchia e si unirono a quella che poi divenne la Jugoslavia. Il 31 ottobre l’uscita dell’Ungheria dalla monarchia asburgica dissolse formalmente l’Austria-Ungheria. L’Austria richiese un veloce armistizio, che fu firmato il 3 novembre 1918 alle 15 nella Villa del Conte Giusti del Gardino diventando effettivo esattamente 24 ore dopo. I combattimenti sul fronte italiano cessarono così definitivamente.

Il 4 novembre ora e allora

Il 4 novembre divenne una festa nazionale soltanto un anno dopo la fine della guerra. Essendo stato sfruttato dal regime fascista per alcuni anni, riprese ad essere chiamato con il suo nome dopo la seconda guerra mondiale per far vedere la solidarietà tra le truppe. Il 4 novembre è stata una festività non lavorativa fino al 1976 prima di essere spostata alla prima domenica di novembre dopo la riforma del calendario delle festività l’anno successivo. Allo stesso tempo, il 4 novembre ha cominciato a perdere il suo valore dopo le proteste del 1968 dovute ad alcuni gruppi estremisti. Il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è riuscito a recuperare un po’ del suo significato originario all’inizio del 2000 grazie all’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

I festeggiamenti del 4 Novembre

La parte ufficiale dei festeggiamenti del 4 novembre inizia con l’omaggio al Milite Ignoto a Roma. Tra l’altro i capi di Stato italiani visitano il memoriale di Redipuglia, dove sono sepolti 100.000 soldati uccisi in battaglia durante la prima guerra mondiale, e Vittorio Veneto. Il Presidente e il Ministro della Difesa fanno un discorso ringraziando le Forze Armate. Inoltre, al Palazzo del Quirinale a Roma si svolge il cambio di guardia dei Corazzieri e del 4° Reggimento dei Carabinieri a cavallo. Si tengono parate e concerti di bande militari in molte città italiane, accompagnate da alcune feste regionali. Le Forze Armate italiane aprono anche le porte delle caserme al pubblico. Parate, dimostrazioni e mostre sono tra le cose da vedere in questi giorni di apertura.

Ti piacerebbe vivere i festeggiamenti del 4 novembre? Trova i migliori suggerimenti per la tua prossima vacanza su ZAINOO e programma oggi il tuo viaggio!

La festa di San Francesco d´Assisi

La festa di San Francesco d´Assisi 4 Ottobre

©Bigstock.com/zatletic

La piccola città di Assisi vicino Perugia in Umbria intorno al 4 Ottobre è tutta concentrata sul suo figlio più famoso. Francesco d’Assisi è uno dei santi più importanti della Chiesa cattolica, è il santo patrono d’Italia, e, tra le altre cose, ha ispirato la scelta del nome papale a Papa Francesco, l’attuale pontefice. Festeggiamenti speciali di più giorni celebrano la vita e le azioni di Francesco, che viveva in povertà ed arrivò a rinnovare la Chiesa. Scoprite qui come si svolge la Festa di San Francesco d’Assisi e perché si dovrebbe assolutamente visitarla almeno una volta nella vita.

La vita di un santo

Nato ad Assisi intorno al 1181/82, Francesco d’Assisi, battezzato come Giovanni prima che suo padre lo chiamasse Francesco, fu piuttosto ben istruito per un ragazzo del suo stato. Abbandonò il sogno di diventare un cavaliere quando Dio gli apparve in sogno. In seguito a questo, Francesco rivolse la sua vita a quella che aveva vissuto Gesù Cristo e visse i suoi giorni in completa povertà. Sempre più persone lo seguirono. La piccola comunità crebbe costantemente mettendo le basi per la fondazione di diversi Ordini Francescani. Francesco attraversò tutto il paese come predicatore errante e visse con stupore la bellezza della sua vita terrena. Secondo la legenda, addomesticò anche un lupo. Non si dovrebbe rimanere sorpresi se è il santo protettore degli animali, della natura e dell’ambiente. Francesco d’Assisi fu canonizzato appena due anni dopo la sua morte il 3 ottobre 1226 nella cappella della Porziuncola nonostante il suo stile di vita spartano interamente in contrasto con la ricchezza della chiesa del tempo. Il suo ruolo fu profondamente controverso tra i rappresentanti della chiesa per decenni, addirittura secoli.

Festività di più giorni con le autorità

Da quando è stato dichiarato patrono d’Italia da Papa Pio XII nel 1939, il periodo tra il 3 e il 5 ottobre ruota tutto intorno al santo. Assisi si anima per rendere questa commovente festa un momento veramente memorabile. Frequentata da politici e personalità ecclesiastiche, ogni anno tocca ad una diversa regione italiana fornire l’olio per la lampada votiva, che brilla gioiosamente per tutto l’anno sulla tomba del santo protettore. Nel 2017 toccherà alla Liguria, e sarà accompagnata da autorità regionali e pellegrini prescelti.

La processione delle luci del 3 ottobre

I festeggiamenti iniziano il 3 ottobre, l’anniversario della morte del santo e giorno di festa in numerose Chiese protestanti. Si inizia la mattina presto, quando fiori e luci vengono sistemati per tutta la città, e anche nelle zone circostanti. Una grande processione parte dalla Porziuncola, dove l’olio per la lampada è consegnato durante una cerimonia. Fuori è già notte dopo la prima commemorazione. La luce delle candele illumina le vie di Assisi. Se avete del tempo a disposizione, dovreste fare un salto al vicino Monte Subasio. La vista pacifica sul bellissimo mare di luce della città durante il tramonto è assolutamente una cosa da vedere.

La grande celebrazione nel giorno della festa

La Chiesa cattolica ricorda Francesco d’Assisi il 4 ottobre, che è anche il giorno della grande celebrazione nella città del centro Italia. Gli abitanti di Assisi festeggiano insieme ai pellegrini della regione che ha fornito l’olio. Tutti indossano costumi tradizionali e passeggiano per le strade, spesso accompagnati da canti e balli improvvisati. Mentre la sfilata è un evento vivace e colorato, le cerimonie silenziose sono in netto contrasto con la visita collettiva della chiesa inferiore della Basilica di San Francesco di Assisi che ne rappresenta il culmine religioso. Dopo la benedizione dell’Italia e del mondo, rami d’ulivo vengono distribuiti alle autorità politiche e ai credenti. Si crede che proteggano la casa dal maligno e vengono conservate come ricordo. Se avete ancora del tempo a disposizione, potete restare fino al giorno seguente. Il 5 ottobre la zona entro le mura si trasforma in un enorme mercato. Cercate le specialità culinarie regionali, tra cui i diversi formaggi, carni, miele ed olive, e il notevole artigianato. La frenesia e il viavai vi farà certamente sviluppare l’appetito: uno dei tanti bar vi sta già aspettando!

La festa di San Francesco d’Assisi è tra le feste religiose più importanti d’Italia e vi stupirà con la sua unica combinazione di fascino mondano e tranquilli riti cattolici che non troverete in nessun altro luogo. Vi piacerebbe essere lì ad Ottobre? Meglio prenotare una sistemazione prima possibile, perché in genere non ci sono camere libere ad Assisi e dintorni. Potrete anche trovare molti altri suggerimenti di viaggio per tutta Italia su ZAINOO.

Le 10 migliori attrazioni del Veneto

Nel nord Italia è di casa la diversità dei paesaggi. Regioni con alte vette montuose e dolci colline si scontrano con pianure praticamente sconfinate e, a seconda della zona, anche con alcuni tratti costieri. Questo vale anche per il Veneto. Situato tra l’Austria e il Mar Adriatico non vedrete l’ora di raggiungere le grandiose Dolomiti con le cime coperte di neve, rigogliose lagune con piccole isole, grandi laghi, ed una grande varietà di terreni coltivati. Ci sono anche diverse grandi città rinomate in tutto il mondo e tesori nascosti che attendono di essere scoperti. Le nostre 10 migliori attrazioni del Veneto mostrano sia luoghi d’interesse urbani sia piccole rarità fuori dalle tradizionali mete turistiche. Allacciate le cinture e andiamo!

L’ Arena di Verona

L´Arena di Verona, Veneto

©Bigstock.com/bloodua

Gli anfiteatri romani si trovano ovunque in Italia e in larga parte d’Europa. Vi starete probabilmente chiedendo cosa rende unica quella di Verona. L’Arena costruita nel 30 d.C. non è soltanto ben conservata, ma la città la utilizza per eventi, fino ai nostri giorni. Originariamente, l’Arena era situata fuori dalle mura cittadine che abbracciavano un’area di 18.696 m². Il primo sito dei sanguinosi combattimenti gladiatori si è trasformato in una cava per una città in costante crescita durante il Medioevo, dopo che gli anelli esterni dell’anfiteatro sono stati, in gran parte, distrutti da un grave terremoto. I progetti di restauro sono stati realizzati soltanto nel XX secolo. Oggi, vi si possono godere spettacolari concerti all’aria aperta e l’opera lirica in un’atmosfera classica, soprattutto nei mesi estivi.

Piazza San Marco a Venezia

Piazza San Marco a Venezia, Veneto

©Bigstock.com/MartinM303

Anche se ci sono molte “piazze” a Venezia, Piazza San Marco è l’unica denominata Piazza. Fondata nel IX secolo, troverete qui splendidi ed importanti luoghi d’interesse della città. Come suggerisce il nome, è il luogo della Basilica di San Marco, costruita nel IX secolo e, da allora, ampliata continuamente. Dovreste are un’occhiata all’incredibile Palazzo Ducale con il suo campanile indipendente, detto anche il campanile di San Marco. Allineato con Le Procuratie, i primi palazzi amministrativi di Venezia, rimarrete certamente a bocca aperta più e più volte.

Il Canal Grande

Il Canal Grande, Veneto

©Bigstock.com/PHOTOCREO Michal Bednarek

Quando si pensa a Venezia, certamente vengono in mente i gondolieri che si spostano su e giù per i canali della città. Il Canal Grande lungo 3,8 km, con la sua forma a S è la principale via di comunicazione che attraversa il cuore della città. Restate incantati dalle acque tranquille e dalle facciate colorate dei palazzi, e godetevi un breve giro tra gli innumerevoli ponti e alcuni dei più bei monumenti di Venezia. Più di 200 maestosi palazzi e molte chiese accompagneranno il vostro viaggio. Ricordatevi che nuotare nel Canal Grande è severamente vietato!

La Cappella Scrovegni a Padova

La Cappella Scrovegni a Padova, Veneto

©ZAINOO Travel Guide

Nel Trecento il ricco banchiere Enrico Scrovegni comprò una fatiscente arena alla periferia di Padova e la trasformò in un palazzo di famiglia. Il palazzo è stato distrutto molto tempo fa, mentre la sorprendente Cappella Scrovegni è sopravvissuta quasi interamente. Al tempo, Scovegni incaricò Giotto di Bondone, famoso pittore di affreschi, e Giovanni Pisano, molto conosciuto per le sue grandi sculture, per la realizzazione dell’interno della Cappella. Sfortunatamente, non tutti i capolavori sono sopravvissuti a causa dei danni strutturali ed ambientali ed ai pesanti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, per cui la Cappella è stata costantemente restaurata. Attualmente, sono ammessi solo piccoli gruppi di visitatori per 15 minuti ciascuno, ma una cosa è certa: vale la pena aspettare!

Il Teatro Olimpico di Vicenza

Il Teatro Olimpico di Vicenza, Veneto

©ZAINOO Travel Guide

La fine dell’antichità è stata la causa della rovina del teatro classico. Dopo quel periodo di punta, solo nel XVI secolo si vide la costruzione del primo teatro autonomo ed indipendente in tutta Europa. Il Teatro Olimpico di Vicenza è stato modellato secondo lo stile classico del teatro romano. Riproduce, in maniera spensierata, idee e progetti antichi ed è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Grandiosi pilastri e balaustre richiamano alla memoria i suoi padri fondatori. Ancora oggi, all’interno di questo teatro da 800 posti, regolarmente si tengono gli spettacoli.

La Basilica di Sant’Antonio da Padova

La Basilica di Sant´Antonio da Padova, Veneto

©ZAINOO Travel Guide

Padova non è solo il luogo d’arte della Cappella, ma anche di uno dei più importanti santuari del mondo cattolico. La Basilica di Sant’Antonio da Padova è uno degli otto santuari internazionali in tutto il mondo che attrae, ogni anno, innumerevoli visitatori da ogni parte del globo. Lo stile romanico – gotico della chiesa è stato originariamente realizzato per ospitare la tomba di Sant’Antonio da Padova, ma da allora è stata spostata nella vicina cappella. Quattro chiostri caratterizzano questo sorprendente edificio, mentre il suo interno è decorato dai capolavori di Donatello. Sette sculture, ventuno rilievi, magnifici altari e candelabri conferiscono a questo alto edificio il suo fascino distintivo e squisitamente solenne.

Le Tre Cime di Lavaredo

Le Tre Cime di Lavaredo, Veneto

©Bigstock.com/Taiga

Il nord del Veneto è particolarmente famoso tra gli escursionisti, gli sciatori e gli alpinisti. Alte facciate rocciose fanno da sfondo ad escursioni atletiche ed avventurose. Le Tre Cime di Lavaredo nelle Dolomiti di Sesto, confinanti con il Sud Tirolo, sono una delle aree montuose più conosciute della zona. Il punto di riferimento regionale, con le sue cime che vanno dai 2700 ai 2999 m, è ampiamente riconosciuto come la culla di diversi sport alpini e meta di turismo di massa sia in estate che in inverno. Gli animali e le piante si adattano abilmente alle condizioni. È probabile che incontrerete marmotte, camosci e lepri di montagna così come stelle alpine, genziane e campanelli: un autentico paradiso naturale in ogni stagione.

Burano

Burano, Veneto

©pixabay.com/12019

Ci sono ben più di 100 isole grandi e piccole nella Laguna veneta, la più grande e più densamente popolata delle quali è Burano. In realtà è composta da quattro isole vicine collegate tramite ponti ed è centro regionale della pesca e del merletto. Ad oggi, i leggendari merletti di Burano sono considerati un vero e proprio lusso, mentre le case vivacemente colorate sono famose tra fotografi e pittori. Originariamente, i pescatori utilizzavano la vivacità dei colori per mostrare la loro unicità. Le facciate di Burano ancora oggi brillano vivacemente dalla mattina alla sera.

Villa Pisani nella Riviera del Brenta

Villa Pisani nella Riviera del Brenta, Veneto

©ZAINOO Travel Guide

Nel medioevo, la Repubblica di Venezia diventò una metropoli per il commercio internazionale essendo la patria di ricchi mercanti che avevano costruito lussuose ville. Uno degli esempi più famosi tra le ville venete è Villa Pisani detta “La Nazionale”, a Stra vicino Padova, nella Riviera del Brenta. La grande tenuta, con quattro ali e 114 stanze, è decorata con stucchi e grandi affreschi. Il giardino, che è stato riprogettato nel XIX secolo, è altrettanto sorprendente così come gli interni. Sei sentieri conducono ad un’area di undici ettari comprendente un complicato labirinto.

Il Ponte degli Alpini a Bassano del Grappa

Il Ponte degli Alpini a Bassano del Grappa, Veneto

©Bigstock.com/Boris Stroujko

Probabilmente vi starete chiedendo cosa rende così speciale un ponte pedonale in legno. Il Ponte degli Alpini conosciuto anche come Ponte Vecchio o Ponte di Bassano, è stato presumibilmente costruito nel XII secolo e collegava i due nuclei di Bassano del Grappa divisi dal fiume Brenta. Era anche una porzione importante della via commerciale per Vicenza, ecco perché il ponte è stato danneggiato e anche distrutto diverse volte nel corso dei secoli. Tuttavia, i residenti non hanno mollato e lo hanno regolarmente ricostruito. Ancora oggi, il Ponte degli Alpini è aperto ai pedoni.

Luoghi d’interesse in città o piccoli gioielli, il Veneto è conosciuto, oltre i suoi confini, per la sua magnificenza e la sua ricchezza. Godetevi, a brevi distanze, le grandi città, le lagune romantiche ed i canali, le meraviglie alpine, le calde spiagge e i monumenti storici: scoprite i migliori suggerimenti per le vostre vacanze in Veneto su ZAINOO!

Il 15 agosto, Ferragosto

Il 15 agosto Ferragosto

©Bigstock.com/bluebeat76

Per gli italiani, Agosto è normalmente visto come il periodo delle vacanze. Durante questo periodo, gli italiani dal nord al sud si spostano prevalentemente verso zone più fresche per trascorrere le vacanze preferibilmente al mare o in montagna. Durante questo mese, le città appaiono quasi vuote. Alcuni negozi sono chiusi, perfino alcune attrazioni turistiche sono aperte con orari ridotti. Questo periodo di vacanze è frequentemente noto come sinonimo di Ferragosto, che è anche la più importante festività religiosa rivolta alla famiglia; un momento per andare in vacanza, che segna anche la fine dell’estate.

La più antica festa europea?

Il 15 agosto, la chiesa cattolica festeggia l’Assunzione di Maria, una delle più importanti festività religiose d’Italia. Tuttavia, solo molto più tardi Ferragosto è diventato sinonimo di questa festività. Le sue origini possono essere rintracciate molto più indietro nel tempo, anche nel periodo precristiano. Dopo aver sconfitto Cleopatra e Marco Antonio ad Alessandria ed Azio, Augusto, il primo imperatore romano, proclamò tre giorni di festa il 13, 14 e 15 agosto del 29 d.C. per celebrare la conquista dell’Egitto. All’inizio, nell’Impero Romano, tutte e tre le giornate vennero considerate festività, poi, solo il 15 agosto venne ricordato come “feriae Augusti”. L’arrivo del Cristianesimo indirizzò le preghiere dei fedeli verso la Vergine Maria. Si è creduto che il 15 agosto sia stato fissato come giorno dell’Assunzione di Maria nel XVIII secolo, tuttavia è diventata una festa religiosa solo nel 1950 con un decreto di Papa Pio XII. Comunque, è ampiamente dimostrato che Ferragosto è la più antica festa in Europa celebrata ancora oggi.

Le originali festività

In passato, c’erano due ragioni per festeggiare Ferragosto. Da un lato, Augusto che perseguiva i suoi obiettivi politici, dall’altro lato, egli voleva unire le festività esistenti in un grande periodo di vacanza. Così, nell’8 d.C. introdusse un periodo di svago per diversi giorni, i cosiddetti “Augustali”. Certamente non si resterà sorpresi che numerosi riti e festività furono celebrati in tutto l’Impero. Le strade e le case decorate per le feste catturavano l’animo entusiasta del pubblico. In quel periodo, tutti i cavalli e gli animali da traino erano esonerati dal lavoro e adeguatamente decorati, erano utilizzati per imponenti e spettacolari gare che rendevano il popolo pazzo di gioia. Ancora oggi ci sono varianti di questi grandi eventi, come ad esempio il Palio di Siena.

Ferragosto oggi

Quando Papa Pio XII proclamò l’Assunzione di Maria una festività pubblica, l’aspetto religioso di Ferragosto raggiunse il suo picco. Numerosi riti e festività cattoliche si aggiunsero a questi giorni festivi, soprattutto nei primi anni. Tuttavia, da allora il suo significato è cambiato. Mentre ancora si tengono alcune splendide e straordinarie processioni della Vergine Maria, soprattutto nel sud Italia, il 15 agosto e i giorni precedenti e successivi sono diventati, da allora, un periodo da passare con i propri cari. Per tradizione, se non sono ancora in vacanza, gli italiani fanno escursioni giornaliere sulla costa o in montagna per un ricco picnic con la famiglia. Chi prima arriva, meglio alloggia… e non solo le autostrade sono piene zeppe in questa giornata. La grande festa nei ristoranti e negli hotel, con sontuosi buffet, ottime specialità regionali e menu con più portate, è solo una parte importante della giornata. La serata si conclude con l’imponente spettacolo di fuochi d’artificio, che gli italiani si godono davanti ad un falò.

Vacanze in Italia per gli italiani

Agosto è il principale periodo di vacanza per gli italiani. Molti infatti, vedono questo mese praticamente come un periodo di ferie fisso e si riversano in spiaggia o in montagna. Le città e i borghi sembrano vuoti, mentre le mete leggermente più fresche diventano piuttosto affollate. Se state cercando un soggiorno vivace e adorate confondervi con le persone del posto, amerete il trambusto, le numerose feste e l’atmosfera di genuino ed eccitante divertimento delle zone costiere. Tuttavia, soprattutto intorno al 15 agosto, le città più grandi diventano più calme con i musei che costituiscono l’eccezione alla regola. Orari di apertura più lunghi, sconti e promozioni di Ferragosto attraggono notevolmente più visitatori, che negli ultimi anni hanno anche aumentato gli incassi. Molti negozi, ristoranti, cinema, teatri, laboratori, alcune attrazioni turistiche, e perfino qualche ufficio comunale, al di fuori delle mete vacanziere costiere e di montagna, sono parzialmente o addirittura completamente chiusi.

Se desiderate assaggiare la vivace atmosfera locale delle vacanze di Ferragosto o preferite prenotare il vostro soggiorno in uno degli altri undici mesi, ZAINOO propone consigli di viaggio per tutta Italia. Divertitevi a navigare e a presto!

La Festa del Redentore a Venezia

La Festa del Redentore a Venezia

©Bigstock.com/cheyennezj01

Dall’età del Bronzo alla fine del XIX secolo il mondo fu colpito da numerose epidemie di peste che sono costate la vita a milioni di persone. Nemmeno Venezia è stata risparmiata. La più lunga epidemia di peste che ha colpito la città mercantile durò dal 1575 al 1577. Il Senato dalla Repubblica di Venezia si impegnò a costruire una chiesa non appena Venezia fosse liberata dalla peste. La costruzione del Redentore segna l’inizio delle festività annuali tenute in onore del Redentore, che da allora si tiene ogni terzo fine settimana di Luglio e deve assolutamente far parte dei vostri piani di viaggio. La Festa del Redentore a Venezia è probabilmente uno degli eventi più belli d’Italia.

La grande epidemia di peste dal 1575 al 1577

Essendo un centro di commercio con ampie rotte marittime e molti traffici internazionali, il porto di Venezia non solo ha visto ogni tipo di merce trasportata in entrata ed in uscita, ma anche l’arrivo di molte malattie. Sarete difficilmente sorpresi di scoprire che diverse gravi epidemie di peste colpirono la città nel corso dei secoli. La più grave epidemia iniziò nel 1575 e terminò giusto nella primavera del 1577. Le stime arrivano a circa 50.000 vittime della peste tra cui il vecchio Tiziano, il più importante esponente della scuola veneta, appena prima che riuscisse a completare la Pietà per la sua cappella sepolcrale nella Chiesa francescana in stile gotico di Santa Maria Gloriosa dei Frari.

L’edificazione delle chiese e l’inizio dei festeggiamenti

Alla fine, il 4 settembre 1576, il Senato della Repubblica di Venezia si impegnò a costruire una chiesa una volta che la città fosse finalmente liberata dalla peste, che è esattamente quello che successe. La costruzione del Redentore sull’Isola della Giudecca sotto la direzione di Andrea Palladio iniziò la primavera successiva. Solo poche settimane più tardi, la peste iniziò a diminuire. Tuttavia, ci volle fino al 1592 perché la chiesa fosse terminata – da Antonio da Ponte, come era passata in eredità da Palladio nel 1580 – e dedicata al Redentore. I pionieri costruirono il primo ponte temporaneo per l’Isola della Giudecca, già nel 1577, l’anno in cui la chiesa fu progettata e costruita, iniziando una tradizione che, alla fine, avrebbe gettato le basi per La Festa del Redentore.

Venezia ha visto gravi ondate di peste anche dopo la costruzione del Redentore. Due epidemie particolarmente devastanti nel corso del 1630 e del 1631 portarono alla costruzione della chiesa barocca di Santa Maria della Salute. La Festa della Madonna della Salute si svolge ogni anno il 21 novembre e celebra la fine delle epidemie.

La chiesa del Redentore

Evidentemente, il Redentore è molto di più che una chiesa per i veneziani. A quel tempo, Andrea Palladio, che stava lavorando alla costruzione della Basilica benedettina di San Giorgio Maggiore, presentò due progetti. Il Senato rifiutò il progetto a pianta centrale e decise invece per uno schema longitudinale, che corrispondeva più da vicino alle linee guida del Concilio di Trento. Infatti, l’allineamento, la facciata e la cupola del Redentore sono disposte in modo da creare un effetto a lunga distanza insieme alla ricostruzione di San Giorgio Maggiore di Palladio.

Tra gli esperti, la pianta longitudinale unita agli elementi di uno schema a pianta centrale è ampiamente considerata la soluzione ideale per l’architettura sacra nel XVI secolo. Il Redentore non ha una semplice pianta basilicale, ma piuttosto una sala allungata affiancata da tre cappelle per ogni lato lungo. Insieme, l’incrocio e la navata sembrano l’archetipo di una chiesa a pianta centrale. Allo stesso tempo, Palladio utilizzò principalmente modelli antichi per la facciata impiegando l’ordine gigante dei templi antichi. All’interno della chiesa, si incontrano le opere di alcuni dei più famosi pittori rinascimentali, come Tintoretto, Francesco Bassano e Jacopo Palma il Giovane.

La Festa del Redentore oggi

La Festa del Redentore, si svolge ogni anno il terzo fine settimana di luglio: quest’anno, dal 14 al 17 luglio 2017. Il venerdì, concerti gratuiti con la tradizionale musica religiosa danno l’avvio ai festeggiamenti. Il sabato vede la costruzione del lungo ponte di 330 metri dal Redentore all’isola della Giudecca. La benedizione del Patriarca di Venezia è seguita dalla grande processione all’isola della Giudecca e da diverse messe. La cena con i piatti tipici regionali è servita su imbarcazioni riccamente decorate, prima che i fuochi d’artificio illuminino il cielo alle 23:30. Alla fine, le gondole e le barche, accompagnate da musica e canzoni, si recano al Lido, dove il sole comincia lentamente a sorgere.

I festeggiamenti durano fino a domenica. Oltre alle numerose messe e processioni, le gare in barca attirano molti spettatori. Ci sono gare di canottaggio per bambini, una regata in gondola e la grande Regata del Redentore nel Canal Grande. La domenica sera, una messa presieduta dal Patriarca di Venezia chiude la festa.

La Festa del Redentore rappresenta tre delle giornate veneziane più belle – e non potete perderle! Scoprite i numerosi suggerimenti di viaggio e trovate le migliori sistemazioni per la vostra vacanza a Venezia su ZAINOO. Iniziate a fare piani per il prossimo mese di luglio!

 

La Notte Rosa

La Notte Rosa, Emilia Romagna

©Bigstock.com/gianni triggiani

Dal 2006 tutta la costa adriatica dell’Emilia Romagna, parte delle Marche e anche altre città italiane più grandi, hanno messo in mostra il loro lato rosa. La Notte Rosa, inizialmente destinata a promuovere il turismo, e come alternativa alle onnipresenti “notti bianche”, è ora uno dei più famosi eventi festaioli dedicato anche alla famiglia, in tutta Italia. Diversi milioni di persone festeggiano questi giorni ogni anno tra Rimini, Riccione, Comacchio e in diverse città dal nord al sud. Ma perché tutto è rosa? E che cosa ha in serbo per voi la Notte Rosa?

Promozione turistica per la costa adriatica

La costa adriatica italiana, in estate, attrae turisti da tutto il mondo. Si godono le ampie spiagge, praticamente senza fine, i vari sport e alternative di divertimento, un po’ di cultura, e tanto straordinario cibo. In particolare, L’Emilia Romagna è ampiamente, e internazionalmente, considerata la patria della classica cucina italiana. Non sorprende che il turismo sia un settore abbastanza importante per questa regione. Il primo weekend di Luglio era solito produrre relativamente poche prenotazioni e conseguentemente lievi perdite finanziarie per l’industria turistica.

Nel 2006 Andrea Gnassi ebbe una brillante idea. A quel tempo a capo del dipartimento turismo di Rimini, ora sindaco della città, voleva migliorare le prenotazioni alberghiere regionali e allo stesso tempo creare un’alternativa alle consolidate “notti bianche” che si festeggiavano in tutto il mondo. Quasi tutti i turisti italiani visitano le città e le località della costa adriatica godendosi la movimentata frenesia (casino, come lo chiamano la gente del luogo). Negli ultimi anni infatti, La Notte Rosa è diventata incredibilmente famosa grazie agli ospiti internazionali. Gli audaci piani di Gnassi hanno funzionato: la costa della Romagna, durante il primo weekend di Luglio, è ora inondata di richieste.

Quattro province, dodici luoghi

La Notte Rosa si estende lungo tutta la costa adriatica dell’Emilia Romagna, e si allunga leggermente anche fino ai confini della regione Marche. Quattro province – Rimini, Forli-Cesena, Ravenna e Ferrara – ospitano le seguenti dodici località (da nord a sud):

  • Riviera di Comacchio
  • Le Spiagge di Ravenna
  • Cervia – Milano Marittima
  • Cesenatico
  • Gatteo a Mare
  • Savignano Mare
  • San Mauro Mare
  • Bellaria Igea Marina
  • Rimini
  • Riccione
  • Misano Adriatico
  • Cattolica

In questi giorni, vi imbatterete nella Notte Rosa anche lontano dalla costa adriatica. Bologna, Firenze e Roma partecipano ed ospitano diverse feste dentro e fuori dai locali mostrando naturalmente un solo speciale colore.

TogethER il 7 luglio

La Notte Rosa non è solo un singolo evento, ma una serie di innumerevoli eventi dal nord al sud, e conta su gruppo di lavoro che pone tutta la regione sotto il suo incantesimo. Strade e spiagge, vetrine e decorazioni, discoteche ed arredi urbani mostrano un solo colore speciale. La Notte Rosa del dodicesimo anno, il 7 luglio 2017, sarà “TogethER” – una combinazione della parola inglese “together” insieme alle lettere ER di Emilia Romagna – e si concentra su ciò che rende speciale la costa adriatica.

Cosa ha in serbo per voi la Notte Rosa

Cercate l’ospitalità senza limiti e l’umore spensierato delle feste che uniscono le generazioni, dai bambini ai nonni. Bancarelle di cibo e chioschi forniscono il perfetto scenario culinario. Avete mai provato una piadina? No!? Meglio iniziare ora, perché è lo spuntino per antonomasia dell’Emilia Romagna.

Ascoltate i concerti lungo le spiagge, ballate nelle discoteche e scoprite un lato diverso delle spiagge colorate di rosa. Partecipate ad uno dei tanti eventi sportivi, andate e pedalate all’aperto, lungo la spiaggia. La natura e i parchi divertimento sono parte della Notte Rosa, ma fermatevi anche nel centro storico. Tutti si riuniscono per il grande spettacolo di fuochi d’artificio a mezzanotte e iniziano a fare piani per l’evento dell’anno successivo.

Non perdetevi La Notte Rosa e vivrete una delle più colorate notti dell’anno adatta a tutte le età a Rimini, Riccione, Comacchio ecc. Troverete molti altri suggerimenti di viaggio per la vostra perfetta vacanza su ZAINOO. Iniziate a programmare la notte rosa del prossimo anno!

Il Palio di Siena: la corsa di cavalli più famosa d´Italia

Palio di Siena, Toscana

©Bigstock.com

Molto può succedere in 100 secondi, ma anche molto poco. Quello che sembra un sottomesso attacco alla mascolinità è in realtà la descrizione del Palio di Siena, probabilmente la corsa di cavalli più famosa d’Italia. Delle 17 contrade o quartieri della città, dieci competono in questa spettacolare gara in due date – il 2 luglio e il 16 agosto – attirando centinaia di ospiti da tutto il mondo. Allo stesso modo, il Palio ha fornito un’ambientazione teatrale e movimentata per numerosi film di successo. Ma che ne pensate di questa corsa estremamente tradizionale con radici che affondano nel periodo medievale e che la rendono un tale spettacolo?

Come tutto è cominciato

Le origini precise del Palio sono oggi ampiamente oscure. Gli antesignani e i primi tentativi presumibilmente hanno avuto luogo tra l’XI e il XIII secolo, a seconda dell’interpretazione delle fonti storiche disponibili. Piazza del Campo, la piazza della città di Siena, ha visto svolgersi giochi e gare di ogni tipo nel Medioevo, come ad esempio giostre, combattimenti e corride. Le corse su più larga scala, i “palli alla lunga”, si svolgevano per tutta la città. Dopo che Ferdinando I de’ Medici vietò la corrida nel 1590, le contrade iniziarono ad organizzare le corse in Piazza del Campo. All’inizio si correva con i tori e poi con gli asini, finché le contrade cittadine decisero per la corsa con i cavalli nel 1633.

Due date ed una partecipazione ridotta

In origine il Palio si svolgeva soltanto il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano (ecco perché la corsa è conosciuta anche come “Palio di Provenzano”). Tutto cambiò nel 1701 quando, il 16 agosto, si tenne la prima corsa aggiuntiva in onore dell’Assunzione di Maria (“Palio dell’Assunta”). All’inizio ospitata dalla contrada vincente a Luglio, e per questo contestata ogni anno successivo, la città di Siena si è assunta la responsabilità di coordinamento e di finanziamento della data di agosto trasformandola in un evento annuale. Qualche decennio prima, nel 1729, l’allora governatrice di Siena Violante di Baviera ridefinì i confini ufficiali delle contrade e limitò il numero dei partecipanti a dieci per ogni corsa.

Come funziona la corsa

“Solo” dieci contrade per corsa sono state ammesse per circa 300 anni. Il campo di inserimento include le sette contrade che non hanno preso parte alla rispettiva data dell’anno precedente e altre tre contrade estratte a sorte. Tuttavia, alcune contrade possono partecipare ad entrambe le corse annuali, anche se la vittoria in entrambe le gare di luglio ed agosto è piuttosto rara. Il cosiddetto “cappotto” è stato realizzato per 17 volte, più recentemente nel 2016 (Lupa), nel 1977 (Giraffe) e nel 1933 (Tartuca).

I cavalieri ed i cavalli non appartengono a nessuna delle contrade. Mentre il capitano, il capo di ogni squadra della contrada, affitta e paga il fantino per scelta, i cavalli sono estratti a sorte. Il giorno stesso della corsa inizia con una grande storica processione. Ognuna delle contrade partecipanti presenta il proprio stemma mentre sfila in costumi medievali. Dopodiché, la magia accade nei 300 mt circa di lunghezza dell’anello esterno di Piazza del Campo che ora ha una speciale superficie di 20 cm di spessore di sabbia e tufo. La situazione si fa tesa e soffocante nell’unica corsia larga 7,5 m quando si assumono le posizioni di partenza. La corsa comincia non appena il nastro di partenza, “canapo”, è lasciato cadere e i fantini cavalcano i cavalli senza sella per tre volte attorno alla piazza. Spingersi, strattonarsi e ostacolarsi l’un l’altro fa parte di questa movimentata gara mozzafiato. In soli 100 secondi lo spettacolo finisce. Il cavallo della contrada che taglia il traguardo per primo – con il suo stemma, ma non necessariamente con il suo cavaliere – vince e riceve il Palio, un nastro di seta. Poi, quasi immediatamente iniziano i festeggiamenti che durano spesso diverse settimane, prima che tutto torni di nuovo tranquillo. Come dicono i Senesi, l’inverno inizia il 17 agosto.

Il Palio di Siena include non una, ma due gare spettacolari con gli stessi stupendi festeggiamenti prima e dopo le due date di luglio ed agosto. Se volete essere lì, dovreste prenotare la camera il più presto possibile, visto che tutta la città è generalmente prenotata per tutto il tempo delle gare. Siate presenti, vivete e scoprite i dintorni della Toscana con le proposte di viaggio di ZAINOO!