I borghi più belli di Firenze, Livorno e Pisa

©Bigstock.com/cmfotoworks

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Una passeggiata attraverso la Toscana ti accompagna da imponenti dorsali montuose ad ampie colline rotondeggianti fino alle pianure direttamente sul mare. Questa ricchezza paesaggistica si inserisce su uno sfondo naturale altrettanto variegato, con la meravigliosa cucina regionale e affascinanti attrazioni culturali. Uno di questi viaggi attraverso la Toscana, da est a ovest, è quello in programma oggi. Ti presentiamo alcuni dei luoghi italiani più belli dell’associazione privata “I borghi più belli d’Italia” nella città metropolitana di Firenze e nelle province di Livorno e Pisa che evidenziano gli aspetti più belli e tranquilli della regione.

 

La Città Metropolitana di Firenze

Questa volta partiamo dal nord est dove la Città Metropolitana di Firenze confina con l’Emilia Romagna. Naturalmente, conosci la regione soprattutto per il suo capoluogo: Firenze con il suo centro storico, un sito dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, è una delle più belle ed importanti città d’arte e cultura del paese, e addirittura di tutta Europa. I borghi più belli della città metropolitana di Firenze, invece, ti mostrano che qualcosa di speciale attraversa tutta la regione.

 

Montaione

Il medioevo ha lasciato il segno a Montaione (3.600 abitanti, circa). Il borgo un tempo era un enorme complesso castellano ovale, circondato da spesse mura con undici torri e due porte. Anche se molte di queste strutture sono scomparse durante la Seconda Guerra Mondiale, gli edifici storici sono stati conservati e si armonizzano meravigliosamente con la moderna pianificazione stradale. Montaione offre scorci straordinari ed edifici ancora più strepitosi. Le tante chiese e i monasteri della città così come gli innumerevoli castelli ti invitano in un viaggio attraverso la sua gloriosa storia, coronata da una visita al Museo Civico Archeologico di Montaione, che ha riaperto nel 2002. Da vedere c’è addirittura una cisterna romana del II secolo a.C. Non dovresti perdere il Convento di San Vivaldo con la sua “Gerusalemme” un complesso composto da ben 18 cappelle.

 

©Bigstock.com/Claudiogiovanni

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Montefioralle

Questa frazione del comune di Greve in Chianti possiede una delle fortificazioni meglio conservate della regione. Il primo riferimento a Montefioralle (100 abitanti circa) e al suo castello risale al 1085. Alcune case sono state perfino costruite nelle antiche torri del castello. Inoltre, qui un tempo risiedeva la nobile famiglia Vespucci, anche se la teoria che Amerigo Vespucci sia nato a Montefioralle è stata quasi smentita. C’è molto da scoprire nel percorso circolare che attraversa il borgo, oltre alla nobiltà. Il fulcro è la chiesa romanica di Santo Stefano, piena di impressionanti opere d’arte, molte delle quali risalenti al XIII secolo.

 

Palazzo sul Senio

Pochi luoghi riescono a fondere natura ed architettura in maniera eccellente come Palazzo sul Senio (1.100 abitanti, circa) sugli Appennini. La zona estremamente boscosa unisce in maniera affascinante il verde brillante e la vegetazione lussureggiante nel paesaggio urbano. La chiesa dei Santi Carlo e Antonio del XVII secolo, ad esempio, è stata costruita direttamente sulle colline verdeggianti del borgo. Nella chiesa di Santo Stefano puoi rivivere le origini di Palazzo sul Senio. Sebbene la chiesa sia stata rimaneggiata diverse volte nei secoli successivi, le sue radici risalenti al IX secolo restano tangibili. Nel tuo giro del borgo, diviso da un fiume, inevitabilmente incontrerai Palazzo dei Capitani, dove hanno soggiornato Papa Giulio II e Niccolò Macchiavelli. Oggi il palazzo ospita due musei dedicati alla storia e alla cultura della zona.

 

San Donato in Poggio

Uno dei più recenti borghi più belli d’Italia in realtà fa parte del comune di Barberino Tavernelle, ma ha una storia lunga ed importante. Il primo riferimento documentato di San Donato al Poggio (1.000 abitanti circa) risale al 989 – in relazione alla straordinaria Pieve romanica di San Donato in Poggio che, tra le altre cose, ospita un trittico del 1375 e una fonte battesimale databile al 1513 circa. Alcuni dei suoi precedenti dipinti sono attualmente esposti nel Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte a Firenze. Altre chiese, palazzi e santuari, tra cui il Santuario di Santa Maria delle Grazie a Pietracupa riccamente decorato situato al di fuori del borgo, ti aspettano a San Donato in Poggio. Immergiti nel mondo dell’astronomia con eventi e visite guidate all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, circondato da uno straordinario orto botanico.

 

Scarperia e San Piero

Questa antica fortificazione della Repubblica di Firenze, nata nel 2014 dalla fusione dei comuni di San Piero a Sieve e Scarperia, è sede dell’Autodromo Internazionale del Mugello dove ogni anno si tiene il Gran Premio d’Italia del Motomondiale. Vengono prodotti a Scarperia e San Piero (7.100 abitanti circa) anche coltelli e macchine del caffè. Tutto questo avviene nel cuore di quella che a prima vista sembra una città sonnolenta, ma in realtà è ricca di chiese medievali e palazzi. Molti di essi sono stati ripetutamente restaurati e ricostruiti in seguito ai gravi terremoti del 1542 e del 1929, tra cui la Prepositura dei Santi Jacopo e Filippo con i suoi ricchi arredi e straordinari dipinti, e la Cappella della Madonna di Piazza, scarsamente visibile, ma impreziosita dal suo tabernacolo tardo gotico.

 

La Provincia di Livorno

Dall’entroterra ci spostiamo verso il mare: la Provincia di Livorno richiama visitatori da tutto il paese, anzi da tutto il mondo. Cecina e Piombino non solo si contraddistinguono per le loro spiagge, la città d’arte di Livorno con la sua fortezza offre un punto di vista privilegiato sui tempi ormai andati. Quest’ultima caratteristica vale anche per i tre borghi più belli d’Italia della Provincia di Livorno che ti stanno già aspettando.

 

Campiglia Marittima

Il grande comune di Campiglia Marittima copre un’area di 83 km² e si estende dal Parco Naturale dei Montioni fino alle propaggini della riviera degli Etruschi. Anche se qui è possibile conoscere tutta la provincia di Livorno, ci concentriamo sul borgo principale (380 abitanti circa) con il suo centro medievale sulla collina e stretti vicoli che conducono attraverso un borgo meravigliosamente originale con facciate grezze e stradine tortuose. La maestosa Pieve romanica di San Giovanni con il quadrato “Sator” è caratterizzata da forme semplici e lineari. 72 stemmi decorano il Palazzo Pretorio, che attualmente ospita musei ed archivi, mentre la Rocca con il suo museo illustra lo sviluppo del complesso e della città. Durante gli scavi sono stati scoperti i resti di un insediamento agricolo del X secolo.

 

Populonia

Abbiamo brevemente accennato a Piombino in precedenza. La sua frazione Populonia (17 abitanti circa) è senza dubbio uno dei borghi più piccoli e più belli d’Italia. Un tempo l’unica città costiera degli Etruschi, era il più grande centro antico del Mediterraneo per la lavorazione del ferro. Tracce dei Romani e degli Etruschi ti aspettano nel vasto parco archeologico, che comprende l’acropoli, varie officine e altiforni, oltre alle necropoli. A Populonia Alta, ancora oggi abitata, puoi passeggiare attraverso le piazze medievali e imbatterti nell’affascinante Santa Maria della Croce con diversi affreschi del XVI secolo. Solo pochissimi luoghi riescono a tenere così bene insieme i millenni di storia della regione.

 

©Bigstock.com/Roberto Nencini

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Suvereto

Mentre diversi luoghi hanno adottato misure specifiche per conservare l’antico paesaggio urbano, a Suvereto è avvenuto più o meno automaticamente. Nel XVII e XVIII secolo la città è stata quasi completamente abbandonata a sé stessa e, a causa di guerre, conflitti e scarsa qualità dell’aria, era quasi scomparsa. Anche se oggi circa 3.200 abitanti vivono a Suvereto, essa è ben lontana dai giorni di gloria del Medioevo quando, per fare un esempio famoso, il corpo dell’Imperatore Enrico VII è stato salvato dalla decomposizione in città e conservato qui per due anni fino al completamento della Cattedrale di Pisa. I nomi delle strade e il Palio annuale fanno riferimento questo periodo. I resti della Rocca Aldobrandesca dominano il centro storico ricordando l’antico predominio pisano. Non dimenticare di godere dei gioielli architettonici a bizzeffe, tra cui il bellissimo chiostro nell’ex monastero di San Francesco e l’incantevole loggia del Palazzo Comunale.

 

La Provincia di Pisa

La Provincia di Pisa chiude questo viaggio con l’omonima città d’arte, ovviamente conosciuta in tutto il mondo per la sua ambiziosa torre verticale e il coinvolgente Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO. In effetti, la grande provincia, che confina perfino con il mare a nord, ha altri tesori nascosti. I due borghi più belli della Provincia di Pisa ti stanno già aspettando.

 

Casale Marittimo

Come tanti altri posti meravigliosi, Casale Marittimo (1.000 abitanti circa) è immerso nella storia. Durante gli scavi sono stati scoperti resti di insediamenti etruschi e romani. Puoi ammirare alcuni di questi reperti in differenti luoghi, come il museo archeologico di Firenze. Tuttavia, l’attuale centro storico è di origine medievale. Del complesso del castello distrutto da tempo, restano due porte e alcuni tratti di mura che sono state inglobate nel vasto ampliamento della città. La chiesa di Sant’Andrea, invece, è più recente, anche se non te ne accorgeresti solo guardandola. È stata costruita nel 1873 sopra chiese medievali che erano state distrutte da un precedente terremoto, utilizzando i materiali delle loro rovine. Gli affreschi che rappresentano scene della vita di Sant’Andrea, invece, sono stati realizzati negli anni ’80.

 

Montescudaio

La storia movimentata di Montescudaio (1.800 abitanti circa) comincia nell’età del ferro, quando la cultura villanoviana (e più tardi etrusca) ha lasciato le sue prime tracce sulla collina del borgo, che successivamente è diventata sede di un monastero benedettino. Dominato da Pisa e Firenze, tra gli altri, due pesanti terremoti nel XIX secolo hanno distrutto gran parte del comune, tra cui il monastero sopramenzionato e il complesso del castello medievale. Tuttavia, le antiche mura e la tipica disposizione delle strade ricordano ancora le sue origini. Troverai ulteriori testimonianze di quest’epoca nell’imponente torre civica, il cui basamento è stato costruito nel XII secolo. Santa Maria Assunta, la chiesa parrocchiale ricostruita dopo i terremoti, ti attira all’interno con una statua in marmo del XVIII secolo e un dipinto dell’Annunciazione di influenza veneziana. Nelle giornate limpide, dalla piazza della chiesa, il panorama è mozzafiato.

 

La Toscana ha visto un aumento relativamente alto nel numero dei nuovi borghi più belli negli ultimi anni, soprattutto in queste tre province, e questo è più che comprensibile. La città metropolitana di Firenze, la provincia di Livorno e la provincia di Pisa si distinguono sicuramente per i loro capoluoghi, ma offrono anche tanti luoghi storici nell’entroterra che danno vita ad un’unione senza eguali con la variegata natura toscana. Scopri una delle regioni più famose d’Italia da una prospettiva diversa!

I borghi più belli della provincia di Arezzo

©Bigstock.com/stevanzz

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La Toscana è una delle mete turistiche più popolari d’Italia. Città culturali di fama mondiale, un magnifico entroterra e spiagge senza fine ti invitano a goderti soggiorni in città, vacanze al mare e brevi fughe. Non sarai sorpreso nel sentire che la Toscana ospita alcuni dei borghi più belli d’Italia. La bellezza paesaggistica lontana dai grandi centri urbani ti aspetta nell’affascinante provincia di Arezzo all’estremità orientale della Toscana, al confine tra Marche ed Emilia Romagna con profonde vallate e imponenti catene montuose. Puoi anche visitare i sei borghi più belli della provincia di Arezzo, che fanno parte dell’associazione privata “I borghi più belli d’Italia” diventati sinonimo di vere chicche per intenditori.

 

Anghiari

Se il nome del paese derivi dalla forma particolare dell’antico castello, (castrum angulare) o dalla ghiaia sulla quale il centro città è stato costruito, rimane un mistero ancora oggi, ma Anghiari (5.800 abitanti circa) con il suo magnifico panorama sulla Valtiberina merita sicuramente una visita. L’antico luogo della Battaglia di Anghiari, che Leonardo immortalò in un affresco sfortunatamente perduto, emana oggi un grande fascino medievale. Diverse chiese accompagnano la tua passeggiata attraverso la città, tra cui la Badia di San Bartolomeo, che è stata forse costruita nel IX secolo ed è considerata la chiesa più antica di Anghiari. Dall’altro lato, Santa Maria delle Grazie è stata costruita soltanto tra il XVII e XVIII secolo, creando un caratteristico contrappunto architettonico ed è conosciuta soprattutto per la sua affascinante terracotta invetriata. Le antiche mura difensive possono essere visitate ancora oggi. Dietro di esse ci sono numerosi palazzi e l’antica rocca restaurata quasi 200 anni fa.

 

Castelfranco di Sopra

Il 1° gennaio 2014 i comuni di Castelfranco di Sopra e Pian di Scò, originariamente indipendenti, si sono uniti formando Castelfranco Piandiscò. Eppure, “soltanto” Castelfranco di Sopra (2.800 abitanti circa) è uno dei borghi più belli d’Italia, e sicuramente per una buona ragione. Non appena si entra nel borgo, si viene accolti da un’enorme torre del XIV secolo che, come gran parte di Castelfranco di Sopra, è stata progettata e costruita dall’architetto Arnolfo di Cambio alla fine del XIII secolo. Originariamente fondato dalla Repubblica di Firenze come avamposto militare, il centro storico presenta un aspetto sorprendentemente uniforme dal fascino medievale, punteggiato da diverse chiese e palazzi. Ad esempio, la chiesa di San Filippo Neri risale ad un’epoca successiva ma si integra perfettamente all’architettura di Castelfranco. Appena fuori dal borgo puoi visitare il Monastero di San Salvatore a Soffena con una chiesa piena di magnifici affreschi.

 

©Bigstock.com/Buffy1982

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Loro Ciuffenna

Il termine latino che significa alloro e un piccolo fiume hanno dato il nome a Loro Ciuffena (5.800 abitanti), che forse era già abitata fin dal periodo etrusco. Poiché, si trova ai piedi del Monte Pratomagno e del fiume Arno, si può godere della bellezza unica del suo paesaggio. Una delle sue caratteristiche sono le “Balze”, un impasto di argilla e arenaria che dà vita a spettacolari formazioni rocciose. Il borgo stesso merita una visita, soprattutto la chiesa di Santa Maria Assunta nel centro storico. Gli affreschi e le tavole dipinte su fondo dorato da Lorenzo di Bicci sono imperdibili. Santa Maria Assunta, così come tutte le altre chiese a Loro Ciuffena, presenta spiccate caratteristiche romaniche. Lo stesso vale per San Giusto con il ciclo pittorico della Via Crucis o la Pieve di San Pietro a Gropina, considerato un capolavoro romanico, un monumento nazionale con il fascino di una basilica, i capitelli medievali e un imponente pulpito.

 

Lucignano

Anche Lucignano (3.400 abitanti circa) ha una storia illustre che risale al periodo etrusco e addirittura al periodo della cultura villanoviana, prima che qui venisse fondato un accampamento militare romano e la città divenisse, durante il Medioevo, una pedina di Arezzo, Firenze e Siena. Oggi Lucignano è meglio conosciuta per le sue tante chiese, in particolare la Collegiata di San Michele Arcangelo del XIV secolo, situata nel centro storico al posto di un’antica torre triangolare fortificata romana. Diversi splendidi dipinti hanno trovato casa dopo l’ampliamento del XVI e XVII secolo. L’imponente Museo Comunale ti attende nella sede municipale, l’antico Palazzo Pretorio. Il museo della città si estende per quattro sale dell’antico palazzo. I cicli di affreschi, i dipinti e le statue ti conducono in un viaggio attraverso la storia multiforme di Lucignano. In confronto, l’antica struttura difensiva Torre delle Monache sembra quasi grezza, eppure troneggia maestosa sul borgo. Vale sicuramente la pena fare un breve giro della cinta muraria quasi perfettamente conservata con le sue quattro porte e l’incompiuto complesso difensivo della Fortezza Medicea.

 

Poppi

Il Casentino è una delle più belle vallate montane in Toscana, circondata da una meravigliosa natura e situata lontano dalle principali vie di comunicazione. Qui si trova il nostro suggerimento: Poppi (6.100 abitanti circa) che, nonostante la sua lontananza, ha giocato un ruolo importante nel conflitto tra Arezzo e Firenze tra il XIII e il XIV secolo come sede della nobile famiglia Guidi. Il Castello dei Conti Guidi, residenza di principi aristocratici, si vede da lontano. Situato su una collina, il complesso della fine del XII secolo domina la città ed è stato fonte d’ispirazione per Palazzo Vecchio a Firenze. È stato ristrutturato molte volte nel corso dei secoli ed è quindi ben conservato, arricchito da spesse mura, un fossato, una possente torre e una biblioteca con preziosi manoscritti medievali. C’è perfino una piccola cappella con un ciclo di affreschi di Taddeo Gaddi, allievo di Giotto. Da non perdere la chiesa collocata in posizione centrale, la Propositura dei Santi Marco e Lorenzo, con spettacolari opere di Morandini e Ligozzi e l’Eremo di Camaldoli dell’ordine camaldolese con la chiesa di San Salvatore, che è stata ricostruita diverse volte e oggi è adornata con tre statue.

 

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Raggiolo

Molti dei borghi più belli d’Italia della provincia di Arezzo possono vantare una storia lunga e illustre. Le radici di Raggiolo (850 abitanti circa) affondano davvero nel passato. I longobardi fondarono il borgo intorno al VII secolo, e un castello divenne il centro dell’attività prima che la Repubblica di Firenze conquistasse Raggiolo e distrusse completamente la fortezza. Ciò nonostante, il pittoresco borgo del Casentino è riuscito a mantenere il suo carattere originario. Innumerevoli edifici in pietra, molti dei quali si fondono perfettamente l’uno all’altro, ti accompagnano nel centro storico. La chiesa di San Michele del XIII secolo ti attende, brillando nel suo antico splendore nonostante gli estesi restauri successivi. Numerose immagini e dipinti su tela accompagnano il tuo giro nell’imponente edificio con il suo campanile rappresentativo. La storia del borgo rivive nell’adiacente Museo della Castagna e anche l’antico mulino fa parte di questo complesso. Eppure, è soprattutto l’atmosfera unica mentre si passeggia nei vicoli stretti con l’acciottolato rattoppato che lo sguardo cade sulla successiva collina boscosa che rende Raggiolo così bella e così speciale.

 

I centri storici medievali e il magnifico paesaggio circostante, da collinare a montuoso, sembrano confondersi quando visiti i borghi più belli della provincia di Arezzo. Sono caratterizzati da antichi conflitti, sono spesso ricchi di chiese e antiche fortezze, e uniscono il fascino storico con una speciale atmosfera ad un meraviglioso senso di segretezza. Questo lato un po’ diverso della Toscana, lontano dal mare e dai principali centri culturali, permette di vivere in prima persona le radici della regione. La tua vacanza autentica nel cuore della Toscana non arriverà mai abbastanza presto!

I borghi più belli a Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia

©Bigstock.com/Maugli-l

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La grande diversità geografica e paesaggistica dell’Emilia Romagna affascina da sempre i viaggiatori. Grandi città, centri addormentati, imponenti catene montuose, larghe zone costiere e paesaggi collinari verdeggianti bastano a catturare l’immaginazione dei visitatori. Non a caso, qui si trovano alcuni dei luoghi più belli in Italia dell’associazione privata “I borghi più belli d’Italia”. Cinque province – Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia – ospitano otto di questi magici borghi che ti mostreranno un lato completamente diverso dell’Emilia Romagna e renderanno la tua prossima vacanza davvero unica.

 

La Provincia di Forlì-Cesena

Fino a poco tempo fa, la provincia di Forlì-Cesena nel sud dell’Emilia Romagna era una delle poche province in Italia a non avere un proprio borgo più bello, il che è cambiato nell’estate del 2023. Oltre alle due città principali e all’incantevole Cesenatico proprio sulla costa, questa zona è caratterizzata da un meraviglioso entroterra con alcune comunità montane che meritano sicuramente una visita e un piccolo giro esplorativo.

 

Bagno di Romagna

Dietro la grande cinta muraria si nasconde una delle località balneari e termali più apprezzate della Romagna. Le acque termali contenenti bicarbonato di sodio e zolfo raggiungono temperature tra i 41 e i 45°C e sono utilizzate dai numerosi centri come luoghi di benessere olistico. Tuttavia, Bagno di Romagna (5.600 abitanti circa) ha molte altre cose da offrire oltre alle terme. La Basilica di Santa Maria Assunta con le sue sette cappelle è considerata un gioiello della Romagna toscana e probabilmente risale all’861. Oltre 70 stemmi decorano il Palazzo del Capitano, un tempo importante centro di potere. Appena fuori città si trova la sorgente di Chiardovo, la cui acqua si dice aiuti contro lievi disturbi gastrointestinali, e il colle Corzano con il suo antico castello, un santuario e una mulattiera fiancheggiata da statue in bronzo.

 

La provincia di Modena

Estesa per quasi tutta la larghezza della regione, la provincia di Modena copre 2.690 km² e si trova al centro dell’Emilia Romagna, al confine con Lombardia e Toscana. Oltre all’omonimo capoluogo di provincia con il suo Sito del Patrimonio Mondiale, all’estremo sud ti aspetta un altro dei borghi appenninici più belli d’Italia con il suo fascino medievale.

 

Fiumalbo

Quando i Celti attraversarono la regione nel IV secolo a.C., hanno lasciato il loro segno su Fiumalbo (1.200 abitanti circa), come dimostrano in modo impressionante le antiche capanne, dette “casoni”. Oggi, numerosi edifici medievali in pietra contribuiscono al fascino del borgo circondato da fitte foreste. All’ingresso del paese ti accoglie l’Oratorio di San Rocco con i suoi affreschi d’influenza toscana. Troverai tante altre chiese a Fiumalbo, tra cui San Michele Arcangelo, abbondantemente ricostruita con il suo campanile relativamente moderno e San Bartolomeo Apostolo sulla piazza principale che è stata completamente ricostruita nel 1592 ed è decorata con dipinti spettacolari.

 

La provincia di Parma

È davvero soltanto prosciutto e formaggio? Quando si pensa alla provincia di Parma, la mente è invasa da una tavola riccamente imbandita e piena di specialità regionali. I prodotti e le ricette di questa regione sono famosi in tutto il mondo, per non parlare della bellissima città d’arte di Parma. E poi ci sono due borghi più belli d’Italia che dovresti assolutamente visitare.

 

©Bigstock.com/angelo ferron

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Compiano

Vicoli ben lastricati conducono attraverso il borgo collinare di Compiano (1.100 abitanti circa), non lontano dalla strada che collega l’Emilia Romagna alla Liguria. Il borgo prende il suo nome da un antico castello di origine sconosciuta che è stato abitato fino al 1987 ed è ancora in buone condizioni. Palazzi aristocratici e case torri fiancheggiano la tua passeggiata fino alla piazza centrale con i suoi meravigliosi panorami. La chiesa di San Giovanni Battista, forse di origine longobarda, spicca per i suoi interni particolarmente decorati, come la scultura lignea del Santo Crocifisso Miracoloso del XV secolo. Da non perdere nemmeno il grandioso vecchio municipio e il tribunale con la sua magnifica terrazza.

 

Montechiarugolo

Con oltre 11.000 abitanti, Montechiarugolo è uno dei comuni più grandi della provincia di Parma e uno dei borghi più belli d’Italia più densamente abitati. Il borgo medievale risale al X secolo e il suo imponente castello è uno dei siti più interessanti. Nella sua forma attuale, è stato probabilmente costruito nel XV secolo, ma tutt’intorno è possibile scoprire un sistema difensivo ancora più antico. Il Palazzo Civico, importante centro amministrativo e di eventi è una meraviglia con le sue sale e la loggia. Tra le tante chiese, emerge la Chiesa di San Quintino ricostruita soltanto agli inizi del XX secolo con antichi progetti romanici (la chiesa parrocchiale era originariamente documentata nel 1230). Diversi monasteri e oratori invitano a fare lunghe passeggiate – sicuramente sono luoghi dove si può facilmente trascorrere più di una giornata intera.

 

La provincia di Piacenza

La prossima tappa del nostro gran tour dell’Emilia Romagna ti conduce all’estremo nord-ovest della regione. Piacenza è una città affascinante di per sé, un tesoro nascosto in mezzo a grandi città e paesaggi meravigliosi. Circondata dalla Lombardia, Liguria e Piemonte, questo gioiello nascoso ospita tre dei borghi più belli d’Italia.

 

Bobbio

Nel centro di Bobbio (3.700 abitanti circa) il monaco irlandese Colombano di Luxeuil fondò un’abbazia nel 612 che è stata in seguito sostenuta dai principi longobardi. L’abbazia di San Colombano, sciolta nel 1803, ricopriva un tempo una grande importanza religiosa e culturale, come possono testimoniare i suoi edifici monumentali, l’enorme basilica con un pavimento a mosaico del XII secolo nella cripta, e la libreria un tempo piena di manoscritti irlandesi. Una breve deviazione verso il borgo di Porta Nuova conduce all’affascinante piazza della cattedrale con i suoi antichi edifici, tra cui la cattedrale dell’XI secolo e il palazzo vescovile dello stesso periodo, ricostruito circa 400 anni dopo. Tuttavia, il monumento simbolo di Bobbio è il romanico Ponte Vecchio. Le sue prime notizie risalgono addirittura al 1196, anche se successivamente è stato ricostruito e decorato in stile barocco.

 

©Bigstock.com/milosk50

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Castell’Arquato

Percepisci il senso dei tempi andati, catturato dalle case in mattoni e dalle strade lastricate, letteralmente in ogni angolo di Castell’Arquato (4.600 abitanti circa). Una delle sue principali attrazioni è senza dubbio la Rocca Viscontea, costruita tra il 1342 e il 1349 per volere della città di Piacenza, una delle più importanti fortificazioni di tutto il nord Italia. Abitata dalle famiglie dei Visconti e degli Sforza, tra le altre, ancora oggi è possibile stupirsi davanti ad una delle antiche quattro torri. La Rocca stessa oggi funge soprattutto da sede delle tre principali feste locali. Non perdere nemmeno la città con le sue piccole chiese e i suoi palazzi, tra cui il Palazzo del Podestà con la sua affascinate loggia e l’imponente scalinata.

 

Vigoleno

Con poco meno di 2.500 abitanti, Vigoleno, che in realtà fa parte di Vernasca, è decisamente piccolo ma bello. Tutta la vita del borgo si svolge nel cuore del grande castello. Non si sa mai veramente dove finisce il castello e dove inizia il borgo medievale, perché è facile perdersi nel labirinto di viottoli e vicoli, per non parlare dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento realizzati nel corso del XIX secolo. Puoi vedere questo insieme non appena arrivi. Durante le ore del giorno, la luce si riflette sulle pareti creando atmosfere uniche. Quasi ad ogni angolo si trovano tesori di ogni genere, come la chiesa romanica di San Giorgio, l’oratorio della Beata Vergine delle Grazie con la sua facciata in pietra arenaria e l’enorme cisterna antica.

 

La provincia di Reggio Emilia

Un’altra provincia nel cuore dell’Emilia Romagna segna la fine di questo emozionante viaggio. Circondata dal Po a nord e dalla dorsale appenninica a sud, Reggio Emilia è uno dei luoghi meno conosciuti della regione. Diverse piccole città e borghi, una grande varietà di paesaggi e l’affascinante capoluogo di Reggio nell’Emilia offrono attrazioni eleganti e spesso sorprendenti. La provincia di Reggio Emilia ospita anche uno dei borghi più belli d’Italia.

 

Gualtieri

Il fertile paesaggio della Pianura Padana con i suoi fiumi, i pascoli e i campi circondano Gualtieri (6.700 abitanti circa), noto soprattutto per Piazza Bentivoglio. Un tempo, descritta dallo storico dell’arte Cesare Brandi come una delle piazze più belle d’Italia, qui si fondono l’antico borgo medievale e la più recente architettura rinascimentale. Tre strade si incontrano nella piazza, offrendo una vista diretta sui tre luoghi più importanti del borgo. La chiesa di Santa Maria della Neve, terminata attorno al 1600, si adatta perfettamente ai portici della piazza. Le cinque piramidi sopra il timpano sono state aggiunte qualche tempo dopo come rinforzo strutturale. La torre cittadina con la sua lanterna ottagonale soddisfa i canoni della progettazione dell’epoca. E poi c’è l’imponente Palazzo Bentivoglio con gli affreschi, i dipinti, le decorazioni e gli stucchi di incredibile valore.

 

Avanti e indietro per l’Emilia Romagna, verso luoghi magici, verso la costa, le montagne o la fertile pianura: i borghi più belli d’Italia nelle province di Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia sono lo specchio di una regione ricca di storia e offrono veri tesori che sicuramente ti affascineranno. Questi suggerimenti renderanno sicuramente fantastica la tua prossima vacanza!

I borghi più belli di Bologna, Ravenna e Rimini

©Bigstock.com/Claudio Caridi

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Diverse grandi città e numerosi borghi, oltre a un’incredibile quantità di storia, cultura e buona cucina evidenziano ciò che rende l’Emilia Romagna così speciale. Per tanti secoli, è stata divisa in due diverse regioni. L’Emila, la parte settentrionale dell’odierna regione, deve il suo nome alla strada romana della Via Emilia che emerse come nome ufficiale già all’inizio del II secolo, mentre la Romagna orientale è stata fondata in epoca longobarda e originariamente si riferiva al territorio bizantino nei dintorni di Ravenna. La diversità culturale e paesaggistica si vede e si sente anche nelle bellissime località italiane dell’associazione privata “I borghi più belli d’Italia”. Otto luoghi magici ti aspettano nella città metropolitana di Bologna e nelle province di Ravenna e Rimini.

 

La città metropolitana di Bologna

Fondata come discendente dell’omonima provincia con lo stesso nome, la città metropolitana di Bologna è naturalmente la sede del capoluogo dell’Emilia Romagna. Per molti, è sinonimo di cucina, ma anche di arte e cultura. Dal 2021 la città ha anche il suo Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO con i suoi portici. Tuttavia, anche i dintorni hanno bellezze da offrire. Uno dei borghi più belli d’Italia ti aspetta nella città metropolitana di Bologna ed è conosciuto ben oltre i confini del paese per la sua grandiosa architettura e per le sue affascinanti meraviglie artistiche.

 

Dozza

Dipinti colorati decorano i muri e le facciate di Dozza (6.500 abitanti circa). Queste sono le tracce della Biennale del Muro Dipinto. All’evento, che si tiene ogni due anni, artisti locali e stranieri decorano la città con i loro dipinti e affreschi permanenti, concentrandosi sia su disegni classici sia moderni, spesso un po’ grotteschi. Oggi, camminando per Dozza ti senti come se fossi in un enorme museo a cielo aperto. Le antiche chiese e gli edifici, molti dei quali risalgono al XII secolo, rafforzano questa impressione. La Rocca Sforzesca, le cui torri dominano la città, è senza dubbio una delle maggiori attrazioni. Trasformata da fortezza a palazzo nobiliare negli anni successivi, nella bella stagione il panorama si estende fino a Imola.

 

La provincia di Ravenna

Una delle città d’arte più famose del paese si trova dove risiedeva l’Imperatore romano d’Occidente dagli inizi del V secolo fino alla caduta dell’Impero. Gran parte di Ravenna è oggi un Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO, coesiste con tanti altri magnifici luoghi nella vicina provincia di Ravenna. Anche i suoi due borghi più belli meritano sicuramente una visita.

 

Bagnara di Romagna

Al centro di un’antica zona paludosa sorge uno degli esempi di castrum meglio conservati di tutta l’Emilia Romagna. Bagnara di Romagna (2.400 abitanti circa) era abitata probabilmente già dalla metà del IX secolo. Distrutta in una battaglia tra Bologna, Faenza e Imola nel 1222, Bagnara è stata ricostruita sul luogo di un antico luogo di culto. Tra il XIV e il XV secolo, i Visconti presero il potere e trasformarono la città in un grande complesso difensivo: un accampamento militare o “castrum”. Enormi mura ancora oggi proteggono Bagnara di Romagna. Un magnifico museo, con reperti dall’età del Bronzo al Medioevo, ti aspetta nell’antico castello, un’altra Rocca Sforzesca.

 

Brisighella

Tre grandi rocce, i cosiddetti “Tre Colli” dominano il paesaggio di Brisighella (7.100 abitanti circa). Da queste alture si possono ammirare, anche da lontano, i luoghi più importanti del paese. Il campanile, costruito nel 1290, ricostruito nel 1548 e da allora più volte ristrutturato, le imponenti fortificazioni con un museo dedicato alla vita contadina e il santuario del Monticino con un’immagine della Madonna con il Bambino in terracotta “salutano” il tuo passaggio a Brisighella. Devi assolutamente visitare Piazza Marconi nel cuore della città. Situata accanto all’imponente Palazzo Comunale Maghinardo, la via coperta del borgo, conosciuta come “strada degli asini”, attraversa Brisighella in una zona leggermente rialzata. Un lato della strada è fiancheggiato dai piccoli ingressi alle antiche case ancora abitate, mentre l’altro, con le sue costruzioni ad arco, offre un panorama sulla vita del borgo sottostante.

 

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La provincia di Rimini

Ultima, ma non meno importante, ci dirigiamo verso la costa. Anno dopo anno, la provincia di Rimini attrae innumerevoli visitatori da tutto il mondo che trascorrono qui le loro vacanze, così come tantissimi italiani che riempiono la lunga fascia costiera, soprattutto a Ferragosto. L’entroterra è troppo spesso trascurato, ma ospita molti tesori. Cinque dei borghi più belli d’Italia ti aspettano in provincia di Rimini.

 

Montefiore Conca

Ripercorrete più e più volte le orme delle antiche famiglie nobili nei dintorni di Rimini. È così anche a Montefiore Conca (2.200 abitanti circa), che ha avuto diversi governanti ma conserva ancora lo splendore del periodo dei Malatesta. Ciò è particolarmente vero per il castello, che la famiglia nobile del tempo utilizzava come residenza estiva e per ricevere papi e imperatori. Ci sono anche molte chiese straordinarie tra cui San Paolo, Madonna di Bonora e l’Ospedale della Misericordia, tutte riccamente decorate con affreschi e dipinti. La meravigliosa natura che circonda Montefiore Conca ti invita a fare brevi escursioni e passeggiate.

 

Montegridolfo

Un bellissimo centro medievale con mura perfettamente conservate ti attrae magicamente: Montegridolfo (1.000 abitanti circa) è riuscita a conservare il suo fascino originale, anche se la città è stata gravemente distrutta più volte. Ciononostante, Montegridolfo è stata ricostruita più volte nel periodo dei Malatesta, e le sue difese sono state ripetutamente rafforzate. Da allora, le antiche fortificazioni sono state restaurate accuratamente e oggi, come gran parte del borgo, sono una sorta di grande museo a cielo aperto. La piccola chiesa di San Rocco merita sicuramente una visita. Guarda con stupore alle meraviglie mozzafiato dal portale di ispirazione gotica ai numerosi affreschi.

 

San Giovanni in Marignano

Il cosiddetto “granaio dei Malatesta” è attraversato dal fiume Ventena, circondato da numerosi campi coltivati e vigneti. Tuttavia, San Giovanni in Marignano (9.400 abitanti circa) non solo è spettacolare dal punto di vista paesaggistico, anche se è piuttosto impressionante il contrasto con la zona industriale e commerciale. Tantissime piccole chiese ti aspettano al centro e nei dintorni del borgo fortificato di San Giovanni in Marignano. Ti aspettano Santa Maria in Pietrafitta con i resti di una balaustra carolingia, San Pietro con il suo magnifico altare maggiore, e Santa Lucia, che sorge su resti antichi. In un recente passato, l’antico complesso difensivo è stato ampiamente restaurato e oggi ti accoglie con ulteriori informazioni relative al periodo malatestiano.

 

San Leo

Uno dei borghi più belli d’Italia è stato nominato nella Divina Commedia di Dante Alighieri: la storia di San Leo (2.800 abitanti circa) può risalire probabilmente ad un accampamento militare romano del III secolo a.C. A differenza di altri borghi nella provincia di Rimini, qui i Malatesta non riuscirono a stabilirsi. Fino alla fine della loro dinastia nel XVI secolo, i Montefeltro hanno governato San Leo. Qui puoi vedere dove hanno lasciato il loro segno; per esempio nella rocca di San Leo, che troneggia sopra l’antico centro storico con una pianta triangolare. Il centro è anche riuscito a conservare la sua magia originaria con innumerevoli piccoli palazzi e spettacolari chiese: la basilica romanica de La Pieve e la cattedrale di San Leone in arenaria gialla.

 

©Bigstock.com/Luca Lorenzelli

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Verucchio

Tracce preistoriche della cultura villanoviana (dal XII al IX secolo a.C.) e degli Etruschi, eleganti reperti di ambra e città natale di Malatesta da Verucchio capostipite di un’intera dinastia: Verucchio (10.000 abitanti circa) è senza dubbio un luogo carico di storia. La dimora dei Malatesta, la Rocca malatestiana, è una delle più grandi rocche della famiglia, ampliata dai successori. La storia di Verucchio rivive nella romantica chiesa parrocchiale gotica di San Marino, costruita attorno al 990. Il più antico monastero francescano in Romagna, il museo archeologico e il possente campanile del XV secolo meritano anch’essi una visita.

 

I borghi più belli della provincia di Ravenna e Rimini e della città metropolitana di Bologna uniscono il fascino medievale alla potenza militare all’eccezionalità dell’arte. In combinazione con straordinarie delizie culinarie e fantastici paesaggi per escursionisti e ciclisti, l’Emilia Romagna sa come stupire anche al di là delle principali attrazioni turistiche. Scopri un lato leggermente diverso di questa bellissima regione durante la tua prossima vacanza!

I borghi più belli del sud del Friuli-Venezia Giulia

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Mentre il nord e il centro del Friuli-Venezia Giulia sono caratterizzati dal territorio montuoso e collinare delle Alpi Carniche meridionali, la regione autonoma all’estremo nord est d’Italia diventa sempre più pianeggiante verso sud, attraversata da numerosi fiumi a reticolo e affacciata sul Mare Adriatico e sul Golfo di Trieste. In questa zona a statuto speciale dove, ad esempio, si preserva la lingua e la cultura friulana, ci sono numerose città rinomate tra cui Trieste e Udine, ma anche tanti tesori nascosti. L’associazione privata “I borghi più belli d’Italia” è dedicata ai borghi più belli del paese, otto dei quali si trovano nel sud del Friuli-Venezia Giulia.

 

Clauiano

La nostra prima tappa ci conduce a Trivignano Udinese, a soli 15 km a sud est di Udine, dove si incontrano i fiumi Natisone e Torre. Tuttavia, qui il luogo più bello è la Frazione Clauiano (500 abitanti circa), il cui nome risale forse all’originario proprietario terriero. Con le sue costruzioni in pietra e le sue strade sterrate, Clauiano trasmette un’emozionante atmosfera della vita di campagna di un tempo. Gli antichi edifici del centro del borgo risalgono al XV secolo; Casa Gardellini con la sua facciata decorata di bianco e rosso è la casa più antica. La chiesa di San Giorgio potrebbe essere stata costruita nella sua forma attuale nel XVIII secolo, ma le sue radici affondano molto più lontano. Al suo interno è nascosto un fonte battesimale di particolare bellezza. Numerose ville e proprietà (agricole), tra cui Villa Manin, casa Palladini e la tenuta Bosco, accompagnano la tua passeggiata nel borgo.

 

Cordovado

Cordovado (2.500 abitanti circa) un tempo era circondato da una poderosa cinta muraria medievale. Potrebbe non restare molto delle fortificazioni dell’XI secolo, ma puoi ancora sentire l’anima dei tempi andati in ogni angolo di questo luogo affascinante. Attorno all’antico castello, ci sono molti dei più importanti edifici di Cordovado, tra cui l’elegante residenza rinascimentale Palazzo Agricola, Palazzo Bozza Marubini magnificamente affrescato, e il monumentale Palazzo Freschi Piccolomini con i suoi tre piani e l’ampio portale. Un po’ più lontano sembra letteralmente risplendere la chiesa di pellegrinaggio della Madonna delle Grazie, un vero gioiello dell’arte barocca con il soffitto dorato e grandiosi dipinti. A proposito di grandiosità: anche l’imponente Palazzo Cecchini merita una visita.

 

Gradisca d’Isonzo

Quattro epoche hanno lasciato la loro impronta architettonica su Gradisca d’Isonzo (6.400 abitanti circa): la dominazione veneziana (XV secolo), la dominazione austriaca (XVII secolo), la dominazione asburgica (XIX secolo) e l’inclusione nella Repubblica Italiana dopo la prima guerra mondiale. Un’enorme fortezza, utilizzata come prigione durante il periodo austriaco, domina il paesaggio (la parola slovena “Gradisca” significa “luogo fortificato”). L’antico sito di prima linea tra Austria e Italia durante le battaglie dell’Isonzo è oggi meglio conosciuto come un luogo meraviglioso con numerosi palazzi che risalgono al periodo d’oro della famiglia Eggenberg (dal 1647 al 1717). Ancora oggi è possibile passeggiare lungo le mura veneziane, originariamente progettate da Leonardo da Vinci.

 

Palmanova

Palmanova nel sud del Friuli-Venezia Giulia è un affascinante Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO, la città con i suoi 5.400 abitanti circa faceva parte delle strutture di difesa veneziane del XVI e XVII secolo. A differenza di molti altri meravigliosi luoghi Palmanova è stata realizzata come la cosiddetta città pianificata e originariamente costruita come una fortezza per proteggere la Repubblica di Venezia dai Turchi. Nel 1593 la città fortificata ha resistito fino alla conquista delle truppe napoleoniche, circa 200 anni dopo. Oggi si entra a Palmanova, la città a forma di stella con le sue grandi strade regolari attraverso una delle tre porte cittadine e si intravede subito Piazza Grande, il cuore della città. Diverse chiese, il museo civico, l’affascinante museo militare, una visita al Palazzo del Provveditore Generale, al Santo Monte di Pietà e al Palazzo del Ragionato dovrebbero far parte dell’itinerario.

 

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Polcenigo

Situato nella pianura lungo il fiume Livenza, Polcenigo (3.100 abitanti circa) unisce la bellezza naturale con un incantevole villaggio bucolico. Tutti i vicoli antichi e stretti conducono attraverso il borgo che originariamente era costruito attorno alla fortezza sulla collina. Tuttavia, dopo un incendio, dell’antico complesso del castello è rimasto ben poco e alla metà del XVIII secolo è stato trasformato in una villa veneta. Come tanti altri luoghi in tutta la regione, palazzi di ogni genere accompagnano la tua visita a Polcenigo, tra cui Palazzo Zaro, Palazzo Fullini e Palazzo Scolari-Salice. Diverse chiese ti attendono in ogni luogo, tra cui la duecentesca chiesa di San Lorenzo, che è stata ampiamente restaurata negli anni successivi, e la chiesa parrocchiale di San Floriano, sulla collina con i suoi importanti affreschi. Una deviazione alla magnifica sorgente del Gorgazzo è assolutamente d’obbligo!

 

Sesto al Reghena

A Sesto al Reghena (6.300 abitanti circa) si trova uno dei più antichi monasteri della regione. L’Abbazia Santa Maria di Sesto è stata fondata attorno al 741 come monastero benedettino, e la città stessa ha probabilmente origini romane. Si tratta di un complesso sorprendentemente fortificato, originariamente circondato da sette torri di difesa. Ne resta soltanto una, risalente al X o XI secolo, e affianca la cancelleria del monastero romanico e il grandioso campanile. Un significativo portale e diversi affreschi decorano la basilica a tre navate. Anche se l’Abbazia ha perso la sua importanza dopo la caduta della Repubblica di Venezia nel 1440, resta un magnifico luogo da visitare. Ci sono così tanti luoghi a Sesto al Reghena, tra cui la piccola chiesa di campagna di San Pietro e la Fontana Venchiredo che è stata immortalata in numerose opere letterarie.

 

Strassoldo

Questo viaggio ti porta vicino al mare. Strassoldo (800 abitanti circa) fa parte del comune di Cervignano del Friuli, una delle città più grandi del Friuli-Venezia Giulia. Il fascino medievale con le sue sfumature imperiali regna in uno dei borghi più belli d’Italia. Due castelli dominano Strassoldo – il Castello di sopra e il Castello di sotto, e nel primo è possibile pernottare nell’esclusiva Radetzky Suite (Michele Carlo Maria Conte di Strassoldo-Graffemberg è stato il governatore imperiale austriaco della Lombardia sotto il Governatore Generale Radetzky) con il suo pavimento in parquet di 500 anni. Naturalmente questo ha un prezzo, ma i castelli, che sono stati costruiti attorno all’anno 1000, sono già essi stessi più che impressionanti. L’antico fascino e i vasti giardini creano un’affascinante simbiosi, unendo caratteristiche rustiche medievali con dettagli barocchi. La croce longobarda in pietra conservata nella Chiesa di San Nicolò nel centro storico reca testimonianze della lunga storia di Strassoldo.

 

Valvasone Arzene

Nato solo il 1° gennaio del 2015 dalla fusione dei comuni precedentemente autonomi di Valvasone e Arzene, numerose chiese e palazzi affiancano il tuo giro a Valvasone Arzene (2.200 abitanti circa), come in tanti altri borghi del sud del Friuli-Venezia Giulia. In Piazza Libertà, ad esempio, sorge l’imponente cattedrale costruita alla metà del XV secolo e finanziata dalle donazioni del popolo e dei nobili. Oltre alla facciata neo-gotica della fine del XIX secolo e a numerosi tesori antichi, qui si trova l’unico organo veneziano superstite del XVI secolo ancora funzionante. L’antico castello del XIII secolo, che include anche un piccolo teatro, è ora in fase di ristrutturazione. L’affascinante Chiesa dei Santi Pietro e Paolo e l’elegante Palazzo Fortuni completano degnamente la visita.

 

Le tante attrazioni dei borghi più belli del sud del Friuli-Venezia Giulia sicuramente ti ispireranno. Una moltitudine di chiese e palazzi si trovano in un’armonia quasi magica con l’affascinante natura della regione. Sul tuo itinerario di viaggio si trovano antiche fortificazioni e perfino una città monumentale pianificata e con lo status di Patrimonio Mondiale. Ci sono diversi buoni motivi per fare una visita o due nell’Italia nordor

I borghi più belli del Friuli Venezia Giulia, nord e centro

L’estremo nord-est dell’Italia è uno dei territori italiani più recenti. Il Friuli e la restante parte della Venezia Giulia sono stati inclusi relativamente tardi e hanno conservato molte caratteristiche particolari. Come regione autonoma, gode di diritti speciali che preservano tra le altre cose, la lingua friulana e la cultura. Inoltre, qui si può vedere e sentire l’influenza plurisecolare della Repubblica di Venezia e del confine austro-sloveno. La natura affascinante e l’estesa fascia costiera sottolineano anch’esse il fascino magico di questa regione, evidente anche in alcuni dei borghi più belli del paese. L’associazione privata “I borghi più belli d’Italia” li evidenzia sapientemente, e ben cinque di essi si trovano nel nord e al centro del Friuli Venezia Giulia.

 

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Fagagna

Nel corso dei secoli, sette antichi borghi sono cresciuti insieme e hanno formato un borgo comune, dal quale Fagnana (6.000 abitanti circa) si è sviluppata. Sebbene le prime testimonianze documentarie risalgano al 983 d.C., le radici del borgo sono probabilmente romane. Camminiamo per Fagnana su vecchi selciati, passando per posti tranquilli con edifici prestigiosi. Alcuni di essi, come il castello con il palazzo patriarcale e l’antico borgo fortificato, sono oggi soltanto rovine. L’altra grande fortificazione della regione, l’imponente Castello di Villalta, è di proprietà privata e visitabile solo esternamente. Ma anche al di là di questi edifici monumentali, uno dei borghi più belli d’Italia ha molto da offrire. Nel Museo Cjase Cocèl, una fattoria del XVII secolo ben conservata, puoi rivivere la vita rurale di un tempo in modo straordinario. Diversi palazzi, tra cui il Palazzo della Comunità e Palazzo Pecile mostrano straordinarie architetture che hanno attraversato i secoli. Un breve tour delle sette chiese locali completa più che bene la tua visita.

 

Poffabro

Poffabro (200 abitanti circa), una frazione di Frisanco in Val Colvera fin dai tempi di un decreto napoleonico del 1810, sorge oggi dove un tempo una strada romana attraversava le Alpi. Quello che a prima vista appare piuttosto semplice e disadorno, con il tempo rivela una sua propria aura speciale. Le architetture piuttosto minimaliste di Poffabro con edifici in pietra estremamente semplici e i balconi in legno sono sopravvissute anche a forti terremoti. È proprio questa sobria serietà del paesaggio urbano che ti sorprenderà. Lo stesso vale anche per la chiesa di San Nicolò Vescovo, che è stata ristrutturata e ricostruita tante volte nel corso dei secoli, con la sua splendente facciata bianca: relativamente poco spettacolare, e ciò nonostante affascinante. L’interno è altrettanto modesto, con un solo altare in legno del XVII secolo e alcune sculture lignee di Giacomo Marizza. Anche il santuario neoclassico della Beata Vergine della Salute, alla periferia del paese, punta sull’essenziale e sottolinea l’immagine di un borgo che con la sua natura suscita armonia.

 

Sappada Vecchia-Plodn

Esistono diverse enclaves linguistiche, soprattutto nell’Italia settentrionale. Sappada Vecchia (1340 abitanti circa), il paese più elevato del Friuli Venezia Giulia, è chiamato anche Plodn in tedesco dal nome del fiume Piave. Qui, si parla un dialetto della Baviera meridionale, il cosiddetto Plodarisch o Sappardino, che gode di uno status speciale tra le enclaves linguistiche tedesche. La cultura popolare si riflette anche nell’aspetto del villaggio, per esempio nelle architetture in legno. La maggior parte degli edifici sono costruiti in legno, ricoperti con tegole. Anche nelle case più nuove si ritrova questo metodo di costruzione. Numerosi edifici antichi ti conducono tra i meandri del borgo. A Cottern, ad esempio, potrai trovare s’Krumpm, un’abitazione costruita alla fine del XVII secolo, mentre la casa di di Spanglar a Cima Sappada, ad un’altezza di 1.300 m. sul livello del mare, ha saputo conservare il suo fascino e può essere visitata ancora oggi. Meritano una visita anche le chiese barocche. Sia nella chiesa parrocchiale di S. Margherita, sia in quella di S.Osvaldo, ti aspettano bellissimi e raffinati affreschi sul soffitto.

 

Toppo

Questa frazione di Travesio, chiamata anche Tòp o Tuppaz nel dialetto locale è stata divisa in due parti fin dal XIII secolo. Il fiume Gleria divide Toppo (400 abitanti circa) in una parte occidentale attorno a Pino e in una parte orientale con numerosi masi, strutture edilizie in parte di origine medievale che corrispondono grossomodo a grandi ed antichi insediamenti agricoli. Nella rigogliosa e variegata natura di Toppo, l’agricoltura gioca ancora un ruolo piuttosto importante. Lo dimostrano gli eccellenti prodotti come il formaggio Val Cosa salato e cremoso, che è d’obbligo nelle frittate di questa zona. Molti masi dispongono di piccole chiese, affreschi e antichi pozzi che ti riportano a tempi ormai lontani. La passeggiata attraverso la parte occidentale e orientale ti conduce a due palazzi, che un tempo erano degli insediamenti agricoli. Il Palazzo dei Conti Toppo deriva dall’unione di diversi masi: oggi non si sa esattamente quanti ce n’erano e quanti ce ne sono in tutta Toppo. Lo straordinario Palazzo Toppo-Wasserman con i suoi affreschi del XVII secolo certamente merita una visita.

 

©Bigstock.com/ChiccoDodiFC

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Venzone

Il 6 maggio del 1976 un devastante terremoto ha colpito il Friuli. Insieme ad una scossa di assestamento verificatasi circa quattro mesi dopo, gran parte di Venzone (2.200 abitanti circa) è stata distrutta. Mentre il comune prevedeva di ricostruire il borgo con edifici prefabbricati, alla fine è prevalsa l’idea del comitato cittadino: le macerie sono state ricostruite com’erano prima del disastro naturale. Pertanto non puoi vivere Venzone com’era, ma si può ammirare la volontà, l’impegno e la dedizione della popolazione che semplicemente non ha voluto rinunciare alla propria casa. In questo modo potrebbe essere stato ricostruito gran parte del Duomo di Sant’Andrea Apostolo, costruzione cominciata già agli inizi del 1300. L’imponente edificio con i suoi numerosi affreschi e statue lignee è uno dei fiori all’occhiello indiscussi del borgo. Antiche mummie ti aspettano nella Cappella di San Michele, accompagnate da affreschi friulani. Il grande palazzo sulla piazza principale con la sua loggia e gli affreschi oggi ospita il Palazzo Comunale.

 

Nel nord e nel cuore della regione ti aspettano posti particolarmente belli che difficilmente potrebbero essere diversi. Antichi edifici agricoli, costruzioni in blocchi, senza soluzione di continuità, imponenti fortificazioni e affascinante minimalismo abbelliscono la stupenda e diversificata regione del Friuli Venezia Giulia. I borghi più belli di questa regione del nordest italiano costituiscono un’esperienza a sé stante, e tu puoi essere al centro di tutto questo!

Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale

©Piero Lucci, www.venadelgesso.it

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Estate, sole, spiaggia – tre parole che per molti turisti sono sinonimo di Italia. E poi, ovviamente, c’è il ricco patrimonio culturale e storico, accompagnato da un’ottima cucina. E se questi motivi non fossero sufficienti per visitare innumerevoli città e borghi, c’è anche … dell’incantevole geologia? Un nuovo Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO è dedicato proprio a questo campo di ricerca e presenta un volto leggermente diverso dell’Emilia Romagna. Le evaporiti carsiche e le grotte dell’Appennino settentrionale sono di fatto una delle regioni carsiche più studiate al mondo con grotte di gesso che conducono molto al di sotto della superficie terrestre.

 

Evapo-cosa, car-chi?

Pietra e roccia dominano questo Sito del Patrimonio Mondiale: fin qui tutto bene. Ma, in realtà, di cosa si tratta? E cosa rende questa zona così speciale? Per esempio, c’è la cosidetta evaporite, dal latino “evaporo” (evaporare). Essa si forma da una reazione chimica nel mare e nei bacini lacustri dove con il clima secco si verifica una sovrasaturazione indotta dall’evaporazione dei minerali disciolti. Tra le evaporiti più comuni o minerali evaporitici ci sono il salgemma, l’anidride e il gesso.

 

Il carsismo, d’altro canto, descrive una tipologia di terreno che può trovarsi sia nel sottosuolo (perlopiù sotto forma di grotte), sia in superficie. Esso è originato dalle precipitazioni e dall’erosione di vari sedimenti che prevedono un sistema idrico prevalentemente sotterraneo. I paesaggi carsici sono piuttosto comuni nella zona mediterranea anche se, a differenza di aree analoghe del sud asiatico e della Cina meridionale, sono stati utilizzati fin dall’antichità per l’agricoltura, ad esempio per l’allevamento del bestiame. Non a caso, il fenomeno delle evaporiti carsiche dell’Appennino settentrionale con le sue grotte ha sempre suscitato grande fascino ed è stato oggetto di ricerche scientifiche fin dal XVI secolo.

 

La geologia dell’Appennino settentrionale

Il nuovo Sito del Patrimonio Mondiale unisce qualità e quantità, poiché si estende su un’area complessiva di 3.600 ettari, distribuiti su sette siti. Ben oltre 900 grotte per una lunghezza di più di 100 chilometri attraversano quest’area, che si estende dal sud-est al nord-ovest dell’Emilia Romagna e comprende le province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna. Grandi città e parchi naturali rientrano in questo enorme sito, che è caratterizzato anche dalla sua natura sparsa e frammentata. Se vuoi visitare tutto il territorio carsico dell’Appennino settentrionale, avrai bisogno di tempo e pazienza. Numerose grotte, che si trovano fino a 265 metri sotto la superficie terrestre, sono accessibili solo a geologi e speleologi, altre con visite guidate. Eppure questa zona merita uno sguardo più attento per la sua diversità, importanza e straordinaria bellezza.

 

©Piero Lucci, www.venadelgesso.it

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Sette luoghi, un Sito del Patrimonio Mondiale

Il tratto quasi monumentale degli Appennini offre naturalmente lo scenario perfetto alle imponenti formazioni rocciose e alle grotte nascoste. Nell’area settentrionale della catena montuosa ci sono sette aree o luoghi che insieme costituiscono il Sito del Patrimonio Mondiale e fanno emergere una serie di territori meravigliosi.

 

  • L’Alta Valle del Secchia: Probabilmente la parte più estesa di questo nuovo Sito del Patrimonio Mondiale si trova nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano all’estremità nordoccidentale della Romagna e presenta la più vasta distesa carsica della regione. Qui, la roccia crea delle formazioni bizzarre e di una bellezza mozzafiato, per esempio attorno alla cosiddetta “Fontana Salsa”. Questa sorgente non lontano dal fiume Secchia è caratterizzata da un’alta concentrazione di sale e da una portata altrettanto impressionante. Il sistema carsico del Monte Caldina, invece, ospita la grotta evaporitica più profonda al mondo, che arriva a centinaia di metri al di sotto della superficie terrestre. A causa della porosità del gesso dell’Alta Valle del Secchia compaiono sempre più voragini, un andamento che è destinato a crescere.
  • La Bassa Collina Reggiana: Il gesso della Bassa Collina Reggiana è stato considerato un’alternativa economica e affascinante alle pietre preziose convenzionali e fin dal XVII secolo è stato utilizzato per finalità architettoniche ed artistiche. Nelle chiese, diversi altari mostrano dunque elementi di questo paesaggio carsico. Questa area della Romagna settentrionale, un po’ più vicina a Modena, nasconde questi tesori carsici prevalentemente sotto superfici boscose. Un poderoso sistema di grotte attende nei dintorni di Borzano, sormontato da un castello altrettanto imponente.
  • I gessi di Zola Predosa: Proseguiamo il nostro viaggio geologico verso sud avvicinandoci a Bologna. La più piccola zona carsica in termini di superficie è caratterizzata da una sorprendente diversità. Diverse conformazioni in superficie, come valli cieche e doline con diametro fino a un chilometro, si alternano da un momento all’altro a grotte spettacolari. Tuttavia, l’intervento umano, principalmente nel settore minerario, ha alterato in maniera permanente il paesaggio carsico, tra cui l’enorme grotta Michele Gortani. Diverse chiese, monasteri e insediamenti medievali costituiscono il filo conduttore del territorio.
  • I gessi bolognesi: Nel parco naturale che ha (quasi) lo stesso nome, a pochi chilometri da Bologna, si trova questa zona collinare relativamente mite con molti boschi e campi nonché suggestive formazioni rocciose. Diverse grotte e formazioni carsiche sono nascoste nei gessi bolognesi, più di 160 per la precisione, con una lunghezza complessiva di circa 20 chilometri. Sotto la superficie sono nascoste rare formazioni carsiche murali documentate scientificamente già dal 1876. Tuttavia, i gessi bolognesi sono noti principalmente per la loro bellezza naturale che unisce aree verdi e formazioni gessose in modo sorprendentemente armonioso. Chiese straordinarie e monasteri in parte abbandonati sottolineano l’aura quasi mistica del parco naturale.
  • La vena del gesso romagnola: La seconda zona carsica più ampia del Sito Mondiale del Patrimonio UNESCO si trova nel parco naturale omonimo e si estende a ovest di Imola e Faenza per oltre 40 chilometri. Spettacolari sfumature di grigio e argento caratterizzano la roccia ricca di gesso dando vita ad uno scintillio quasi irreale che contrasta con la natura sempreverde e fa da sfondo alle innumerevoli escursioni lungo stretti sentieri. Numerosi resti di antichi edifici religiosi e militari costeggiano il tuo percorso così come le numerose grotte (più di 200!) e cunicoli idrogeologici. Alcuni dei minerali più antichi del paese sono stati trovati non lontano dalla Grotta dei Banditi, formatasi probabilmente circa 580.000 anni fa. Diversi terrazzi fluviali all’interno delle grotte e delle cavità danno un’idea di massima della forza dell’acqua che, nel corso dei millenni, si è fatta strada attraverso il gesso.
  • Le evaporiti di San Leo: Ci sono altre due aree di questo Sito del Patrimonio Mondiale non lontane da San Marino. Intorno a San Leo sono presenti numerose rocce gessose con un’enorme grotta, le cui origini probabilmente risalgono a molti milioni di anni fa. Forme cristalline uniche al mondo conferiscono, nell’insieme, alle pareti della grotta una lucentezza speciale, nel vero senso della parola. Tra l’altro, merita una visita anche il borgo di San Leo che si trova su un’enorme roccia ed è ricordato da Dante Alighieri nella sua “Divina Commedia”.
  • I gessi di Onferno: Quest’ultimo sistema di grotte si trova a sud di San Marino, a pochi chilometri dalla Riviera di Rimini. Nella riserva naturale di Onferno si nasconde un vero e proprio reticolo di grotte con incredibili rocce di alabastro, da ammirare al meglio con una visita guidata. Bizzarre formazioni di roccia e gesso accompagnano le grotte e i cunicoli sotterranei. Tra l’altro, qui si è radunata una grande colonia di pipistrelli, sulla quale puoi anche saperne di più. Una breve deviazione al centro visite con i suoi interessanti musei completa perfettamente il tour.

 

Questo nuovissimo sito del Patrimonio dell’Umanità italiano non è entusiasmante solo per gli speleologi. Già soltanto le affascinanti formazioni rocciose rendono indispensabile la visita ai paesaggi carsici e alle grotte dell’Emilia Romagna, per non parlare dei tanti piccoli borghi nei dintorni, delle escursioni e dei tour sotterranei. Con il carsismo evaporitico e le grotte dell’Appennino settentrionale potrai acquisire una visione completamente nuova di una regione estremamente sorprendente – e questo è qualcosa che vale sicuramente la pena provare.

I borghi più belli di Treviso e Verona

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La regione Veneto vanta alcune delle più grandi città d’Italia, è densamente popolata ed è molto più che un importante centro turistico. Allo stesso tempo, ci sono tanti piccoli gioielli meno noti che sono riusciti a conservare gran parte della loro genuinità, che ti trasportano in tempi ormai lontani e che catturano allo stesso tempo l’essenza magicamente affascinante del nord Italia. L’associazione privata “I borghi più belli d’Italia” si è posta l’obiettivo di fornire una piattaforma a questi piccoli tesori. Quattro dei luoghi più belli d’Italia ti aspettano nella provincia di Treviso, altri due nella provincia di Verona: il modo ideale per vivere il Veneto in maniera un po’ diversa.

La Provincia di Treviso

Originariamente abitata dai Celti, la Provincia di Treviso è molto pianeggiante con una zona collinare a nord. Qui si trovano tante zone vitivinicole, molte delle quali producono lo spumante Prosecco di indicazione geografica protetta, dichiarate Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO. Inoltre, puoi goderti quattro luoghi particolarmente belli che uniscono la viticoltura ad una storia affascinante.

Asolo

Il Prosecco di Asolo è tra i vini più apprezzati della zona del Prosecco classico. Il paesaggio collinare di questo comune (8.900 abitanti circa) si presta alla coltivazione di diverse varietà di uve. I primi abitanti sono arrivati qui in epoca precristiana. Puoi anche vedere i resti della successiva città romana di Acelum, ad esempio a Villa Freya. Inoltre, non mancano edifici straordinari, come l’imponente Cattedrale di Santa Maria Assunta, il cui aspetto attuale risale al XVI secolo, o Villa Scotti-Pasini con il suo giardino pensile. 276 gradini ti conducono alla Rocca medievale che, dal XIII secolo, troneggia sul borgo dalla sommità del Monte Ricco.

Cison di Valmarino

Troviamo un altro baluardo del Prosecco in espansione a Cison di Valmarino (2.400 abitanti circa), popolato per la prima volta durante l’Età della Pietra. È sorto su un’importante via di collegamento che attraversava le Alpi in epoca romana, successivamente è diventata una roccaforte difensiva contro gli attacchi dei barbari durante le invasioni europee. Foreste stupende e santuari naturali evidenziano la bellezza paesaggistica. Tuttavia, un hotel è, de facto, il punto di riferimento di questo luogo. Castelbrando, originariamente una fortezza medievale, in epoca successiva è stato trasformato dalla famiglia Brandolini in un maniero signorile con un’ala rinascimentale prima di diventare una struttura ricettiva. La meravigliosa chiesa di Santa Maria Assunta del XVIII secolo custodisce un pregevole altare e incantevoli dipinti. Non perderti una passeggiata nelle frazioni di Tovena e Mura con le loro antiche costruzioni in pietra.

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Follina

Originariamente collocata sulla Via Claudia Augusta, la principale strada romana attraverso le Alpi, Follina (3.500 abitanti circa) è ora un importante centro di produzione del Prosecco che si espande in un paesaggio collinare con panorami divini. Devi assolutamente visitare l’abbazia cistercense di Santa Maria Sanavalle di Follina del XII secolo. Il chiostro romanico, i successivi dettagli barocchi e le opere d’arte ti stupiranno. Altre chiese più piccole accompagneranno la tua passeggiata attraverso il borgo, come la chiesa tardogotica di San Clemente o la chiesa di San Tomio in gran parte distrutta e le cui opere d’arte e arredi sono stati rubati da tempo, purtroppo con pochissime eccezioni. Tuttavia, il mulino ad acqua del Lanificio Paoletti è noto anche fuori regione per la produzione della lana. Innumerevoli rinomati marchi di moda utilizzano i prodotti di alta qualità per le loro linee.

Portobuffolé

Portobuffolé (740 abitanti circa) ha avuto diversi governanti nel corso della sua storia, e tutti hanno lasciato il loro segno. Uno degli edifici chiave è la monumentale cattedrale completata durante la metà del XVI secolo, che nasconde diversi tesori dietro la sua facciata relativamente semplice oltre ad un chiaro uso delle forme. Numerosi dipinti rivestono l’alto soffitto. Anche i due altari laterali sono artisticamente decorati. A Portobuffolé ci sono anche magnifiche ville, come Casa Gaia. Le meravigliose decorazioni della facciata e gli affascinanti affreschi la rendono un edificio da visitare. La Torre Comunale del X secolo è l’unica torre rimasta delle sette che punteggiavano il paesaggio.

La Provincia di Verona

Verona non è soltanto una delle mete turistiche più famose d’Italia, la città del Patrimonio Mondiale custodisce anche diversi siti magici e affascinanti. L’omonima provincia unisce il centro urbano e gli altrettanto meravigliosi paesaggi culturali con numerosi castelli, piccoli borghi e monasteri oltre all’incantevole scenario collinare del nord. I due borghi più belli della Provincia di Verona sono altrettanto magici.

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Borghetto

Questa frazione di Valeggio sul Mincio con circa 400 abitanti era un borgo di pescatori situato sulle due sponde del fiume Mincio. Oggi, la bellezza idilliaca del ponte Visconti attrae tanti turisti che non vogliono soltanto godere la bella vista dal ponte in legno. Merita sicuramente una sosta il castello, su una collina che domina il borgo, con la sua torre piuttosto insolita del XII secolo. Certamente resterai incantato dalla chiesa di San Marco Evangelista con i suoi elementi neoclassici che danno vita ad una maestosa armonia con le origini romaniche e gli splendidi affreschi del XIV secolo.

San Giorgio

San Giorgio (350 abitanti circa), in realtà fa parte del comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella, vicino al Lago di Garda. Ad accoglierti la grandiosa chiesa parrocchiale che probabilmente sorge su un luogo di culto longobardo del VII secolo. Alcune strutture risalgono a questo periodo tra cui la facciata occidentale e il ciborio. Invece, l’attuale Pieve di San Giorgio di Valpolicella risale all’XI secolo ed è nota per i suoi numerosi affreschi come l’Ultima Cena del XIV- XV secolo, accuratamente restaurata. Il museo adiacente ti accoglie con reperti della lunga storia degli insediamenti preistorici e romani. Non rinunciare ad una passeggiata sulle colline terrazzate!

Dalla viticoltura alle chiese monumentali fino ai vicoli suggestivi: i borghi più belli delle province di Treviso e Verona vivono dello spirito dei tempi andati. Dai vigneti terrazzati, lo sguardo si sofferma sui piccoli centri, sugli imponenti castelli e sulla varietà dei paesaggi con i loro incantevoli sentieri escursionistici e con le piste ciclabili che ti conducono da un borgo all’altro. Già ti aspetta un Veneto un po’ diverso!

I borghi più belli a Belluno e Padova

©Bigstock.com/Buffy1982

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Venezia. Verona. Padova. Vicenza. Treviso. Alcune delle più grandi città d’Italia si trovano nella regione Veneto, nell’Italia nord orientale. In termini di popolazione, è la quarta più grande del paese, il che è logico data la presenza di queste cittadine. Tuttavia, dietro queste famose mete turistiche ci sono molti consigli utili che spesso – e certamente per errore – vengono trascurati. L’associazione privata “I borghi più belli d’Italia” si dedica alla tutela degli interessi di questi gioielli. Le due province venete di Belluno e Padova hanno ciascuna due dei luoghi più belli d’Italia che mostrano un lato squisitamente diverso della regione.

 

La provincia di Belluno

La più estesa provincia del Veneto per superficie ha la più bassa densità di popolazione. Una parte delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, copre questa zona e forma uno straordinario contrasto con la bella e verde Pianura Padana. I luoghi più belli della provincia di Belluno che ci regalano questa bellezza paesaggistica sono esattamente due.

 

Mel

Insieme a Trinchiana e Lentiai, Mel (1.200 abitanti circa) ha fatto parte di Borgo Valbelluna, un comune istituito nel 2019, ed è di per sé uno dei borghi più belli d’Italia. I primi insediamenti risalgono al IX secolo a.C. Nel Museo Archeologico si possono ammirare i reperti provenienti da una necropoli vicina e molti altri interessanti ritrovamenti. Scopri le testimonianze della cultura Romana – una lapide e un sarcofago in pietra – vicino alla chiesa parrocchiale barocca, un punto di interesse unico grazie ai dipinti di Cesare Vecellio e Andrea Schiavone.

 

Strade strette attraversano Mel, conducendo inevitabilmente alla piazza principale trapezoidale fiancheggiata da tanti grandi palazzi. Palazzo Zorzi, che ospita il municipio, ti dà il benvenuto con sorprendenti affreschi al primo piano. Villa Fulcis con il suo omonimo palazzo e l’ampio parco è tra i complessi più imponenti della provincia. Non perdere la visita del Castello di Zumelle che sorge su un’antica fortificazione romana.

 

Sottoguda

Sottoguda (90 abitanti, circa) ti aspetta ai piedi del più alto ghiacciaio delle Dolomiti, la Marmolada, a circa 1.250 m d’altezza. Nonostante sia “soltanto” una delle innumerevoli frazioni di Roccia Pietore, Sottoguda si contraddistingue di per sé come uno dei luoghi più belli. Una delle sue caratteristiche è la natura mozzafiato che circonda il parco naturale dei Serrai di Sottoguda con uno spettacolare canyon. Sentieri pedonali e percorsi escursionistici attraverso l’area protetta. La segnaletica lungo il percorso racconta storie di miti e leggende. In inverno, questa area è generalmente frequentata dagli scalatori su ghiaccio.

 

Altre attrazioni riguardano la cultura popolare ladina tenuta in grande considerazione e che si festeggia il giovedì sera. Esse puntano sull’arte e sulla cultura ladina, e sulla cucina tradizionale regionale. Vecchi fienili, i cosiddetti “tabièi”, mostrano la tradizionale costruzione a blocchi. Tre splendide chiese gotiche alpine, le antiche botteghe del ferro battuto e la secolare faggeta completano la tua esperienza a Sottoguda.

 

La provincia di Padova

Scopri i due Siti del Patrimonio Mondiale UNESCO – l’orto botanico di Padova e gli edifici con i cicli di affreschi del XIV secolo – nella provincia con la più alta densità di popolazione di tutto il Veneto. Molte città di piccole e medie dimensioni, come la famosa località termale di Abano Terme ed Este (città dell’antica famiglia nobile che ha dominato su gran parte dell’Emilia Romagna dalla meta del XIII secolo alla fine del XVIII secolo), offrono molte sorprese. Inoltre, ci sono i due luoghi più belli della provincia di Padova che hanno un fascino tutto loro.

 

Arquà Petrarca

Ad Arquà è stata conferita l’aggiunta Petrarca nel 1870 in onore del grande poeta umanista italiano Francesco Petrarca che qui trascorse gli ultimi anni della sua vita. Non sorprende dunque che la sua antica residenza, Casa Petrarca, è una delle maggiori attrazioni di Arquà Petrarca (1.800 abitanti, circa). Le sale inferiori della dimora signorile con loggiato, scalinata esterna e un piccolo giardino ti accolgono con una mostra fotografica permanente. Tuttavia, il piano superiore era completamente ricoperto di affreschi raffiguranti la vita letteraria del poeta, commissionati da un successivo proprietario.

 

La casa del Petrarca e la chiesa della Santa Trinità costituiscono il centro (alto) del borgo. L’oratorio, documentato per la prima volta nel 1181, è dotato di diverse pale d’altare barocche. Purtroppo, solo pochi affreschi più antichi del XIV secolo sono sopravvissuti. Nel centro inferiore del borgo si trova la chiesa parrocchiale leggermente più antica che circa 100 anni fa ha avuto il suo attuale fascino romantico. All’interno troverai degli affreschi restaurati e la tomba di Petrarca. Diverse ville e palazzi ti accompagneranno nel tour di questo bellissimo luogo.

 

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Montagnana

24 imponenti torri esagonali sorreggono la grandiosa cinta muraria medievale che circonda Montagnana (9.300 abitanti, circa). Questa cinta difensiva, realizzata in gran parte tra il XIII e XIV secolo, protegge molti palazzi e ville di epoche diverse. Il tuo tour ti farà oltrepassare, tra gli altri edifici, le nobili residenze di Villa Pisani, Palazzo Giusti Chinaglia con la sua loggia veneta, il palazzo gotico-veneziano Magnavin-Fioratti. Non perdere il municipio del XVI secolo e l’imponente cattedrale tardo-gotica con le sue aggiunte tardo-rinascimentali. Il Castello di San Zeno, invece, risale al XIII secolo.

 

Mettendo per un momento, da parte la grande varietà di stili architettonici, Montagnana è anche la patria di un’autentica delizia gastronomica. Il pregiato Prosciutto Dolce di Montagnana è tra i prodotti più famosi della regione. È leggermente più dolce del più conosciuto Prosciutto di Parma ed ha una screziatura molto fine. Se hai intenzione di visitare la regione in autunno, potresti dare un’occhiata al Palio dei 10 Comuni. Questa corsa di cavalli, è una versione più ridotta, ma altrettanto carina del Palio di Siena, può essere fatto risalire al XII secolo e si tiene sempre la prima domenica di settembre.

 

La natura da sola è un motivo sufficiente per visitare i luoghi più belli delle province di Belluno e Padova, poiché è una meravigliosa e suggestiva cornice di questi borghi. La varietà architettonica, le mura massicce, le prelibatezze culinarie e le testimonianze di tempi lontani mostrano i tanti volti differenti del Veneto, uno più bello dell’altro. Tutti troveranno qui qualcosa di spettacolare, anche al di fuori delle grandi città.

I borghi più belli della Provincia di Trento

©Bigstock.com/Alberto SevenOnSeven

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L’autonomia gioca un ruolo fondamentale in Trentino. Nel 1972, il secondo Statuto dell’Autonomia ha trasferito l’autonomia dalla regione del Trentino-Alto Adige/ Südtirol alle sue due province, dando al Trentino la denominazione ufficiale di Provincia Autonoma di Trento. Oltre l’omonimo capoluogo ci sono ben 166 comuni circondati da montagne imponenti e comprensori sciistici, come la famosa Madonna di Campiglio. Inoltre, più di un terzo del Trentino è considerato area protetta e comprende un parco nazionale, due parchi naturali, 143 aree naturali protette Natura 2000 e 265 biotipi. Questo splendore naturale va di pari passo con le strutture degli antichi borghi di straordinaria bellezza, sia sulle montagne che nelle valli. Goditi luoghi davvero affascinanti che fanno parte dell’associazione privata “I borghi più belli d’Italia”. Gli otto borghi più belli della Provincia Autonoma di Trento meritano sicuramente una visita.

 

Bondone

Un vero e proprio labirinto di strade asfaltate ti aspetta in questo luogo incantevole. A Bondone (640 abitanti, circa) è facile perdersi. Numerosi affreschi con motivi religiosi sulle pareti delle case riflettono l’antica devozione della popolazione. Tuttavia, tra di esse sono state nascoste diverse raffigurazioni satiriche: riesci a trovarle durante una passeggiata? Scopri il Castello di San Giovanni un po’ fuori Bondone, un castello dell’XI secolo probabilmente costruito su antichi resti romani. Appartenuto per secoli alla nobile famiglia Lordron, è stato riportato al suo antico splendore durante i lavori di restauro negli anni ’50.

 

Canale di Tenno

Meno di 50 persone vivono attualmente nella più piccola, ma forse la più bella zona del comune di Tenno. Documentato per la prima volta agli inizi del XIII secolo, Canale non è cambiato molto e conserva ancora il suo aspetto prettamente medievale. Le case strettamente interconnesse portano verso la collina meridionale di Monte Misone. Oggi, molti pittori e artisti considerano Canale di Tenno la loro casa trovando ispirazione nell’atmosfera classica, molto spesso particolarmente tranquilla, di questo luogo. La situazione cambia all’inizio di agosto quando l’annuale Rustico Medioevo, un evento medievale di una settimana, si tiene a Canale. Uno dei borghi più belli d’Italia si trasforma in una meta gettonata per gli spettacoli teatrali, per l’arte e per la cucina regionale.

 

Luserna

Troverai nel sud del Trentino una roccaforte di un dialetto bavarese meridionale quasi estinto. Ci sono solo circa 1.000 persone nel mondo che ancora parlano il cimbro. Molti di loro vivono a Luserna (720 abitanti circa) dove quasi il 90% della popolazione parla questa variante dialettale. Gli abitanti tedeschi sono arrivati nella regione quando erano necessari falegnami e intagliatori del legno ben formati. Non deve sorprendere quindi che Luserna sia molto attenta a mantenere le proprie tradizioni. C’è un grande centro di documentazione che organizza regolarmente mostre riguardanti la lingua, la cultura e la storia. Il fascino squisitamente alpino delle tante piccole case è davvero incantevole. Due percorsi escursionistici conducono attraverso Luserna e nei dintorni illustrandone la storia, accompagnati da illustrazioni artistiche.

 

©Bigstock.com/Tatyana Abramovich

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Mezzano

L’incantevole Mezzano (1.600 abitanti circa) ti attende nel cuore di una vallata quasi completamente verde ai piedi di Pale San Martino, inclusa nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Sebbene possano esserci molti edifici interessanti, come la chiesa parrocchiale di San Giorgio del XIV secolo, l’uniformità architettonica, l’affascinante idillio, la naturalezza sono ciò che rendono questo luogo davvero speciale. Molte strade strette originariamente destinate ai veicoli agricoli, piccole piazze con le fontane, affreschi religiosi e magnifici giardini creano nel borgo un paesaggio incantevole. 20 murales, più di 100 iscrizioni sui muri, il sistema idrico ben studiato e circa 400 giardini offrono tanti motivi per visitare Mezzano.

 

Pieve Tesino

I primi insediamenti attorno a questo magnifico luogo (640 abitanti circa) possono essere fatti risalire all’età del Bronzo. Numerosi castelli e insediamenti si sono sviluppati in periodi successivi data la vicinanza di una strada romana. La stessa Pieve Tesino, tuttavia, è stata fondata in epoca post cristiana. La sua architettura variegata ti invita in un piccolo viaggio nel tempo con uno sfondo montuoso. Tra gli edifici più antichi c’è la Pieve dell’Assunta del XII secolo, restaurata nel 1872, che è tra gli edifici più grandiosi ed importanti del Trentino. Scopri gli affreschi del XVI secolo sulla facciata meridionale. C’è una chiesa leggermente più moderna, altrettanto grandiosa sul Colle di San Sebastiano. Diversi musei, giardini e percorsi tematici sono dedicati alla storia italiana e locale.

 

Rango

Pur facendo parte di Bleggio Superiore, la frazione di Rango (120 abitanti circa) è di per sé uno dei luoghi più belli della Provincia Autonoma di Trento. Originariamente situata su una delle principali vie commerciali e di transito, a Rango il tempo sembra essersi fermato. Dal XVIII secolo, l’architettura non ha quasi cambiato la sua funzione. Le case e le stalle sono rimaste sotto lo stesso tetto, pietra e fieno proteggono i vari edifici. Le bifore raccontano l’influenza rinascimentale sull’aspetto generale del luogo. Numerosi passaggi, i cosiddetti “vòlt” erano quelli dove si svolgeva la vita del luogo. Ora fungono da sfondo d’altri tempi con la valle e le montagne quale emozionante corollario.

 

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San Giovanni di Fassa

San Giovanni di Fassa chiamato in ladino Sèn Jan (3.600 abitanti circa) è nato soltanto nel 2018 con l’unione di Pozza e Vigo. Molte delle sue bellezze si trovano nell’antica Vigo nel cuore della grande e soleggiata Val di Fassa, circondata dalle vette montuose del Latemar e del gruppo del Catinaccio che si colorano di rosa alla luce del sole. Esiste addirittura una parola speciale per descrivere la bellezza unica della regione: “enrosadira” (che diventa rosa), dal ladino “enrosadöra”. Ogni contrada, ogni piccolo agglomerato all’interno del borgo ha il suo carattere distintivo. Scopri una spettacolare chiesa tardogotica con il suo campanile a Vigo, goditi il fascino delle antiche case e delle fontane a Costa, e vivi l’atmosfera architettonica di Vallonga.

 

San Lorenzo in Banale

La posizione terrazzata di San Lorenzo fa sì che questo luogo con 1.600 persone circa sia il palco panoramico perfetto sull’ampia valle con le Dolomiti a fare da sfondo alto e scosceso. Essendo verde e lussureggiante d’estate e perlopiù coperto di cumuli di neve in inverno, la bellezza paesaggistica trapela in maniera garbata. San Lorenzo in Banale è nato originariamente dall’unione di sette cosiddette “ville”. Numerosi edifici ampiamente ristrutturati fiancheggiano la tua passeggiata. Dietro le sue facciate si nascondono meravigliosi affreschi e sale monumentali. I portici e i cortili, invece, portano il fascino mediterraneo nel nord Italia, creando così un contrasto affascinante con il paesaggio alpino.

 

Luoghi naturali straordinariamente affascinanti e architetture diversificate caratterizzano i borghi più belli della Provincia Autonoma di Trento. La loro varietà colpisce di volta in volta. La magia architettonica che spazia dal Medioevo ad oggi rende tangibile la storia. Le minoranze linguistiche dicono la loro, le antiche tradizioni e usanze sono mantenute, possono essere percorsi numerosi sentieri escursionistici e passeggiate. Il Trentino è un’affascinante regione perfetta per vivere da vicino l’Italia settentrionale in maniera leggermente diversa.