La città d’arte di Parma al di là dei piaceri gastronomici

©Bigstock.com/Gimas

©Bigstock.com/Gimas

Forse, quando si parla di Parma per prima cosa penserai alla straordinaria, ricca e variegata cucina della città e di tutta la provincia. Il Parmigiano e il Prosciutto di Parma viziano il palato e sono entrambi sia le basi sia i contorni di vere prelibatezze gastronomiche. Tuttavia, nella realtà esiste anche una città d’arte incredibilmente ricca con un numero considerevole di chiese, chiostri e palazzi, che testimoniano una storia densa di eventi caratterizzata da alcuni picchi che ti attendono oltre queste magnifiche attrazioni. Vieni con noi per una breve escursione nel nord dell’Emilia Romagna!

Regnanti in continuo cambiamento nel corso della storia

Le radici della città affondano nella preistoria. Probabilmente fin dall’età del bronzo c’erano delle palafitte denominate Terramare. La prima necropoli è stata fondata nell’attuale Piazza Duomo e nel Piazzale della Macina. Parma stessa è stata presumibilmente fondata dagli Etruschi, il nome (che significa “scudo rotondo”) è preso in prestito dal latino. La colonia romana è stata fondata nel 183 a.C. circa. Distrutta da Attila e ceduta ai successori di Odoacre, Parma come molte altre città della regione, durante il periodo delle invasioni barbariche, ha visto un gran numero di differenti regnanti. Si è atteso fino al 1545/47 quando Papa Paolo III, con un’improvvisa interruzione, ha fondato il Ducato di Parma per Pier Luigi Farnese, suo figlio illegittimo. Già a quell’epoca, il pittore rinascimentale Antonio da Correggio aveva lasciato il segno sulla città. Lo sentiremo nominare ancora diverse volte.

La fine della discendenza maschile dei Farnese ha portato, nel XVIII secolo, ad un altro intervallo considerevole. Sia la guerra di successione polacca sia la guerra di successione austriaca hanno avuto una significativa influenza sul destino di Parma. Alcune abdicazioni e sconfitte avrebbero conferito l’antico ducato a Filippo di Spagna e infine – sommate all’influenza borbonica – a suo figlio Ferdinando. Dopo le guerre napoleoniche, Napoleone rivendica il Ducato di Parma unito a quello di Piacenza, prima che i Borbone salissero al potere per l’ultima volta. Alla fine, un rapido intermezzo nel periodo delle Province Unite del Centro Italia, che ha avuto una breve durata, ha posto fine ai frequenti cambi di successione dei governanti. Dal 1861 Parma è entrata a far parte dell’Italia.

Piazza Duomo

©Bigstock.com/cge2010

©Bigstock.com/cge2010

Parma è stata ampliata diverse volte nel corso dei secoli nonostante i suoi governanti in continuo cambiamento e alla sua storia movimentata, quasi frenetica. Ora ospita diversi edifici grandiosi che accolgono visitatori da tutto il mondo, e forse anche te. La tua prima tappa sarà Piazza Duomo, con i suoi 900 anni di storia locale, artistica e culturale in un posto incantevole. Ti piacerebbe sapere cosa c’è esattamente da vedere? Beh, allora:

 

  • La Cattedrale: Un incendio devastante ha distrutto l’antica Chiesa di Santa Maria. Nel 1074, nello stesso luogo, è iniziata la costruzione di Santa Maria Assunta. La Cattedrale romanica, e il suo campanile gotico, è stata realizzata in diversi periodi costruttivi e, in seguito, drasticamente modificata all’interno nel Rinascimento. Da vedere in particolare, l’affresco prospettico della cupola di Correggio e gli affreschi gotici nelle cappelle laterali.
  • Il Battistero di San Giovanni: Questo edificio sacro ottagonale è davvero sorprendente. Vedrai da lontano la facciata rosa realizzata in marmo di Verona. La volta della cupola è divisa in sei differenti sezioni, interamente decorate, ognuna dedicata ad un soggetto e infine si apre verso un magnifico cielo rosso all’apice del soffitto.
  • San Giovanni Evangelista: Un incendio ha danneggiato l’originale monastero benedettino del X secolo, che a sua volta, è stato dotato di una facciata manierista. La sua cupola presenta ancora un altro emozionante affresco del Correggio. Non perdere nemmeno i tre chiostri e la biblioteca del monastero.

 

Altre chiese e chiostri a Parma

A proposito di chieste e chiostri, perché non restare nell’ambito religioso per ora? Parma ospita una serie di magnifici edifici sacri che consigliamo vivamente di visitare.

  • San Martino de Bocci: Beh, ci hai beccato, abbiamo barato un po’ qui. Per prima cosa, questo edificio si trova nel quartiere Paradigna a circa 6 km a nord della città stessa. Dall’altro lato, San Martino de Bocci è un’antica abbazia cistercense abbandonata. Ora è sede del centro studi e archivi dell’università della città, ma San Matino de Bocci continua ad affascinare con il suo insieme di elementi gotici originali e modifiche dei successivi periodi, in particolare in stile Rococò e Impero.
  • La Sinagoga: Durante il Medioevo a Parma, c’è stata una grande comunità ebraica fino a quando la bolla papale del 1555 ha bandito la popolazione da entrambi i Ducati. Infine, la conquista di Napoleone ha facilitato un reinsediamento nella zona. La sinagoga, costruita nel 1866, è un centro religioso ed è stata fortemente influenzata dalle chiese cattoliche dello stesso periodo.
  • San Paolo: Sì, ti rifiliamo un altro antico monastero. Noi possiamo. Perché no? Il nostro obiettivo principale è la Camera della Badessa o Camera di San Paolo. Durante il suo primo decennio come badessa, Giovanna Piacenza ha commissionato la decorazione di una delle sue stanze private a Correggio – ed eccolo di nuovo. Affreschi unici che sembrano estendersi verso il cielo.
  • Santa Maria della Steccata: Un cancello (steccato) separa i fedeli dalla popolare cappella – una venerata immagine della Madonna che allatta – e dà il nome a questa chiesa rinascimentale. Altri straordinari elementi sono gli incredibili altari barocchi e gli affreschi del soffitto di Bernardino Gatti con l’Assunzione di Maria.

 

Ancora altre attrazioni per il tuo tour della città

©Bigstock.com/Bigstock

©Bigstock.com/Bigstock

Poiché ci stiamo davvero divertendo, continuiamo ed allarghiamo la panoramica sulle nostre attrazioni preferite che dobbiamo assolutamente farti conoscere:

  • Il Palazzo della Pilotta: Il Duca Ottavio Farnese ha fatto erigere questo complesso edilizio negli ultimi anni del suo regno. Anche se i governanti successivi, in seguito al declino dei Farnese, hanno portato i tesori artistici a Napoli, il palazzo resta un luogo davvero emozionante con il Museo Archeologico Nazionale, la Galleria Nazionale, il Teatro Farnese in stile barocco così come tanti altri musei, biblioteche e strutture educative che attendono dietro enormi cancelli.
  • Il Teatro Regio: Un monastero abbandonato – sì, ne abbiamo già nominati alcuni – ha dovuto cedere il posto all’opera e al teatro. Commissionato dalla Duchessa Maria Luisa d’Austria, l’enorme platea ospita 1.400 posti ed è la sede dell’annuale Festival Verdi.
  • La Casa Museo di Toscanini: Arturo Toscanini, il direttore d’orchestra famoso in tutto il mondo è nato a Parma il 25 Marzo 1867. La sua casa natale è ora un museo dedicato alla vita del celebre figlio della città. Diversi oggetti e cimeli della sua vita, oltre agli arredi dell’epoca ti fanno strada nella tua visita.
  • Il Parco Ducale: Finalmente, è il momento di un po’ di natura. Lo storico parco di Parma si estende su una superficie straordinaria di 208.700 m². Diversi palazzi, fontane, teatri ed aree verdi ti accompagnano nella tua passeggiata. Dovresti assolutamente visitare il Palazzo del Giardino con i suoi innumerevoli stucchi ed affreschi.

 

La città di Parma assicura tanta varietà, momenti tranquilli e, ovviamente, una cucina squisita. Lasciati incantare dai tanti capolavori architettonici con le loro spettacolari collezioni di dipinti ed affreschi e scopri tutti gli aspetti di questa affascinante città del nord dell’Emilia Romagna. Goditi il tuo viaggio!

La città d’arte di Trieste– dove diverse culture si incontrano

©Bigstock.com/Gimas

©Bigstock.com/Gimas

Non c’è dubbio che Trieste abbia una reputazione particolare. La città nell’Italia nord orientale, a pochi chilometri dal confine con la Slovenia, può vantare una storia movimentata che ha lasciato le sue tracce in ogni angolo del capoluogo della regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia. Essendo stato un porto importante per l’Austria e poi per l’Impero Austro-Ungarico prima di “perdere” il suo entroterra, Trieste era addirittura quasi isolata sul confine est-ovest. Ora la città d’arte è un porto libero, importante e una famosa meta di vacanze che è riuscita ad aumentare il suo valore nel corso degli anni grazie alle meravigliose spiagge e alle incantevoli attrazioni. Quali luoghi, ti chiederai? Bene, è per questo che siamo qui.

Una pedina per i potenti

La zona attorno a Trieste è stata sempre molto importante. Approfondire tutta la storia della città costiera andrebbe oltre lo scopo di quello per cui siamo qui, quindi concentriamoci soltanto sui punti chiave. La zona ha ospitato tribù celtiche ed illiriche.  Quando i Romani hanno iniziato a conquistare l’Istria dal 177 a.C. in poi, essi hanno istituito alcune basi militari. La colonia di Tergeste sarebbe stata fondata circa 50 anni dopo. Da allora in poi la zona è stata soprattutto una località turistica esclusiva e, per qualche tempo, anche una fortezza di confine. Colpita duramente durante le invasioni barbariche, il vescovo di Trieste avrebbe governato per molti secoli fino a quando la conquista di Venezia ha portato a scontri durati 180 anni. Nel 1382 la sottomissione volontaria ha messo Trieste in mano agli Austro-Ungarici fino alla fine della Prima Guerra Mondiale.

Nonostante la pesante resistenza iniziale, Trieste è riuscita a stabilizzarsi durante il dominio asburgico. Il conseguimento dello status di porto franco nel 1719 oltre alla conquista austriaca di Venezia ha dato alla città una posizione di rilievo nel commercio internazionale. Questa ricchezza ha portato a notevoli conquiste architettoniche durante il periodo guglielmino che alla fine si è scontrato con la crescente industrializzazione e l’espansione del nazionalismo. Completamente assoggettato alle potenze fasciste dopo la Prima Guerra Mondiale, il Trattato di Pace di Parigi del 1947 ha classificato gran parte della zona come Libero Territorio di Trieste. L’area neutrale è stata successivamente cancellata. Trieste e dintorni andarono all’Italia, l’entroterra e l’Istria a nord-ovest alla Jugoslavia. Si è impiegato fino al 1975 affinché questo confine fosse ufficialmente confermato. Trieste ha perso la sua posizione marginale dal punto di vista geografico ed economico agli inizi del 2000 quando la Slovenia si è unita all’UE e all’area Schengen.

Piazza dell’Unità d’Italia e Piazza Verdi

©Bigstock.com//NPershaj

©Bigstock.com//NPershaj

Trieste lascia a noi – e a voi – l’imbarazzo della scelta. Ci sono così tanti luoghi emozionanti e attrazioni quasi magiche per persone curiose, che ci si chiede da dove cominciare. Bene, perché non ti unisci a noi per un tour di Trieste da piazza a piazza, da quartiere a quartiere, alla scoperta di autentiche perle? Partiamo dalla centrale Piazza dell’Unità d’Italia di Trieste. Essendo la piazza più grande di tutta la città, è anche nota come Piazza Grande. Diversi edifici barocchi e neoclassici incorniciano la Piazza su tre lati, tra cui:

  • Il Palazzo del Municipio è stato ispirato dal Louvre e dalla Scuola Grande di San Rocco a Venezia. Ogni ora due statue in bronzo battono l’orologio della torre in alto.
  • Palazzo Pitteri risale al 1790. L’edificio più antico sulla piazza porta il nome dello scrittore Riccardo Pitteri e attualmente appartiene ad una compagnia di assicurazioni.
  • Heinrich von Ferstel, l’architetto della Chiesa Votiva di Vienna, realizzò il Palazzo del Lloyd Triestino. Ferstel, quando ha progettato il palazzo della compagnia marittima austriaca, si è ispirato all’architettura rinascimentale italiana.
  • Originariamente pensato per essere un albergo, Palazzo Modello incarna perfettamente l’eclettismo storicistico di Trieste. Gli elementi antichi, il rinascimento italiano, lo stile medievale e gli ideali barocchi qui convivono insieme.

 

Piazza Verdi è direttamente contigua al fulcro di Trieste. Ospita il Teatro Verdi, intitolato al compositore famoso in tutto il mondo, Giuseppe Verdi. Molte opere di Verdi debuttarono qui. L’antica borsa valori spunta sullo sfondo. La facciata con il suo portico assomiglia ad un tempio dorico.

Il Borgo Teresiano e il Borgo Giuseppino

Due dei quartieri più grandi di Trieste si estendono da Piazza dell’Unità d’Italia a zone più lontane della città. Il Borgo Teresiano, ad esempio, si estende fino alla stazione centrale. La zona è stata costruita sulle saline bonificate per decreto dell’Imperatrice Maria Teresa. Il meraviglioso Canal Grande, completamente illuminato di notte percorre l’intero quartiere costituendone l’asse principale. Termina con la chiesa neoclassica di Sant’Antonio Nuovo, la più grande chiesa cattolica di Trieste. Maestose opere d’arte di artisti veneti e tedeschi decorano l’interno. Molte altre chiese, come quella greca ortodossa San Nicolò dei Greci, quella serba ortodossa San Spiridione e la sinagoga di Trieste, sorgono anch’esse in questo quartiere.

Il Borgo Giuseppino, invece, si estende fino al Campo Marzio, al lungomare e a Piazza Attilio Horti. Piazza Venezia, che si apre verso il mare, con il Molo Veneziano e il Molo Sartorio è il cuore e l’anima di questo quartiere. Tra le principali attrazioni del Borgo ci sono il Museo Revoltella in stile rinascimentale e la Biblioteca Civica Attilio Hortis.

Il centro storico e il Colle di San Giusto

Piazza dell’Unità d’Italia si estende fino alla collina di San Giusto con la parte più antica di Trieste, il centro storico, ai suoi piedi. Mussolini lo ha fatto distruggere e decadere per portare alla luce gli antichi resti. Tra questi ci sono i resti del Teatro Romano costruito probabilmente nel I secolo d.C. e la chiesa romanica di San Silvestro, risalente all’XI secolo che è forse la chiesa più antica di tutta la città, praticamente dominata da quella barocca di Santa Maria Maggiore. Dovresti assolutamente dare un’occhiata alla cupola dall’interno! Dietro le due chiese, si erge l’Arco di Riccardo, l’ultima parte superstite delle mura romane della città dai tempi di Augusto.

La Cattedrale di Trieste, l’edificio più importante della città, si trova sulla collina di San Giusto. Questa cattedrale romanica del XIV secolo ingloba elementi dei precedenti edifici del periodo romano e cristiano. Qui c’è ancora molto da scoprire sulla facciata asimmetrica dal rosone gotico allo svettante campanile con il fregio romanico della scalinata fino ai meravigliosi altari all’interno delle cappelle e della stessa cattedrale. Anche Castel San Giusto lascia senza parole. Nonostante il suo aspetto imponente non ha praticamente mai rivestito un ruolo militare. Parlando delle colline, non andrebbe trascurato il Santuario di Monte Grisa a pochi chilometri da Trieste. La strana forma triangolare di questo edificio in stile brutalista degli anni ’60 catturerà immediatamente la tua attenzione.

Abbiamo almeno scalfito la superficie di Trieste. La storia affascinante, il grande porto e le tante piazze hanno molti altri magici tesori da mostrare. In breve, dovresti assolutamente visitare Trieste e vederla con i tuoi occhi! Sicuramente non resterai deluso.

La città d’arte di Trento: il principato vescovile trasformato in fortezza

La Val d’Adige si apre a sud degli imponenti giganti rocciosi delle Dolomiti. Circondata dal Monte Calisio, Marzola, Becco di Filadonna, Monte Bondone e dalla Paganella, la città d’arte di Trento ti invita nel cuore dell’antico principato vescovile che successivamente è stato trasformato in un’enorme fortezza. Il capoluogo del Trentino-Alto Adige ora mostra la sua avvincente storia negli innumerevoli musei e nei luoghi entusiasmanti tra il bellissimo centro storico e le scenografiche colline. Dai resti paleocristiani all’arte moderna, dalle radici della controriforma agli albori dell’aereonautica, non vedrai l’ora di immergerti in emozionanti attrazioni a perdita d’occhio. Scopri quello che devi assolutamente vedere e che cosa dovresti conoscere su Trento.

Dove iniziò la Controriforma

©Bigstock.com/saiko3p

©Bigstock.com/saiko3p

Trento ha impiegato diverso tempo per raggiungere un’importanza storica, fino al XVI secolo circa per essere precisi. Tuttavia, questo non significa che la zona non era precedentemente abitata. Testimonianze dei primi insediamenti in Val d’Adige risalgono alla preistoria; Trento stessa è stata fondata dai Celti e successivamente conquistata dai Romani. Da essi proviene il termine “Tridentum” (tre denti). Le strade sono state estese e trasformate nell’asse principale dei trasporti per conquistare l’area alpina. Dopo la caduta dell’Impero Romano, diverse culture hanno dominato sulla zona fino a quando, nel 1004, il potere secolare fu concesso ai vescovi che lo hanno mantenuto per otto secoli.

Il Concilio di Trento (dal 1545 al 1563) ha posto le basi per l’importanza storica della città dando avvio alla Controriforma. La maggior parte di Trento è stata riprogettata in stile rinascimentale durante questo periodo, gli elementi barocchi sono stati aggiunti successivamente. La Relazione Conclusiva della Deputazione Imperiale del 1803 ha formalmente messo fine al principato vescovile annettendolo al Regno di Baviera, Italia e Impero Austro-Ungarico per i successivi decenni. Una completa revisione delle strutture della fortezza negli anni ’70 dell’800 avrebbe dovuto proteggere la città dagli attacchi militari, che sarebbero durati fino alla Prima Guerra Mondiale. Trento e la zona circostante si sono trovate al centro di duri scontri. Tutto il Trentino è toccato all’Italia nell’ambito del Trattato di Saint-Germain-en-Laye. Oggi, la regione è tra le più ricche del paese.

Piazza del Duomo

©Bigstock.com/johannes86

©Bigstock.com/johannes86

La prima tappa del tuo tour della città ti condurrà nel cuore di Trento. La Piazza del Duomo ospita l’antico centro del potere del grande principato vescovile. Diversi edifici monumentali e le antiche fondazioni altrettanto spettacolari ti attendono in piazza e attorno ad essa.

  • Il Duomo di San Vigilio: il Concilio di Trento si è tenuto nel Duomo. Qui sono stati approvati importanti decreti alla base della Controriforma. Già alla fine del IV secolo qui c’era una basilica paleocristiana, utilizzata prevalentemente come luogo di incontri rituali. Nel 1212, il Vescovo Federico Vanga ha iniziato a costruire una cattedrale romanica. Il fastoso progetto della facciata con colonne, torri, archetti ciechi, grandi finestroni e statue salta subito all’occhio. Il baldacchino barocco sopra l’altare maggiore e i classici affreschi cristiani nella parete nord del transetto testimoniano la vivace storia della cattedrale.
  • Il Palazzo Pretorio: il Palazzo Vescovile “si è spostato” nella Piazza del Duomo, proprio accanto all’attuale San Vigilio, nell’XI secolo. I restauri tra il 1953 e il 1964 hanno portato alla luce l’originaria struttura romanica. Il palazzo con l’imponente torre campanaria ora ospita il Museo Diocesano Tridentino.
  • La Fontana di Nettuno: collocata quasi al centro della Piazza del Duomo, questa fontana barocca ha le sue origini tra il 1767 e il 1769. Tuttavia, la statua in bronzo di Nettuno di Andrea Malfatti è una copia. Puoi trovare l’originale in pietra di Francesco Antonio Giongo nel cortile del municipio.

 

I Musei di Trento

C’è un numero sorprendentemente alto di musei in ogni angolo di Trento che coprono un’ampia gamma di periodi ed argomenti. Gli antichi maestri si incontrano con l’arte moderna, le conquiste alpine vanno di pari passo con l’aereonautica. Consigliamo vivamente di visitare le seguenti attrazioni durante il tuo prossimo soggiorno:

  • Il Museo Diocesano Tridentino: il Palazzo Pretorio, l’antico Palazzo Vescovile, oggi ospita questa collezione d’arte e cultura con opere che vanno dall’XI al XIX secolo. Durante il percorso museale è possibile vedere dall’alto l’adiacente cattedrale e osservare i resti della Porta Veronensis. Anche se lo scavo archeologico della basilica paleocristiana fa parte del Museo, vi si può accedere soltanto tramite San Vigilio.
  • Il MART: il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (MART) è stato fondato nel 2002 in due luoghi diversi. Oltre all’edificio principale a Rovereto, a circa mezz’ora di macchina, puoi visitare la coinvolgente arte moderna e contemporanea di Trento.
  • Il Museo Nazionale Storico degli Alpini: questo museo sulla collina Doss Trento rappresenta una sorta di casa della fanteria di montagna italiana. È stato costruito accanto al mausoleo degli ufficiali Alpini di Trento e dell’irridentista Cesare Battisti. Scopri affascinanti approfondimenti nella storia delle diverse truppe specializzate nella battaglia in montagna.
  • Il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni: Gianni Caproni è stato alla guida di una delle più importanti compagnie di aviazione della prima metà del XX secolo. Gli ingegneri aeronautici hanno iniziato ben presto a raccogliere i suoi modelli di aeroplani più importanti. Puoi ammirare interessanti aeroplani degli albori, delle due guerre mondiali e del periodo successivo alle guerre.

 

Altri luoghi da vedere e visitare

©Bigstock.com/rparys

©Bigstock.com/rparys

Se la pensi almeno un po’ come noi, di Trento non ne avrai mai abbastanza. Bene, abbiamo preparato qualcosa per te:

  • Il Monumento di Dante: ispirato dalla statua di Walther von der Vogelweide a Bolzano, Guglielmo Ranzi si è assicurato il sostegno delle autorità per realizzare un monumento in onore di Dante Alighieri nel 1889. La statua in bronzo di Cesare Zocchi rappresenta l’autore in trono sopra gli episodi della Divina Commedia.
  • Il Castello del Buonconsiglio: questo castello di pianura all’estremità del centro storico è stata la sede del Vescovo fino al 1796. Il castello tutelato e protetto è uno degli edifici più importanti di Trento e funge, tra l’altro, da spazio espositivo e monumento commemorativo. Il Museo Provinciale d’Arte, il Museo Storico e la Pinacoteca hanno trovato casa tra le mura del castello.
  • Il Buco di Vela: questa struttura per isolare la Valle del Rio Vela è stata realizzata durante l’ampliamento delle fortificazioni. Fino al 2004, una strada fortemente trafficata conduceva attraverso l’arcata dell’antico sbarramento causando sempre maggiori danni alla fortificazione. La costruzione di una galleria di circonvallazione ha facilitato il restauro della struttura originaria che ora ospita il Museo delle fortificazioni architettoniche austro-ungariche.

 

Dalla Piazza della Duomo ai musei fino alle imponenti fortificazioni: Trento merita sempre una visita. Una città d’arte estremamente affascinante che permette una serie di approfondimenti nella sua emozionante storia ti invita a fare, nelle immediate vicinanze, moltissime escursioni e gite in montagna e ti attende in luoghi in cui i vescovi hanno governato un’intera regione per 800 anni. Goditi il tuo tour attraverso le valli e le montagne!

Bolzano: città d’arte con una miriade di castelli

Il capoluogo dell’Alto Adige è ampiamente considerato un’attrazione ben definita dai turisti invernali e termali. Diversi gruppi culturali e linguistici si incontrano a Bolzano, un luogo con una storia tutt’altro che equilibrata. L’eccezionale ruolo di Bolzano come città d’arte è spesso dimenticato. Sorprendenti ed importanti tesori artistici oltre alla più alta densità di castelli in Europa stupiscono in modi differenti. E queste sono soltanto due delle caratteristiche che rendono Bolzano una famosa meta di vacanze. Unisciti a noi per dare un’occhiata dietro le quinte.

Uno sviluppo tardivo dei diversi gruppi culturali

Cittá d´arte Bolzano

©Bigstock.com/saiko3p

A differenza di molte altre città italiane, Bolzano è stata per lo più insignificante durante il periodo romano e delle invasioni barbariche a causa delle sue paludi e delle frequenti inondazioni, tranne piccoli e occasionali insediamenti qua e là e un accampamento militare romana. Tuttavia, durante il Medioevo, numerosi castelli sono stati costruiti nella conca di Bolzano. La città odierna è stata originariamente concepita tra il 1170 e il 1180 come un’area commerciale pianificata attorno alla piazza del mercato con vicoli costeggiati da portici. La conferma dell’autonomia comunale è arrivata soltanto nel 1437.

L’antica fiera della città ha perso via via importanza fino alla seconda metà del XIX secolo quando il turismo è stato scoperto ed è diventato il settore trainante. Un monumento al famoso poeta medievale Walther von der Vogelweide dal 1889 indica la transizione dall’area linguistica tedesca a quella italiana. Nel 1895, l’elezione a sindaco del Dr. Julius Perathoner ha dato il via ad un periodo florido che ha visto la costruzione e/o l’ampliamento di musei, teatri, ponti, scuole, vie e linee tramviarie della città. Numerosi impianti industriali sono stati realizzati durante il piano di italianizzazione; il regime fascista ha ridisegnato il volto della città dal 1928 in poi. Rimangono ancora oggi alcune tensioni tra i diversi gruppi culturali e linguistici, ma sicuramente ora, in molteplici ambiti, c’è una maggiore comprensione.

Castelli e tenute

Cittá d´arte Bolzano

©Bigstock.com/saiko3p

La conca di Bolzano ha la più alta densità di castelli in Europa con circa 40 fortezze in un’area limitata, costruite dalla nobiltà soprattutto in luoghi esposti dal XII secolo in poi. Diversi castelli e tenute di pregio a Bolzano e dintorni possono essere ancora visitate. Non perdere i nostri preferiti qui di seguito:

  • Castel Roncolo: vivi da vicino la storia di Bolzano camminando su un terreno irregolare. Castel Roncolo è accessibile al pubblico e risale probabilmente al 1237. È stato distrutto e ricostruito più volte in tempi successivi. La caratteristica principale è il ciclo di affreschi medievali realizzati tra il 1388 e il 1410. Vi sono raffigurate scene bibliche e temi della letteratura cavalleresca del tempo. Gli affreschi di Castel Roncolo sono tra le fonti più importanti della storia dell’abbigliamento per il tardo Medioevo.
  • Castel Mareccio: questo castello di pianura del XIII secolo sorge ad est del Lungo Talvera. Tuttavia, l’aspetto attuale è scaturito circa 300 anni più tardi quando con l’ampliamento dell’intero complesso sono state aggiunte quattro torri e realizzati degli affreschi rinascimentali. Castel Mareccio oggi è utilizzato come sede di convegni e può essere visitato su richiesta.
  • Castel Flavon: Gli Haselburg, il cui nome deriva da Aslago, quartiere di Bolzano, hanno costruito il castello nel XIII secolo. Pesantemente rimaneggiato anche negli anni successivi, durante il XVIII e il XIX secolo, un grave incendio ha trasformato gran parte della struttura in macerie. L’odierno centro congressi con ristorante è particolarmente noto per i suoi suggestivi affreschi rinascimentali.
  • Tenuta Ansitz Compil: questo splendido edificio è una delle tante proprietà a Bolzano conosciuta con il suo nome tedesco “Ansitz”. Questa tenuta di interesse storico è stata citata per la prima volta nel XIII secolo come proprietà di Reifer von Compil. Ha ottenuto il suo aspetto attuale nel 1870 circa dopo una trasformazione neo gotica inglese.

 

Le chiese di Bolzano

Cittá d´arte Bolzano

©Bigstock.com/saiko3p

Bolzano non è soltanto il luogo di innumerevoli castelli, fortezze e tenute, ci sono anche una miriade di chiese con una straordinaria ricchezza architettonica che va dal Medioevo al XX secolo. Consigliamo vivamente le seguenti chiese con i loro tesori artistici unici:

  • Santa Maria Assunta: le origini della cattedrale e della sede vescovile risalgono ad una chiesa parrocchiale romanica costruita nel 1180. Con lo sviluppo di Bolzano, un nuovo edificio tardo gotico è stato aggregato nel 1300 circa. La porta del vino con le sue sculture, la torre e il capitolo dei canonici sono arrivati negli anni successivi. Diversi affreschi tardo gotici e gli altari laterali neogotici oltre ad una Pietà in stile gotico internazionale decorano la cattedrale internamente. Il dipinto, particolarmente venerato, del Sacro Cuore realizzato da Johann Josef Karl Henrici è anch’esso conservato in Santa Maria Assunta.
  • L’antica chiesa parrocchiale di Gries: la chiesa cattolica di Nostra Signora nel quartiere Gries-Quirein ha perso lo status di chiesa parrocchiale per via della nuova collegiata. Ora è un edificio di interesse storico per i suoi preziosi tesori artistici. Il crocifisso romanico realizzato subito dopo il 1200 e l’altare tardo gotico, non finito, scolpito da Michael Pacher hanno un valore particolare.
  • La Chiesa dei Domenicani: questa chiesa e il suo antico monastero hanno un alto significato storico artistico. L’abside è uno dei più antichi esempi dell’architettura gotica sacra in Tirolo. Impressionanti pitture murali gotiche e un’incredibile pala d’altare barocca del Guercino nella navata attraversano secoli e secoli di storia dell’arte.
  • Il Convento dei Francescani: tre ampie vetrate del dopoguerra si innalzano nell’abside. Sono la parte più moderna di questo chiostro con una cappella in cui il giovane Francesco d’Assisi presumibilmente servì all’altare durante una messa e suonò le campane. Uno splendido altare scolpito e notevoli affreschi nel chiostro attraversano 800 anni di storia dell’arte e della chiesa.

 

Ancora altri monumenti e musei

Facciamo un passo indietro prima di immergerci completamente nelle meraviglie sacre di Bolzano e diamo un’occhiata ad alcuni degli edifici e monumenti più moderni:

  • Il Museo Archeologico del Sud Tirolo: Ötzi l’uomo dei ghiacci “vive” nella strada dei Musei di Bolzano. La mummia glaciale più famosa al mondo appartiene alla collezione di uno dei musei archeologici più importanti d’Italia. Appassionanti approfondimenti sulla storia primitiva delle Alpi meridionali sono dedicati principalmente ai ritrovamenti tra la prima età della pietra e le invasioni barbariche.
  • Il Museion: un cubo particolare (largo 54 m, alto 25 m) sorge all’estremità di due ponti con curve sinuose. Dal 2008, il museo di arte moderna e contemporanea si trova in questo edificio estremamente affascinante – una straordinaria attrazione a sé stante –.
  • Il Monumento alla Vittoria: il fascismo ha proseguito con l’italianizzazione involontaria del sud Tirolo, soprattutto a Bolzano. Questo enorme monumento è stato costruito al posto di un memoriale per coloro che erano caduti nella Prima Guerra Mondiale. Non dovrebbe sorprendere il fatto che il Monumento alla Vittoria sia stato oggetto di accesi dibattiti per molti decenni. Una mostra permanente sulla storia di Bolzano e del sud Tirolo durante il fascismo è stata allestita nelle stanze sotterranee nel 2014.
  • La Casa del Fascio: così come il Monumento alla Vittoria, l’originaria sede del Partito Fascista Italiano è stata trasformata in un monumento commemorativo. Diversi pannelli esplicativi danno informazioni sulla storia, sui rilievi e sui nomi incisi dell’organizzazione fascista, ora vietata. La Casa del Fascio è attualmente utilizzata come edificio amministrativo.
  • Il Messner Mountain Museum: sei luoghi nelle province italiane del Sud Tirolo e Belluno costituiscono il museo della montagna di Reinhold Messner, lo scalatore estremo conosciuto in tutto il mondo. Il progetto del museo Firmian a Bolzano ha trovato casa nel tardo medievale Castel Firmiano. Tra i capisaldi dell’esposizione nel MGM c’è il rapporto tra alpinismo, turismo, uomo e natura come raccontato da foto, sculture e cimeli.

 

Difficile non cadere sotto l’incantesimo di Bolzano. Nonostante la sua storia relativamente breve, questa è davvero una città d’arte. Dall’alta densità dei castelli ai tesori artistici nelle chiese fino alla gestione aperta della storia più recente ed oscura – Bolzano merita sempre una visita.

Pavia – città d’arte dalla storia unica

Città d´arte Pavia

©Bigstock.com/Claudiogiovanni

I turisti forse non considererebbero Pavia una meta privilegiata, ma gli esperti di storia non ne hanno mai abbastanza. Dopotutto, qui è terminato l’Impero Romano d’Occidente prima che la città nella parte sud occidentale della Lombardia diventasse un centro di arte e scienza. Non perdere la varietà architettonica di Pavia con un sacco di sorprendenti monumenti romanici e gotici: lo scenario perfetto per concedersi ampiamente tour tra le mura storiche e gli affascinanti caffè. Allaccia le cinture, è ora di immergersi in modo approfondito a Pavia!

Dove è finito l’Impero Romano d’Occidente

Gli antichi studiosi hanno diverse teorie sulle esatte origini di Pavia. Plinio il Vecchio credeva che la città fosse stata fondata da due tribù liguri, mentre Claudio Tolomeo chiama Insubri i Celtici. Era un importante sito militare romano, successivamente noto come Ticinum, che si è ingrandito sempre più nel corso del tempo. L’Impero Romano d’Occidente si è concluso definitivamente qui quando l’ultimo Imperatore Romolo Augusto è stato spodestato nel 476 d.C. Dopo un assedio di tre anni, Pavia sarebbe diventata la capitale lombarda. Anche Carlomagno (tra il 773 e il 774) ha impiegato nove mesi per conquistare la città. Le incursioni degli Ungari e le rivolte cittadine dei secoli successivi sono state soppresse nel sangue.

Pavia ha perlopiù rivestito un significato simbolico nel Sacro Romano Impero prima di diventare una delle città italiane più importanti nei secoli successivi. I Visconti, governatori di Milano, hanno conquistato Pavia nel 1359, dopo un lungo assedio e l’hanno trasformata nel fulcro della scienza e dell’arte del Nord Italia. L’Università è stata aperta soltanto due anni più tardi. Le truppe francesi hanno conquistato la città per diversi mesi durante le Guerre d’Italia del XVI secolo. La sconfitta del re e la sua cattura nella Battaglia di Pavia nel 1525 è uno degli episodi chiave della prima età moderna. Pavia, nei secoli successivi, ha avuto governanti spagnoli, austriaci e napoleonici, prima di essere infine aggregata nel nuovo Regno d’Italia fondato nel 1860.

La Pavia romanica

Città d´arte Pavia

©Bigstock.com/elesi

Una delle caratteristiche architettoniche che rende Pavia così sorprendente è la suddivisione piuttosto netta dei diversi monumenti in due epoche differenti con alcune attrazioni risalenti a periodi successivi. La nostra prima “tappa”, se vorrai, ci guida nel romanico con edifici che principalmente risalgono al dominio carolingio e al Sacro Romano Impero.

  • San Michele Maggiore: agli inizi dell’XI secolo, una controversia riguardante la corona italiana ha portato alla distruzione della precedente chiesa longobarda a causa delle fiamme da parte dei rivoltosi. L’attuale basilica è stata costruita circa 100 anni più tardi prima di essere immediatamente distrutta da un grave terremoto. San Michele Maggiore è stata infine completata il 15 aprile 1155, giusto in tempo per l’incoronazione dell’Imperatore Federico Barbarossa. L’architettura longobarda e romanica qui si fondono. La basilica in arenaria è ampiamente riconosciuta come il modello architettonico delle chiese della regione.
  • San Pietro in Ciel d’Oro: ci sono molte somiglianze tra San Pietro e San Michele Maggiore. Una chiesa esisteva già precedentemente, era stata costruita dopo la disputa sulla corona, e il terremoto sopracitato ha causato gravi danni. Dietro l’apparentemente semplice facciata in mattoni è nascosta una splendida basilica con l’omonimo rilievo dorato nella volta dell’abside. San Pietro in Ciel d’Oro è forse più conosciuta per le tombe del filosofo Boezio, di Sant’Agostino e del re longobardo Liutprando.
  • San Teodoro: la terza basilica romanica ha anch’essa delle radici longobarde. Costruita in onore dell’omonimo santo di Pavia, unisce la semplicità del periodo con splendidi affreschi che raffigurano la città dall’alto.
  • Le torri: c’erano circa 50 case torri nella Pavia del XII secolo, tutte costruite da potenti famiglie per finalità abitative e difensive. Tre di esse “sono sopravvissute” come torri indipendenti mentre le restanti sono state inglobate nelle abitazioni. La sorprendente Torre Civica, originario luogo in cui erano ospitate le campane della cattedrale, è sfortunatamente crollata nel 1989.

 

La Pavia gotica

Città d´arte Pavia

©Bigstock.com/Robik70

È ora di passare al periodo successivo. Il paesaggio urbano è cambiato dopo che i Visconti di Milano presero il potere a Pavia. Diversi edifici gotici furono costruiti. Essi risultano impressionanti ancora oggi:

  • La Certosa di Pavia: il primo elemento di interesse, per così dire, dovrebbe essere l’edificio più famoso di Pavia. Gian Galeazzo Visconti, il primo Duca di Milano, fece costruire un monastero nel parco del suo castello e fece in modo che in seguito vi fosse sepolto. L’enorme complesso monastico della Certosa ha un nucleo gotico ma mostra anche elementi rinascimentali e barocchi. Puoi visitare la Certosa ogni giorno tranne il lunedì e godere dei vivaci dipinti e delle numerose tombe.
  • Santa Maria del Carmine: questo modello di architettura gotico lombardo ingloba anche un tocco di romanico sulla sua facciata slanciata. Sei colonne a spirale, diversi portali e un grande rosone decorano questo edificio in mattoni.
  • Il Castello Visconteo: Galeazzo II, il padre di Gian Galeazzo, fece costruire per sé un castello che mette in evidenza le caratteristiche residenziali su quelle difensive. Esso oggi ospita numerosi musei civici tra cui una enorme pinacoteca oltre al museo archeologico e del Risorgimento.
  • San Francesco d’Assisi: molte chiese romaniche di Pavia sono di origine longobarda. Tuttavia, seguendo una curva piuttosto ordinata, questo edificio romanico è diventato gotico. La chiesa francescana con la sua splendida facciata potrebbe ricordare un po’ Santa Maria del Carmine.
  • Il Ponte Coperto: da un adattamento ad una ricostruzione: il XIV secolo ha visto la costruzione di un ponte gotico che collegava il centro storico al quartiere di Borgo Ticino. Essendo stato distrutto durante la seconda guerra mondiale, è stato ricostruito pochi metri più ad est.

 

Altre cose da vedere a Pavia

Allora, ti basta Pavia? No? Fantastico, poiché abbiamo ancora qualche suggerimento più dettagliato per la tua imminente visita:

  • Il Duomo di Pavia: le sue radici potrebbero essere romaniche, le sue origini sono gotiche, ma la cattedrale può vantare una storia costruttiva piuttosto tormentata durata oltre 400 anni. Di conseguenza, ci si può aspettare un’ampia varietà stilistica. Costruito con una pianta a croce greca, non puoi fare a meno di meravigliarti della stupefacente cupola. È alta 97 metri, ha un peso di circa 20.000 tonnellate e 34 finestre. Le uniche chiese italiane con cupole più grandi sono la Cattedrale di San Pietro a Roma e Santa Maria del Fiore a Firenze.
  • L’Università: nonostante sia stata fondata nel 1361 è considerata una delle più antiche di tutta Europa. Il principale edificio dell’Università di Pavia è stato aggiunto solo molto tempo dopo e adattato ai diversi periodi costruttivi. Dodici cortili con le loro facciate che vanno dal barocco al neoclassico sono stati costruiti tra il 1534 e il 1850. L’università è sia un centro di conoscenza che un’attrazione davvero particolare con antichi monumenti sepolcrali di studiosi, con decorazioni in terracotta ed elementi rinascimentali.
  • Santa Maria di Canepanova: difficilmente resterai sorpreso nel sapere che Pavia ha anche una chiesa rinascimentale. Santa Maria di Canepanova è stata realizzata da Giovanni Antonio Amadeo. Tra le sue realizzazioni c’è la Cattedrale di Milano. Per questo edificio è stato adottato il modello ad quadratum della Cappella Colleoni di Bergamo.

 

Come puoi notare, a Pavia c’è di più che il “solo” valore storico. Puoi godere di molti tesori nascosti, come in una vera città d’arte. Ripercorri i passi di famosi e temuti governanti, e fai in modo che il passaggio dal romanico al gotico senza soluzione di continuità non ti lasci indifferente. Pavia vale sempre un viaggio.

Cremona: città d’arte con una grande tradizione musicale

Città d´arte Cremona

©Bigstock.com/Ibryan

Situata sulla riva sinistra del Po vicino al confine con l’Emilia Romagna, c’è un’originale città lombarda, un suggerimento per i ben informati che attende solo di essere scoperta. Ad essere onesti, Cremona non è ciò che definiresti una destinazione fondamentale. L’affascinante città nel sud della regione con oltre 72.000 abitanti è un chiaro esempio di città piccola ma bella. Ad esempio, sai che Cremona può vantare una ricca storia dell’artigianato del violino che rientra tra il patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO? Oppure che ospita uno dei più alti campanili in muratura in Europa? Bene, allora non resta che visitare questa incantevole città.

Un’epopea storica ricca di emozioni e governanti

Al pari di Piacenza, Cremona è stata fondata nel 218 a.C. come accampamento militare per proteggersi dalle tribù galliche. I nuovi fondatori sono stati inviati nella colonia qualche anno più tardi, permettendole di crescere e infine ottenere i diritti del municipium. Le truppe del successivo Imperatore Vespasiano hanno distrutto Cremona nel 69 d.C., dopo la seconda battaglia di Bedriacum: uno dei motivi per cui troverai scarse tracce dell’antichità. Nonostante Vespasiano avesse ordinato la ricostruzione immediata, il suo originario splendore era ormai scomparso. Anche i Longobardi, alcuni secoli più tardi, avrebbero distrutto e ricostruito Cremona.

Le cose si sono calmate molto tempo dopo. Cremona ha cambiato schieramento varie volte durante l’XI e il XII secolo, ha sostenuto il Barbarossa e poi successivamente ha aderito alla Lega Lombarda. Essendo fedele all’Impero, ha sostenuto i ghibellini nella Battaglia di Parma – alcuni degli edifici più belli di Cremona risalgono a questo periodo – fino a quando sono subentrati gli antichi nemici, i guelfi. Non sarai sorpreso dal fatto che questo periodo ha portato diverse rivolte e la perdita di molti diritti. I governanti sono quindi cambiati frequentemente fino a quando Cremona è entrata a far parte della Casata degli Asburgo. È stata duramente contesa durante la guerra di successione spagnola nel 1702 prima che ritornasse agli Asburgo d’Austria e rifiorisse. E lì Cremona è rimasta – senza contare l’intermezzo napoleonico – fino alla sconfitta nella seconda guerra d’indipendenza nel 1860 circa. Poi, la città è entrata a far parte del neonato Regno d’Italia.

La Cattedrale di Cremona

Città d´arte Cremona

©Bigstock.com

Molti degli edifici più belli di Cremona risalgono al medioevo, ed ecco un esempio eccellente. La cattedrale della città, il Duomo di Cremona o la Cattedrale di Santa Maria Assunta, unita al Battistero e al campanile del Torrazzo, dà vita al fulcro architettonico di Cremona. Nonostante le fondamenta fossero state poste già nel 1107, la cattedrale non è stata consacrata fino al 1190 a causa di un devastante terremoto. Il campanile, il transetto, la facciata e il nartece, che ora dominano la piazza, sono stati aggiunti successivamente. Pertanto, la cattedrale ha acquisito il suo aspetto moderno soltanto nel XV secolo.

Un’impressionante facciata in marmo con una ricca decorazione si erge su un portico romanico progettato in maniera elaborata. Alla composizione si aggiungono un enorme rosone e quattro ordini di arcate romaniche. Tuttavia, la parte superiore mostra caratteristiche rinascimentali ben definite. Al contrario, le facciate laterali del transetto sembrano abbastanza semplici: non puoi dire lo stesso dell’interno della cattedrale con il suo insieme di magnifiche decorazioni e ornamenti. La grande croce d’altare in argento dorato catturerà sicuramente il tuo sguardo. È composta da più di 1.000 pezzi differenti con 160 statue. I dipinti e gli affreschi realizzati da Pordenone, Boccaccino e Amadeo completano la monumentale visione d’insieme.

Altri due edifici, ugualmente meravigliosi fanno parte di questo complesso architettonico:

  • Il Battistero: collegato alla Cattedrale, il Battistero ottagonale si erge sulla sinistra. Si tratta di un magnifico monumento in cui si incontrano l’architettura romanica e gotica lombarda – quest’ultima è particolarmente visibile nelle pareti scoperte in mattoni – mentre gli elementi in marmo possono essere considerati parte di restauri successivi.
  • Il Torrazzo: terminato nel 1309, il campanile è la terza torre campanaria in muratura più alta d’Europa dopo Landshut e Bruges. Misurando 112,7 m d’altezza, è anche il più alto edificio esistente del suo genere che supera i 100 m. Inoltre, il Torrazzo ospita il più grande orologio astronomico al mondo. Le sue costellazioni dello zodiaco sono state ridipinte e modificate molte volte nel corso della sua storia.

 

La Cremona culturale e musicale

È ora di una pausa dall’architettura! La città d’arte di Cremona è intimamente legata al suo patrimonio culturale e musicale. I suonatori di violino ne parlano enfaticamente, solo a sentirla nominare. Benché la cattedrale sia stata un importante centro musicale nel corso del medioevo, Cremona sarebbe fiorita nel XVI secolo come centro artigianale per gli strumenti musicali. Alcune delle famiglie di artigiani del violino più importanti provengono e/o producono da Cremona. Le famiglie Amati e Rugeri sono stati i pionieri, i Guarneri e i Bergonzi sono subentrati in seguito. E, naturalmente, c’è Antonio Stradivari, forse il più famoso figlio della città. I suoi strumenti vengono venduti a milioni. Ancora oggi ci sono più di 140 artigiani a Cremona e dintorni.

A Cremona, la tradizione artigianale del violino è stata riconosciuta patrimonio culturale immateriale dall’UNESCO nel 2012. Il Museo del violino ha aperto solamente l’anno dopo. Questo museo si snoda attraverso dieci sale nel Palazzo dell’Arte ed è interamente dedicato alla variegata storia dello strumento dalle sue origini fino all’utilizzo moderno dei maestri artigiani. Nell’auditorium si tengono regolarmente le esibizioni con vecchi e nuovi strumenti cremonesi.

Non perderti queste chicche!

Terminiamo il nostro intermezzo musicale estremamente affascinante poiché Cremona ha altre chicche da offrire oltre all’artigianato del violino e al complesso della cattedrale. Ecco alcune delle nostre preferite:

  • Il Museo Civico Ala Ponzone: ci sono molti modi con i quali questa città d’arte si esprime, ad esempio, l’arte. Puoi trovare alcuni dei pezzi più belli di Cremona esposti in questo museo. Alcune delle collezioni originali sono state donate da Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone nel 1842 tra cui le opere di Arcimboldi e Caravaggio. Scopri un’altra attrazione nella Sala del Platina. L’Armadio del Platina, un mobile da sacrestia rinascimentale in legno si trovava nella Cattedrale di Cremona.
  • San Sigismondo: questo insieme di chiese si trova leggermente fuori dal centro città. San Sigismondo era originariamente un monastero costruito nel 1463 in onore del nuovo legame tra famiglie in precedenza rivali, gli Sforza e i Visconti. Non perdere i magistrali affreschi della cupola di Bernardino Gatti!
  • San Marcellino e Pietro: sebbene l’apice architettonico di Cremona sia stato durante il (tardo) medioevo, ti imbatterai in alcune attrazioni dei periodi successivi. Una di queste è la chiesa barocca commissionata nel 1602. Non farti ingannare dalla facciata incompleta poiché i lussuosi interni tipici del barocco mettono sul piatto incredibili dipinti, pale d’altare e decorazioni in stucco.

 

Cremona è qualcosa che può tranquillamente essere considerata un suggerimento da addetti ai lavori, almeno al di fuori del mondo musicale. L’impressionante cattedrale insieme al Battistero e al Torrazzo da soli ti stupiranno, mentre la ricca storia dell’artigianato del violino dovrebbe impressionare i visitatori che mostrano scarso interesse per la musica classica. Goditi questa città d’arte lombarda leggermente differente!

Milano, città d’arte: la cultura incontra l’industrializzazione

Città della moda, dell’industria e della comunicazione: Milano ha un ruolo particolare in Italia e oltre. La seconda città più grande del paese e capoluogo della Lombardia con circa un milione e 400 mila abitanti è il centro nevralgico del nord, situato in una posizione ideale, e un punto di riferimento per le persone di tutto il mondo. Milano, proviene dal latino “Mediolanum”, che significa “in mezzo alla pianura”. Le sue periferie si estendono fino ad altre città d’arte tra cui Como e Bergamo, con l’intera area metropolitana che sprigiona un’atmosfera davvero particolare. Abbiamo scelto alcuni luoghi particolari a cui dovrai assolutamente dare un’occhiata durante la tua prossima visita nella città d’arte di Milano.

Dall’insediamento celtico alla metropoli industriale

Città d´arte Milano

©Bigstock.com/uatp1

Certo, diciamo sempre qualcosa di questo tipo, ma la storia di Milano è davvero qualcosa di straordinario. Il primo insediamento nella zona da parte degli Insubri risale al 400 a.C. circa. I Romani hanno conquistato questo insediamento celtico poco meno di 200 anni dopo e lo hanno rinominato Mediolanum: dovresti aver già sentito questo termine. Tuttavia, ci è voluto diverso tempo prima che la Milano di oggi raggiungesse un certo rilievo. Gli Imperatori romani d’occidente risiedevano qui nel IV secolo d.C. prima che la corte imperiale fosse spostata a Ravenna. Non c’è quasi traccia delle antiche architetture romane – le colonne di San Lorenzo sono un’eccezione degna di nota – poiché nel 539, gli Ostrogoti distrussero completamente Milano. La città ha avuto un destino simile circa 600 anni dopo per mano del Barbarossa. Comunque, le sue alleate Mantova, Brescia, Verona e Bergamo hanno iniziato il processo di ricostruzione soltanto cinque anni dopo.

Tale ricostruzione ha infine portato il boom desiderato. Dal 1176 in poi, Milano ha assunto un ruolo da protagonista nella Lega Lombarda ed è diventata una signoria dopo aver ottenuto l’indipendenza. Dopo essere stata conquistata dalla casata degli Sforza nel 1450, Milano è stata trasformata in uno splendido gioiello rinascimentale e subito dopo è stata messa in discussione. Nel 1525, tutto il nord Italia è caduto nelle mani degli Asburgo, ceduto subito dopo al ramo spagnolo e tornato agli Austriaci all’inizio del XVIII secolo. Napoleone ha poi ottenuto la sua parte di Milano prima che passasse – di nuovo – all’Austria e fosse infine inglobata nel Regno d’Italia. L’emigrazione da altre parti d’Italia ha fatto crescere rapidamente Milano durante il periodo dell’industrializzazione e un altro periodo di espansione si è avuto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante il numero degli abitanti sia sceso a causa dello spostamento verso l’area metropolitana, Milano resta una città enorme.

Milano, città di chiese

Città d´arte Milano

©Bigstock.com/scaliger

Quando Barbarossa ha conquistato e distrutto completamente la città nel 1162 ha conservato soltanto qualche chiesa. Certamente è anche per questo che a Milano c’è un gran numero di edifici sacri. Ecco alcune delle nostre preferite:

  • Il Duomo: la magnifica facciata della cattedrale è stata completata soltanto nel periodo di Napoleone – piuttosto sorprendente considerando che la costruzione di questo edificio monumentale è iniziata più di 400 anni prima. Il Duomo di Milano è assolutamente da non perdere con i suoi particolari mozzafiato, le sue grandi dimensioni e il prezioso tesoro della cattedrale.
  • Santa Maria presso San Satiro: questo complesso sacro offre degli approfondimenti sulla storia architettonica delle chiese della città. Il piccolo edificio a pianta centrale risale al IX secolo e mantiene al centro la sua forma originale. La Chiesa di Santa Maria dal Rinascimento presenta un impianto piuttosto interessante e uno stupendo trompe-l’œil nell’area del coro. La sacrestia è un grandioso esempio di edificio rinascimentale a pianta centrale.
  • San Lorenzo Maggiore: nonostante sia stata ampiamente ridisegnata e ristrutturata dal XII secolo in poi a causa di incendi e crolli, questa basilica ancora conserva il suo originale impianto a quattro esedre del IV secolo – un incredibile edificio a pianta centrale con quattro absidi e quattro torri angolari.
  • Sant’Ambrogio: questa chiesa, dal nome del suo costruttore, Sant’Ambrogio, risale anch’essa al periodo paleocristiano. È stata ampliata dall’VIII secolo in poi per soddisfare le esigenze della neonata abbazia benedettina. Sebbene il rivestimento ricopra le antiche colonne, la ricchezza degli elementi e la forma richiamano il fascino delle sue origini.
  • San Maurizio: conosciuta anche come la “Cappella Sistina di Milano”, San Maurizio è stata originariamente costruita come cattedrale nel XVI secolo. L’abbazia non esiste più, ma esistono i grandi dipinti di importanti pittori lombardi. Non perdere questo capolavoro artistico!
  • Santa Maria delle Grazie: potresti già conoscere questo Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO. Mentre “l’Ultima Cena” di Leonardo da Vinci potrebbe essere la principale attrazione, non dovresti perdere la varietà stilistica con elementi gotici e rinascimentali.

 

Palazzi, gallerie d’arte e cultura

Città d´arte Milano

©Bigstock.com/saiko3p

Mettiamo da parte la Milano sacra per ora e concentriamoci sugli altri edifici costruiti prevalentemente nello stesso periodo, ma di tipo laico. Sono luoghi dove si incontrano arte e cultura, utilità e magnificenza.

  • Il Palazzo della Ragione: il rilievo del cavaliere sulla facciata del palazzo, spesso semplicemente indicato come “Broletto”, raffigura Oldrado da Tresseno che era podestà di Milano ed iniziò la costruzione di questo edificio. Era il luogo dei mercati, dei consigli e dei tribunali giudiziari. Diversi affreschi ti aspettano all’interno.
  • Il Castello Sforzesco: dirigiti a nord ovest dell’antica città verso un’autentica perla rinascimentale. Francesco I Sforza ha fatto costruire questa fortezza sul sito di un distrutto castello visconteo. Situato in posizione ideale per difendersi dagli attacchi esterni e dalle rivolte interne, le sue possenti mura oggi ospitano diversi musei.
  • La Biblioteca Ambrosiana: insieme alla pinacoteca e all’accademia, questa biblioteca della controriforma è diventata un importante centro culturale e scientifico. Nella vasta collezione ci sono frammenti dell’Iliade Ambrosiana del V secolo ed un manoscritto matematico con disegni di Leonardo da Vinci.
  • La Scala: chi ha cantato alla Scala di Milano ce l’ha davvero fatta. Il Teatro alla Scala è uno dei teatri d’opera più famosi al mondo. Ha visto le prime delle principali opere di Verdi, Rossini, Salieri e Puccini. Ora la Scala può ospitare 2.030 spettatori.
  • Il Palazzo Reale: il Palazzo Reale dovrebbe essere un edificio più antico, ma il suo aspetto contemporaneo è stato realizzato soltanto nel periodo del regno dell’Imperatrice Maria Teresa. Danneggiato, distrutto e ristrutturato diverse volte, il palazzo si è recentemente rinnovato per diventare un centro culturale.

 

La Milano più nuova

Città d´arte Milano

©Bigstock.com/World Image

Milano non si ferma mai. La città si è sviluppata rapidamente dopo l’unità d’Italia e l’industrializzazione. Puoi vedere proprio questo dando un’occhiata alle seguenti attrazioni.

  • La Galleria Vittorio Emanuele II: aperta e dedicata all’unificatore e Re d’Italia, non è in realtà una galleria d’arte, ma il più antico centro commerciale del paese ancora attivo. I negozi di marca più costosi hanno trovato delle dimore prestigiose sotto la grandiosa copertura in vetro.
  • Il Cimitero Monumentale: un cimitero come attrazione? Questo rinnovato sito romanico affascina in molti modi. Tanti italiani famosi, come il poeta Manzoni, la famiglia di piloti di auto da corsa Ascari, e la famiglia Campari, hanno trovato qui la loro ultima casa.
  • La stazione ferroviaria di Milano Centrale: l’industrializzazione ha richiesto una rete di trasporti completamente sviluppata ed ampliata. La Stazione di Milano è ispirata alla Union Station di Washington D.C. Aperta nel 1931, oggi vede circa 120 milioni di passeggeri all’anno. Un memorial sul Binario 21 ricorda gli orrori dell’Olocausto.
  • Il Grattacielo Pirelli: enormi grattacieli sono stati il risultato della ripresa e della crescita di Milano dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il grattacielo Pirelli per molto tempo è stato l’edificio più alto della città. La forma unica, la facciata spettacolare e la copertura in gomma del pavimento danno vita ad un’affascinante esperienza architettonica.
  • La Torre Velasca: dedicata ad un governatore spagnolo della città nel XVII secolo, questo grattacielo vicino alla Cattedrale di Milano è stato costruito più o meno nello stesso periodo del Grattacielo Pirelli. È nota per la sua forma a fungo. Il “fungo” stesso è riservato agli appartamenti mentre i piani sottostanti ospitano negozi ed uffici.

 

Potremmo andare avanti così a lungo perché Milano non dorme mai. Uno degli attuali progetti costruttivi è il vecchio centro espositivo, che presto ospiterà l’edificio più alto d’Italia. Così, sarai sempre in grado di sperimentare cose nuove nel corso di ogni visita e allo stesso tempo potrai scoprire molti antichi tesori nascosti. Consigliamo di dedicare alcuni giorni per un viaggio a Milano – o un’intera settimana per scoprire la più ampia area metropolitana e le vicine città d’arte. Non te ne pentirai.

Brescia: città d’arte romana lombarda

Anche se Brescia è la seconda città più grande della Lombardia con i suoi 200.000 abitanti circa, non è forse tra le principali mete per le vacanze. Certamente ci sono luoghi più noti in questa regione che, trovandosi nel cuore di una delle più grandi zone industriali del paese, è stata lasciata da parte. Tuttavia, questo è un po’ ingiusto poiché Brescia come capoluogo dell’omonima provincia può vantare una storia lunga e ricca di eventi che ha dato vita a panorami e siti archeologici sorprendenti. Per chi è ben informato, questo suggerimento condurrà ad un importante pezzo del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Come Brescia è diventata Brescia

Città d´arte Brescia

©Bigstock.com/LEE SNIDER PHOTO IMAGES

Sorpresa: iniziamo guardando la storia di questa città d’arte, ed è già qualcosa. Il nome Brescia proviene da Brixia, il nome dell’insediamento dato dai Galli Cenomani. Essi si arresero all’Impero Romano nel 225 a.C. e infine nella regione fu dedotta una colonia. Diversi popoli occuparono Brescia durante le invasioni barbariche prima che i Longobardi garantissero un periodo più tranquillo. La città raggiunse il suo apice e produsse due re prima che Carlomagno ponesse fine al dominio longobardo. Nel corso dei secoli successivi il Monastero di San Salvatore, fondato dalla regina Ansa, diventò il centro della città.

Tuttavia, la storia più recente di Brescia non è così grandiosa. Nel 1138, un’insurrezione comunale sfociò in un conflitto abbastanza violento tra i cittadini e il vescovo. La città sarebbe diventata una parte attiva nella Lega Lombarda. Tra coloro che governarono nei secoli successivi ci furono gli Scaligeri, i Visconti di Milano e la Repubblica di Venezia. Nel corso del XVI secolo Brescia era anche una delle città più ricche della Lombardia. L’esplosione del 1769 uccise migliaia di persone e devastò la città quando il Bastione di San Nazaro che ospitava 90 tonnellate di polvere da sparo fu colpito da un fulmine. Infine, la città finì sotto il dominio austriaco. Nemmeno un’insurrezione riuscì a liberare Brescia, nonostante durante il Risorgimento sia restata attiva guadagnandosi l’appellativo di “Leonessa d’Italia”. Alla fine le truppe italiane conquistarono la città e Brescia fu inclusa nel neonato Regno d’Italia.

Le tracce dell’antica Roma e dei Longobardi

Il periodo di Brescia durante il dominio romano e longobardo è qualcosa che (dovrebbe) rendere la seconda città più grande della Lombardia una meta imperdibile per le persone di tutto il mondo. Dal 2011, due siti sono stati inclusi nel Patrimonio Mondiale UNESCO “I luoghi del potere dei Longobardi in Italia”:

  • San Salvatore: la Regina Ansa, moglie del re longobardo Desiderio, ha fondato un monastero nel 753. Sua figlia Anselperga successivamente è diventata badessa. Il complesso, conosciuto anche come Santa Giulia, ora ospita un ampio museo con oltre 11.000 reperti e opere d’arte. Resterai certamente colpito e a bocca aperta dalla combinazione architettonica di elementi romani, preromanici e rinascimentali. Non dimenticare di fare un giro per l’antica basilica restaurata!
  • Il Capitolium: tra l’altro, troverai gli edifici romani meglio conservati in tutto il nord Italia. Tra questi c’è il Capitolium di Brixia, l’antico tempio principale. Il luogo di sepoltura è stato riscoperto durante gli scavi del 1823, ed interamente portato alla luce e restaurato nel corso degli anni. Ora fa parte di un ampio parco archeologico che include i resti di un antico teatro e di un santuario del I secolo a.C.

 

La Piazza del Duomo e Piazza della Loggia

Città d´arte Brescia

©Bigstock.com/saiko3p

Questo è abbastanza per l’apice raggiunto da Brescia nell’antichità. Passiamo alle due piazze più importanti della città moderna. La Piazza del Duomo è la nostra prima tappa. Era il sito di tre imponenti edifici romanici fino alla demolizione dell’antica cattedrale nel XVII secolo poi sostituita dai nuovi edifici:

  • Il Duomo Nuovo: la cosiddetta Cattedrale Nuova è stata costruita nell’arco di oltre 200 anni. Molti giovani architetti ed artisti della zona hanno lasciato la loro impronta al suo interno e all’esterno. Molti affreschi sono nascosti dietro la facciata realizzata con il botticino, una lucente pietra calcarea.
  • Il Duomo Vecchio: proprio accanto troverai la Vecchia Cattedrale o Cattedrale invernale. Questa meravigliosa, chiesa romanica a pianta centrale è stata costruita nell’XI secolo. All’interno troverai diverse tombe vescovili gotiche ed altri capolavori.
  • Il Broletto: collocato nella parte occidentale della piazza, questo municipio medievale ha avuto origine nel XII e XIII secolo. Il Broletto, con la sua alta torre e la Loggia delle Grida, è un’autentica caratteristica del periodo. Delle facciate che racchiudono il cortile, tre risalgono al Medioevo.

 

Ci lasciamo alle spalle il fascino prevalentemente medievale e ci rivolgiamo alla culla del Rinascimento di Brescia. Piazza della Loggia è la sintesi di una piazza rinascimentale e resta forse la più bella piazza della città anche dopo circa 600 anni dalla sua realizzazione. Qui puoi trovare Palazzo della Loggia, attualmente utilizzato come municipio, con le sue incantevoli stanze del Vanvitelli e due istituzioni cristiane del XV e XVI secolo per il prestito, i cosiddetti Monti di Pietà. Sulle facciate sono incastonate antiche lapidi romane. L’imponente Torre dell’Orologio si erge al centro del lato orientale della piazza. L’orologio originale del XVI secolo è ancora funzionante.

Altre attrazioni a Brescia

Per quanto queste due piazze possano essere maestose ed impressionanti, finalmente passiamo a presentare luoghi ed attrazioni ancora più belli che non dovresti assolutamente perdere:

  • Santa Maria della Carità: questa chiesa è probabilmente la più bella di tutti gli edifici barocchi di Brescia. Dietro la tradizionale facciata scoprirai una pianta ottagonale con un fastoso e spettacolare altare principale. Il pavimento in marmo è un autentico colpo d’occhio. Sicuramente resterai sorpreso dagli affreschi e dagli stucchi mozzafiato e dall’ingegnoso lavoro prospettico della cupola.
  • Santa Maria dei Miracoli: girava voce dei poteri miracolosi di un affresco della Madonna con il Bambino sulla facciata di una casa a San Nazario quando Brescia è stata colpita dalla peste tra il 1480 e il 1484. La chiesa cattolica ha acquistato quella stessa casa e ha costruito la chiesa miracolosa. Originali rilievi decorano la facciata. Il portico monumentale con le sue quattro colonne conduce all’interno della chiesa che ospita diversi dipinti notevoli.
  • La Pinacoteca Tosi Martinengo: ci sono molte gallerie d’arte in città, ma nessuna eguaglia questa istituzione. Aperta nel 1851 a Palazzo Tosio, la collezione di questa galleria comprende più di 800 dipinti attualmente esposti in 21 gallerie diverse. Tra essi ci sono opere di Raffaello, Vincenzo Foppa e Lorenzo Lotto.
  • La Torre della Pallata: costruita nel 1254, questa torre parte di un bastione delle mura medievali è certamente qualcosa di particolare. Nel corso degli anni sono stati aggiunti alla Torre della Pallata i merli, un orologio e una piccola torre. C’è addirittura una fontana manierista nel lato occidentale.

 

Brescia non è soltanto indefinita per coloro che non si sono mai realmente occupati di questa affascinante città d’arte. Una perla nascosta della Lombardia ospita un Patrimonio Mondiale dell’Umanità particolarmente emozionante e attrazioni architettoniche che vanno dall’antica Roma, al romanico, all’arte barocca. Tuttavia mantiene nel complesso uno stile armonioso, affascinante ed ospitale. Non dimenticare di trascorrere qualche giorno a Brescia durante il tuo prossimo viaggio nel nord Italia!

Bergamo: la città d’arte in collina e le sue funicolari

Città d’arte Bergamo

©Bigstock.com/Patryk Kosmider

Bergamo si trova al confine tra le ultime colline pedemontane delle Alpi e la fertile pianura Padana, proprio nel cuore della Lombardia. Questa splendida città con circa 120.000 abitanti può vantare una storia unica e ricca di eventi che ha certamente lasciato il segno sulla sua struttura contemporanea. L’antica città alta situata su una collina era uno dei principali centri della Repubblica di Venezia ed è circondata dal Patrimonio Mondiale UNESCO, mentre la città bassa decisamente più moderna si estende attorno ad essa. Entrambi i centri cittadini sono collegati da funicolari che trasportano avanti e indietro persone del posto e turisti. Salta su e che il nostro tour abbia inizio!

Un’incursione storica a Bergamo

La posizione ideale di Bergamo su una collina ha attratto ben presto i primi fondatori. La tribù celtica dei Cenomani si stabilì qui per prima e i Romani conquistarono la zona soltanto nel 196 a.C. chiamandola Bergomum. Circa 10.000 cittadini vivevano nel municipio al suo apice. Come molte altre città del nord Italia, è stata saccheggiata poco prima della caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Dopo un lungo periodo di governo carolingio Bergamo sarebbe diventato un comune indipendente – durante un periodo dominato da scontri con Brescia e con la Lega Lombarda.

Essendo stata governata in periodi differenti dal re di Boemia, dai milanesi e dai Malatesta, Bergamo infine è caduta in mano alla Repubblica di Venezia dopo la Battaglia di Maclodio. Diverse vittorie francesi e spagnole – Venezia è sempre riuscita a riconquistare rapidamente la città – hanno portato ad un decisivo ampliamento delle fortificazioni. L’imponente cinta muraria che racchiude il centro storico con i 14 bastioni originali e quattro porte di guardia, nel 2017, sono stati dichiarati Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO. Bergamo, come molte altre città dell’Italia settentrionale, è stata conquistata da Napoleone ed aggregata al Regno Lombardo-Veneto nel 1815 diventando un centro nevralgico del Risorgimento. La città ha fornito una quota significativa di cosiddetti Garibaldini alla Spedizione dei Mille e infine è entrata a far parte della nuova Italia.

Le funicolari

Città d’arte Bergamo

©Bigstock.com/KYNA STUDIO

Oltre alle numerose linee di autobus, le due funicolari sono estremamente importanti per il trasporto pubblico di Bergamo. La prima idea è stata sviluppata nel corso della seconda metà del XIX secolo quando la città alta in collina si è trovata a fronteggiare un crescente isolamento e la crisi commerciale. Oggi a Bergamo sono in funzione due funicolari:

  • La Città Alta: la crisi nella città alta è aumentata quando il consiglio comunale si è spostato nella città bassa. La soluzione alla fine è stata una funicolare dal margine settentrionale della città bassa (Viale Vittorio Emanuele) al limite settentrionale della città alta (Piazza Mercato delle Scarpe). Per superare le pendenze del 52% alla fine le cabine hanno lasciato il posto a degli ascensori inclinati. La funicolare per la Città Alta resta un mezzo di trasporto popolare tra i turisti e la gente del posto.
  • San Vigilio: questa funicolare nella parte nord occidentale della città alta verso l’omonima collina offre un panorama stupendo su Bergamo e garantisce l’accesso a gran parte delle fortificazioni difensive veneziane. Oggi, la maggior parte dei turisti si reca al castello a 496 m di altezza.

 

La Piazza Vecchia e la Piazza del Duomo

Città d’arte Bergamo

©Bigstock.com/scaliger

La maggior parte delle attrazioni sono nell’antica città alta, raccolta attorno alle due piazze centrali: la Piazza Vecchia e la Piazza del Duomo. Ecco alcuni luoghi imperdibili che puoi visitare in prossimità di queste attrazioni:

  • Il Palazzo della Ragione: la facciata in mattoni del palazzo comunale che assomiglia leggermente ad un’antica basilica romana domina la Piazza Vecchia. Diversi incendi hanno distrutto gran parte del Palazzo della Ragione fino al suo restauro nel XVI secolo con l’utilizzo di elementi tardo gotici. Il grande mercato coperto è ora un museo dell’affresco.
  • Il Campanone: uno dei punti di riferimento della città è proprio accanto al palazzo. Puoi vedere il Campanone o la Torre civica anche da lontano. È alta 52,76 m e svetta sopra Bergamo. 230 gradini o, se preferisci qualcosa di più confortevole, un ascensore ti conduce in cima.
  • La Cattedrale: la Cattedrale di Bergamo si trova in Piazza del Duomo. Gli scavi suggeriscono che le prime chiese sono state costruite nel V secolo. Le costruzioni attuali sono iniziate alla metà del XV secolo e terminate soltanto nel 1693 con una pausa di circa due secoli. La facciata in marmo bianco quasi risplendente nasconde dietro di sé una struttura monumentale con ricche decorazioni. Un’area archeologica al di sotto del portico rivela l’affascinante storia della basilica dal periodo paleocristiano ad oggi.
  • Santa Maria Maggiore: originariamente di concezione romanica – i lavori nella basilica di Santa Maria Maggiore sono iniziati nel 1137 – è rimasta incompiuta. Nel transetto con il portico, una facciata è stata aggiunta nel 1530, prima che tutto fosse infine rinnovato in stile barocco. Le bellissime statuine sulla parete esterna creano un affascinante contrasto con gli affreschi e gli arazzi dell’interno. La basilica è il luogo in cui riposano i compositori Gaetano Donizetti e Johann Simon Mayr.
  • La Cappella Colleoni: questo monumento sepolcrale commissionato da Bartolomeo Colleoni nel 1471 è forse l’edificio più suggestivo in Piazza del Duomo. Ospita la tomba del capitano mercenario e quello di sua figlia Medea che è morta a soli dodici anni. Questo capolavoro dell’architettura rinascimentale e delle arti decorative colpisce sia nell’insieme sia nei dettagli. La sola facciata con le sue colonnine, il rosone, il timpano e l’edicola ti stupiranno e non ci faranno iniziare nemmeno a parlare dell’incredibile interno.

 

Altre attrazioni a Bergamo

Oltre all’antico centro storico ci sono molti altri luoghi e piazze che devi assolutamente visitare. Nella città alta e nella città bassa consigliamo le seguenti attrazioni:

  • L’Accademia Carrara: l’Accademia d’arte e la pinacoteca nella città bassa sono state avviate alla fine del XVIII secolo quando il mecenate Giacomo Carrara ha lasciato una grande collezione alla città di Bergamo. Nel corso della tua visita potrai ammirare opere di Botticelli, Raffaello, Pisanello e Raffaello oltre a numerose stampe e disegni, sculture, ceramiche, arredi, bronzi e una collezione di medaglie.
  • La GAMeC: dal 1991, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, GAMeC, si trova nel palazzo di fronte alla neoclassica Accademia. Questa galleria di arte moderna e contemporanea ospita le mostre in dieci sale distribuite su tre piani.
  • L’Orto Botanico: una lunga passeggiata verso Colle Aperto conduce all’orto botanico della città, aperto tutti i giorni nella stagione calda. Fondato nel 1972 e dedicato al fisico e botanico Lorenzo Rota, ospita un gran numero di specie alpine ed esotiche.
  • Il Teatro Donizetti: un incendio – probabilmente doloso – ha distrutto il teatro dell’opera di Bergamo nel 1797, pochi anni dopo la sua apertura. Era necessario un nuovo edificio. Oggi il Teatro Donizetti – ribattezzato in occasione del 100° anniversario della nascita del compositore Gaetano Donizetti nel 1897 – è davvero qualcosa di particolare con la sua struttura a ferro di cavallo, mentre nel parco accanto puoi trovare il monumento di Donizetti.
  • San Michele al Pozzo Bianco: l’ultima chicca ti aspetta nella parte orientale della città alta. Le radici di questa piccola chiesa risalgono all’VIII secolo, l’attuale edificio è stato costruito nel XIV secolo, mentre la facciata ha circa 100 anni. San Michele al Pozzo Bianco è particolarmente nota per i suoi stupendi affreschi che decorano la Cappella mariana, l’altare e la cripta.

 

Dalla città alta alla città bassa, dagli stupendi edifici all’arte contemporanea, Bergamo colpisce con una sorprendente varietà all’interno e all’esterno delle mura veneziane che, essendo Sito del Patrimonio Mondiale, potrebbero essere il solo motivo di visitare questo gioiello nel cuore della Lombardia. Non perdere questa incantevole attrazione culturale ed architettonica!

Como – la città d’arte con molti governanti

Como, il capoluogo dell’omonima provincia in Lombardia, si trova sulla riva sudorientale del Lago di Como. Questa località turistica in prossimità del confine svizzero e a soli 45 km da Milano è davvero stupenda. Inutile dire che il lago da solo merita una sosta per nuotare e per praticare diversi sport acquatici. Tuttavia, ci sono attrazioni meno note nascoste dietro le mura di quella città d’arte che è Como. Andiamo a scoprire insieme qualcosa in più.

Como ora ed allora

Città d’arte Como

©Bigstock.com/byvalet

Sembrerebbe che il lago e i dintorni siano stati sempre molto famosi poiché alcuni ritrovamenti fanno pensare a degli insediamenti già dagli inizi del X secolo a.C. che hanno prosperato fino all’arrivo di un’incursione celtica. Si ritiene che Comum, utilizzando il nome romano, in realtà fosse stata fondata dai Galli. La successiva colonia romana è stata fortemente ampliata e fortificata sotto Gneo Pompeo Strabone e sotto Cesare per proteggerla dagli attacchi dei Reti. Il lago di un tempo con una fiorente industria metallurgica ha iniziato ad ospitare numerose ville.

Le prime invasioni germaniche hanno colpito duramente Como e le persone sono tornate soltanto nel periodo longobardo. Un contrasto latente con gli arcivescovi di Milano ha portato ad una dura serie di guerre, occupazioni, risarcimenti e devastazioni. Nel 1450, i frequenti cambi di governo nel Medioevo, alla fine hanno riportato Como sotto il dominio milanese prima che la città – come il resto della Lombardia – diventasse un dominio spagnolo. I secoli successivi hanno visto Como far parte dell’Austria, della Repubblica Cisalpina, del Regno d’Italia di Napoleone, e tornare di nuovo all’Austria prima che Giuseppe Garibaldi liberasse la città nel 1859 affinché entrasse a far parte del nuovo Regno d’Italia.

La Cattedrale di Como

Città d’arte Como

©Bigstock.com/boggy

Questa approfondita e breve panoramica – per usare un ossimoro! – ci dice che la storia di Como non è stata affatto lineare. Il cambiamento di governanti e casate ha lasciato un paesaggio urbano estremamente vario dominato dalla cattedrale. La Cattedrale di Santa Maria Assunta, se usiamo il suo nome intero, si trova nel cuore del centro storico ed è stata l’ultima cattedrale gotica ad essere costruita in tutta la Lombardia. In realtà, c’era già una cattedrale – Santa Maria Maggiore vicino al lago è stata costruita nel IX secolo – ma il restauro già programmato è iniziato alla fine del XIV secolo trasformandola infine in un edificio completamente nuovo.

Forse non sarai sorpreso di sentire che le cose non sono andate com’era stato pianificato apportando diverse fasi costruttive. L’abside principale, le sacrestie e il transetto sono stati realizzati nel 1519, l’abside settentrionale e quella meridionale sono state realizzate il secolo successivo e la cupola non è stata completata fino alla metà del XVIII secolo. Nonostante le fasi costruttive si siano estese fino e ben oltre il Rinascimento, c’è ben poco da ammirare di questi periodi artistici e architettonici. La Cattedrale di Como è decorata con tante grandi opere d’arte tra cui le statue di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, entrambi originari di Como, e sorprendenti pale d’altare. Il tesoro della Cattedrale conserva l’Urna Volpi, il reliquiario con i capelli della Vergine Maria e una forcina di Maria Maddalena.

Le chiese e i castelli di Como

Numerose chiese medievali e romaniche, grandiosi palazzi e castelli, all’interno al di fuori delle mura cittadine fortificate e ricostruite nel Medioevo, danno un’idea della diversità architettonica di Como. È ora di dare una breve occhiata ad alcuni edifici laici e religiosi che abbiamo selezionato:

  • San Fedele: questa chiesa della fine del XII secolo vicino alla cattedrale potrebbe essere un po’ difficile da trovare. San Fedele, sia a destra che a sinistra, è incastonata tra edifici residenziali. Inoltre, la facciata è stata ricostruita nel 1914 armonicamente incorporata nel paesaggio urbano. Quello che è interessante sono le tre insolite absidi a forma di conchiglia. Esse sono state realizzate su modello di una chiesa di Colonia e da tempo sono oggetto di ricerca di un possibile legame tra Como e la città del Reno.
  • Sant’Abbondio: come San Fedele, Sant’Abbondio è più antica della cattedrale. La navata è stata probabilmente costruita durante la seconda metà dell’XI secolo quando i membri del casato degli Ottoni portarono l’architettura romanica tedesca a Como. La decorazione e le torri sono state realizzate su modello di altri edifici nord Europei, le colonne cilindriche forse sono di origine francese, e gli affreschi del XIV secolo sono chiaramente opera di stile umbro e toscano.
  • Il Castello di Baradello: che ne dici di un breve giro sulla collina che sovrasta la città? Il Castello di Baradello si trova dove è stato fondato l’originario insediamento romano. Esso può far tornare con il pensiero ad una storia lunga e sorprendente, ripristinato e donato al popolo di Como dal Barbarossa. Nel XVI secolo l’Imperatore Carlo V ha fatto smantellare tutto tranne la torre per evitare che il castello cadesse in mano alle truppe francesi. Il vasto restauro è stato avviato soltanto nel 1971. Per tutti questi anni la torre con le mura bizantine, forse databili al VI o VII secolo, si sono conservate.

 

Altri luoghi a cui devi dare un’occhiata

Che ne dici di un po’ più di Como? Beh, si può dire che non ne abbiamo mai abbastanza di questa meravigliosa città d’arte. Ecco ancora altri posti tra i nostri preferiti:

  • La Casa del Fascio: Como non ospita soltanto affascinanti testimonianze degli antichi governanti. La Casa del Fascio è in larga parte considerata un punto di riferimento dell’architettura italiana contemporanea, il cosiddetto Razionalismo. L’antica sede della sezione locale del Partito Fascista di Mussolini ora ospita la Guardia di Finanza e il suo museo.
  • Villa Olmo: sei interessato all’architettura neoclassica? Como copre anche questo periodo!! Il Marchese Innocenzo Odescalchi ordinò la costruzione di Villa Olmo alla fine del XVIII secolo. I successivi proprietari hanno realizzato grandi modifiche – l’ingresso è stato trasformato in una grande sala, i giardini in un parco inglese – ma l’anima originaria è rimasta.
  • Il Tempio Voltiano: nel 1800 Alessandro Volta ha inventato la prima batteria elettrica. Questo museo neoclassico è stato costruito nel 100° anniversario della morte dello scienziato e mostra diversi strumenti scientifici, le prime pile voltaiche e oggetti personali appartenuti a Volta.
  • La funicolare: Brunate si trova su una collina che sovrasta Como. La zona era abitata già fin dal IV secolo a.C. ed è stata trasformata in una rinomata meta turistica dopo la Seconda Guerra Mondiale. E così, la funicolare monorotaia che collega Como a Brunate si è evoluta da principale mezzo di trasporto per la gente del posto in una famosa attrazione turistica.
  • Il Broletto: e infine, facciamo un viaggio nel Medioevo. Il più importante edificio laico medievale della città si trova proprio a nordovest della facciata della cattedrale, segno evidente dello stretto legame tra il potere laico e religioso. Le arcate delle colonne in mattoni immettono nell’edificio decorato da numerose statuette, logge e balaustre.

 

Anche se Como potrebbe essere una delle città d’arte meno conosciute, merita comunque una visita, non soltanto per il Lago di Como. Scoprirai tanti gioielli nascosti di una città dalle antiche radici, dal ricco patrimonio medievale fino ai vivaci periodi successivi e alla contemporaneità. Oh, a proposito, non dimenticare di fare un tuffo nel lago in estate!