Montecatini Terme: le grandi città termali d’Europa

Soggiornare in una località termale porta con sé un eccezionale riposo ed equilibrio interiore. Un viaggio salutare per recuperare le forze in un ambiente salubre e tranquillo è obbligatorio dopo grandi interventi chirurgici e in presenza di determinati problemi di salute. Il vero fenomeno della cura, tuttavia, è molto più antico. Un nuovo Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO raggruppa insieme undici città termali ricche di tradizioni che sono importanti tutt’oggi. Conosciute come “le grandi città termali d’Europa”, la portata culturale di queste istituzioni si presta ad essere scoperto e conosciuto in Germania, Repubblica Ceca, Austria, Belgio, Francia e Regno Unito. C’è anche una città termale italiana in quest’elenco: Montecatini Terme.

 

Il fenomeno della cura durante il periodo asburgico

©Bigstock.com/Viliam.M

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Il turismo termale è o è stato un fenomeno sorprendentemente complesso ben oltre gli aspetti sanitari – in realtà un motivo piuttosto irrilevante per molti turisti delle località termali ad intraprendere lunghi viaggi – che include e favorisce evoluzioni e cambiamenti urbani, sociali e culturali. Anche se il concetto di cura stesso può essere ricollegato al mondo antico, esso è esploso tra il 1700 e gli anni 30 del ‘900 influenzando pesantemente le rotte delle compagnie di viaggio del tempo. La Casata degli Asburgo ha avuto un ruolo chiave in questo periodo, ed è stato lo stesso per Montecatini Terme, incantevole città con circa 21.000 abitanti della provincia di Pistoia.

 

Estintasi la famiglia Medici nel 1737, la Toscana passò alla casata degli Asburgo-Lorena. La regione ebbe un impulso determinante durante il regno del Granduca Pietro Leopoldo (che più tardi diventerà l’Imperatore Leopoldo II). Visitò più volte Montecatini per capire i problemi e le difficoltà della zona. Dopo averli fatti indagare a fondo, il Granduca ordinò la demolizione di diversi castelli e fortificazioni, e fece incanalare le acque minerali termali. Nacque così il complesso termale della Montecatini restaurata, oggi emblema di una moderna città termale, che ha visto numerosi e profondi rifacimenti nei decenni successivi. Molte sorgenti sono state scoperte in epoche successive aggiungendo un’ampia scelta alle terme della città. Montecatini Terme rimane ancora oggi una delle località termali più importanti del paese.

 

Le strutture termali di Montecatini Terme

©Bigstock.com/mazzzur

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Non c’è solo un centro termale a Montecatini Terme, ma un’intera rete di stabilimenti e strutture termali – come dovrebbe essere per una città termale nota in tutto il mondo. Abbiamo stilato per te un elenco dei dieci centri termali più importanti della città:

  • Terme Excelsior: Inaugurate originariamente come parte di un edificio del casinò nel 1907, l’antica struttura è stata demolita nel 1968 per far posto ad un nuovo stabilimento termale sul modello di una loggia rinascimentale fiorentina.
  • Terme La Fortuna: Questo edificio termale al centro di ampi giardini è stato costruito circa 60 anni dopo la scoperta dell’omonima sorgente nel 1853.
  • Terme La Salute: Una cava di travertino ha portato alla luce l’acqua termale intorno al 1860. Questa istituzione è cresciuta fino alla dimensione impressionante di 7.250 m² nel periodo tra le due guerre.
  • Terme Nuove Redi: Costruite soltanto nel 1920, le Nuove Redi sono state riviste e ristrutturate diverse volte, l’ultima delle quali nel 2009 dall’architetto Oreste Ruggiero.
  • Terme Regina: Questa parte del parco del Tettuccio è stata fondata nel 1773 ed è tra le più antiche terme della città. Ampi rifacimenti hanno conferito un aspetto neorinascimentale.
  • Terme Rinfresco: Questa struttura costruita nel 1795 sfortunatamente è stata chiusa. Tuttavia, non dovresti assolutamente perdere il mosaico nel piazzale.
  • Terme Tamerici: Quattro suggestivi edifici abbelliscono questo complesso al centro del parco termale. Essi sono stati costruiti intorno ad una sorgente scoperta nel 1843.
  • Terme Tettuccio: L’acqua salutare sgorga da una sorgente di granito a forma di conchiglia nel cuore delle terme. Restaurata nel 1929, questa struttura stupisce grazie alla sua architettura tardo rinascimentale.
  • Terme Leopoldine: Intitolate al Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, questo centro termale attualmente chiuso, mostra i segni dei restauri nel periodo tra le due guerre.
  • Terme Torretta: L’omonimo fiume attraversa questo centro termale rifornendolo di acqua preziosa. Le Terme Torretta stesse, sono state ampiamente restaurate prima della Seconda Guerra Mondiale.

 

Altre attrazioni di Montecatini Terme

Un soggiorno curativo a Montecatini Terme può essere perfettamente abbinato con un po’ di escursioni. Le terme stesse sono attrazioni coinvolgenti, ma dobbiamo certamente segnalarti le seguenti attrazioni:

  • Santa Maria Assunta: Vista la numerosità dei vecchi edifici rimasti vittime dell’espansione della città termale, questa chiesa è piuttosto nuova poiché ha ottenuto il suo aspetto definitivo nel 1962. L’edificio ottagonale con le quattro cappelle laterali coniuga nuove ed antiche influenze.
  • Villa Forini Lippi: Questo complesso è antecedente al boom termale ed esisteva già almeno fin dal XVII secolo. Nata dall’unione di diversi edifici rurali, questa struttura monumentale è circondata da un parco altrettanto imponente. Non perdere la splendida scalinata della facciata con la sua doppia rampa in pietra ed un’elegante loggia.
  • Grotta Maona: Infine, ti indirizziamo un po’ verso nord appena fuori dalla città dove questa grotta di stalattiti è stata scoperta durante le operazioni di estrazione nel 1860. Grotta Maona è l’unica grotta in tutta Italia con due laghi sotterranei e forse l’unica grotta turistica con un’entrata e un’uscita diverse. Puoi visitarla prendendo parte alle visite guidate mattutine e pomeridiane di circa 20 minuti tra il 1° aprile e il 15 ottobre.

 

Le altre città termali dei Siti Mondiali del Patrimonio UNESCO

©Bigstock.com/mazzzur

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Ne abbiamo parlato all’inizio: ci sono ben undici centri termali che fanno parte dei Siti del Patrimonio Mondiale UNESCO “Le grandi città termali d’Europa”. Ora che ne sai un po’ su uno di loro, andiamo a dare un’occhiata alle altre dieci istituzioni:

  • Spa (Belgio): Da secoli alle sorgenti di acque minerali delle Ardenne sono attribuiti poteri curativi. Oltre alle strutture termali c’è un bel sentiero escursionistico che collega le sorgenti più importanti.
  • Baden-Baden (Germania): 13 sorgenti curative, i loro rispettivi edifici termali, e l’ampia infrastruttura della città termale sono tutte parte di questo imponente sito UNESCO.
  • Bad Kissingen (Germania): Il Re Ottone di Grecia, l’Imperatrice Elisabetta d’Austria, Richard Strauss e Gioacchino Rossini erano soliti prendere qui le loro piante medicinali, nell’affascinante e tranquilla bassa Franconia.
  • Bad Ems (Germania): L’acqua delle sorgenti curative per le cure idropiniche e termali raggiunge temperature di oltre 57°C. Sono utilizzate per produrre le pastiglie per la gola “Emser Pastillen”.
  • Vichy (Francia): Le sorgenti di Vichy sono diventate famose nella seconda metà del XVII secolo quando la Marchesa de Sevigné è stata probabilmente curata con successo dal blocco reumatico alle mani.
  • Baden (Austria): La città del Biedermeier e la città imperiale sono diventate un’importante località termale per l’Imperatore Francesco Giuseppe I che, all’inizio del XIX secolo, ha passato la sua estate qui per quasi 40 anni e infine ha portato l’alta borghesia dell’Impero nella Bassa Austria.
  • Františkovy Lázně (Repubblica Ceca): Un insieme di edifici del XIX secolo nei colori del giallo Schönbrunn e stucco bianco decorano il quartiere termale con la sua magica sorgente curativa e i classici stabilimenti.
  • Karlovy Vary (Repubblica Ceca): Numerosi stabilimenti termali storici ben conservati consentono l’accesso al pubblico alle dodici sorgenti di Karlovy Vary. L’acqua fortemente mineralizzata può raggiungere i 72°C.
  • Mariánské Lázně (Repubblica Ceca): 40 sorgenti curative in città ed altre 100 nelle immediate vicinanze portano in superficie l’acqua con alti livelli di minerali ed anidride carbonica. Si usa per cure idroponiche, fanghi e cure contro i disturbi respiratori.
  • Bath (Regno Unito): Una visita della Regina Elisabetta I nel 1574 portò Bath al suo periodo di massimo splendore in un periodo in cui dilagavano le acque curative e le cure termali. Infine, la città termale si è rilanciata con il complesso di stabilimenti “Termae Bath Spa”.

 

Un affascinante paesaggio naturale, architettura ed infrastrutture suggestive, un po’ di salute, benessere e terme soprattutto: Montecatini Terme è una delle più significative città termali d’Europa per una ragione. Il sito UNESCO merita sempre una visita e si sposa al meglio con un viaggio di andata e ritorno in Toscana o una vacanza in città a Firenze o dintorni oppure a Lucca. Buon divertimento e tanta salute!

Teramo, città d’arte con una grande storia romana

Teramo riveste un ruolo particolare tra le varie città d’arte italiane per più di una ragione. Per cominciare, che dire della posizione piuttosto singolare nel nord dell’Abruzzo tra la cima più alta degli Appennini e la costa Adriatica? Inoltre, l’agricoltura qui è uno dei punti chiave, in particolare i vigneti e gli oliveti. E poi c’è la storia della città, particolarmente vasta e molto interessante; tangibile ad ogni angolo con edifici e resti perfino risalenti al periodo preromano. Sembra fantastico, vero? Siamo decisamente d’accordo e ti invitiamo ad unirti a noi per un tour della città d’arte di Teramo, la perla nascosta d’Abruzzo!

 

Città d’arte dalla storia affascinante e antica

Abbiamo già parlato un po’ della posizione degna di nota di Teramo tra le montagne e la costa tra colline e oliveti. Originariamente questa particolare posizione ha fatto della regione una felice zona di insediamento, ancor prima che i Romani decidessero di far sentire la loro presenza. Diversi popoli italici sono giunti qui nel I millennio a.C. Alla fine, i Praetutii l’hanno reso il loro centro principale. I Romani hanno conquistato la città nel 290 a.C. circa. L’hanno chiamata Interamna (“tra due fiumi” per la presenza dei fiumi Vezzola e Tordino) e successivamente ha raggiunto lo status di municipium prima che la caduta dell’Impero Romano d’Occidente la portasse alla decadenza.

 

Nel Medioevo, Teramo ha visto aspri conflitti tra le famiglie più importanti ed è stata distrutta più di una volta. I secoli successivi hanno portato alla vendita della città, ad una rivolta fallita, un devastante terremoto e una disastrosa epidemia di peste. Infine, Teramo è diventata un centro intellettuale durante il periodo dell’Illuminismo… fino a quando le truppe francesi e napoleoniche hanno causato un brutale arresto a questo barlume di speranza. La città ha conosciuto una certa stabilità soltanto dopo la sua inclusione nel Regno d’Italia.

 

La Cattedrale di Teramo

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Pur avendo avuto un ruolo secondario nel Medioevo e nei secoli successivi, questo periodo ha portato all’ideazione e alla realizzazione di tanti edifici straordinari che emanano ancora un incredibile fascino. Santa Maria Assunta, la Cattedrale di Teramo, ti stupirà. L’origine di questa chiesa è molto più antica. Un pavimento in vetro all’interno della cattedrale mostra i resti di Santa Maria Aprutiensis del VI secolo, costruita anch’essa su fondamenta romane successivamente distrutte dai Normanni. Il Vescovo Guido II fece riscostruire la cattedrale nel 1158 per custodire le reliquie di San Berardo. Sono state utilizzate parti in muratura del teatro e dell’anfiteatro romano – motivo per cui queste strutture sono rimaste solo come resti.

 

Va da sé che Santa Maria Assunta ha visto diverse trasformazioni nel corso dei secoli prima di essere riportata al suo aspetto medievale. I tesori artistici della cattedrale sono inestimabili, in particolare il paliotto di Nicola da Guardiagrele. 35 lamine d’argento a sbalzo e cesellate decorano l’opera. Il polittico di Jacobello del Fiore rappresenta l’incoronazione della Vergine Maria da parte di Cristo. Da vedere, ci sono poi molte altre eccezionali meraviglie architettoniche e artistiche, come la monumentale cappella di San Berardo o l’altrettanto imponente campanile.

 

Le altre chiese

La stessa Santa Maria Assunta sarebbe già un motivo sufficiente per visitare Teramo, ma potresti voler conoscere altri interessanti luoghi. Che ne dici di dare un’occhiata ad altre chiese? Non ti preoccupare, ci abbiamo pensato noi:

  • Il Santuario della Madonna delle Grazie: Questo edificio è conosciuto per la statua in legno della Vergine Maria sull’altare principale, alla quale sono attribuiti poteri miracolosi. Molti dipinti antichi e affreschi leggermente rovinati decorano l’interno.
  • La Chiesa di Sant’Anna dei Pompetti: Questa piccola chiesa faceva parte del complesso di Santa Maria Aprutiensis. La storia diventa tangibile in questo edificio del VI secolo con moderni affreschi e una statua dell’omonima santa.
  • Sant’Agostino: Sfortunatamente, forti terremoti negli ultimi anni hanno gravemente danneggiato questa chiesa neoclassica. Dovresti provare a dare un’occhiata al portale in tutto il suo splendore mentre l’edificio stesso verrà probabilmente trasformato in un museo diocesano.
  • La Chiesa dei Cappuccini: Nonostante siano stati costruiti durante il XII secolo, la chiesa e il convento dei Cappuccini si chiamano così da quando i frati si sono trasferiti qui nel 1596, circa. Dietro l’ordinaria facciata si nasconde un vero e proprio altare barocco con un tabernacolo in legno.

 

Ancora altri luoghi a Teramo

In realtà, Teramo scopre gioiello dopo gioiello e siamo lontani dall’aver finito. Pronti per il prossimo giro di attrazioni? Edifici (pre)romani, un castello straordinario e un ospedale psichiatrico abbandonato si trovano sul nostro itinerario. Sì, proprio così!

  • La Casa dei Melatino: Iniziamo con uno dei pochi edifici medievali che è riuscito a sopravvivere in maniera piuttosto soddisfacente. Dai un’occhiata da vicino alla facciata per vedere i vari materiali che costituiscono i diversi rifacimenti. La Casa dei Melatino, tra le altre cose, ospita mostre di maioliche e porcellane.
  • Il Borgo Mediavale: Questo piccolo borgo medievale, conosciuto anche come Castello della Monica, è stato costruito soltanto nel XIX secolo. Le copie con un’attenzione al neogotico e i numerosi affreschi danno una nuova spinta all’antico splendore della città.
  • La Necropoli di Ponte Messato: Ora non siamo più lontani dallo splendore. La più antica testimonianza di Teramo, probabilmente, è stata scoperta per puro caso durante la costruzione di una rimessa nel 1961. Fondata in epoca preromana ed ampliata durante il dominio romano, l’area delle necropoli comprende anche templi e mausolei.
  • La Torre Bruciata: Invece, questa torre del II secolo a.C. vicino all’antica Santa Maria Aprutensis è completamente romana. Nel periodo paleocristiano, la fortificazione di Torre Bruciata sovrastava un possente muro difensivo. Successivamente, è stata probabilmente utilizzata come campanile.
  • L’ospedale psichiatrico: Inserire un ospedale psichiatrico potrebbe sembrare strano, ma la struttura realizzata nel 1323 è tra gli edifici più famosi del centro storico di Teramo. Ci sono state molte discussioni e dibattiti sul futuro di questo straordinario luogo da quando, nel 1998, ha chiuso definitivamente i battenti. La sola cosa certa è che, in un modo o nell’altro, sarà conservato per le generazioni future.

 

Certamente Teramo non sarà la meta principale tra le città d’arte italiane, ma è proprio questo che la rende il posto perfetto per la tua prossima vacanza. Le ampie piazze e gli stretti vicoli del nord dell’Abruzzo sono ricchi di storia. L’evidente presenza romana si scontra con i resti degli scontri feudali e le architetture monumentali – a volte leggermente più antiche altre volte più nuove ma comunque storicizzate. Lascia che questa perla nascosta ti stupisca!

Perugia, città d’arte nel cuore dell’Umbria

Il cuore dell’Umbria ospita una città davvero speciale. Perugia, capoluogo di regione e della provincia stessa, può vantare una lunga storia che risale all’età del ferro. E proprio questa storia diventa tangibile tra il centro storico in collina e le nuove palazzine. È un continuo saliscendi, come il paesaggio che la circonda e conduce, attraverso stretti vicoli, a chiese monumentali e spettacolari musei. Inoltre, la città d’arte di Perugia ospita grandi festival ed eventi conosciuti al di fuori dell’Umbria. Scopri cosa devi assolutamente vedere e provare a Perugia!

 

Perugia dall’età del ferro allo Stato Pontificio

Per trovare le radici di Perugia bisogna viaggiare abbastanza indietro nel tempo; per essere precisi, fino al IX – VIII secolo a.C. quando la cultura Villanoviana ha fondato i primi insediamenti nel territorio urbano durante l’età del ferro. Contrariamente alla leggenda, Perugia non ha origini greche. È stata probabilmente fondata dagli Umbri prima di diventare Etrusca. Perusna, così era conosciuta allora, è stata una delle dodici città confederate dell’Etruria. È divenuta romana nel 295 a.C., durante la terza guerra sannitica, ottenendo le libertà civili dopo la guerra sociale del 91 a.C. fino all’88 a.C., quando è stata rasa al suolo dopo la guerra di Perugia. Nonostante Augusto abbia fatto ricostruire la città, chiamata Augustus Perusia, essa non è mai riuscita a tornare al suo antico splendore.

 

La fine dell’Impero Romano d’Occidente ha visto succedersi molti dominatori, tra cui gli Ostrogoti, i Longobardi e i Bizantini. Alla fine Perugia ha avuto il suo nome attuale durante il Medioevo. È riuscita finalmente a tagliare i legami con l’imperatore del Sacro Romano Impero nel 1198, protetta da Papa Innocenzo III e governata dai mercanti guelfi. Perugia è stato l’unico centro commerciale umbro che, allora, è riuscito ad acquisire un tale potere e un’influenza simile a quella delle maggiori città stato toscane dell’epoca. Tutto ciò è terminato nel 1540 quando Papa Paolo III ha accentrato il potere nello Stato Pontificio dopo la cosiddetta “Guerra del Sale” (i perugini hanno rifiutato una nuova tassa del sale). Un’imponente fortezza sul Colle Landone rispecchiava il nuovo dominatore, antichi quartieri a valle sono stati sepolti e l’Università era quasi ad un punto morto. Le cose sono rimaste tali nonostante dei brevi intermezzi e diverse insurrezioni fino all’inclusione nel nuovo Regno d’Italia fondato nel 1860.

 

Le chiese di Perugia

San Domenico

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La storia alquanto movimentata di Perugia ha lasciato il segno nel paesaggio urbano. Troverai gran parte delle attrazioni sulle alture del centro storico tra cui un gran numero di chiese. Ed esse hanno visto parecchi cambiamenti nel corso dei secoli:

  • La Cattedrale: La Cattedrale di San Lorenzo è l’ultima arrivata. È stata terminata soltanto nel 1490 mostrando caratteristiche insolitamente gotiche durante il periodo rinascimentale. Sebbene le pareti esterne grezze sembrano essere rimaste incompiute, la Cattedrale si è arricchita con un gran numero di portali, ampliamenti e perfino un campanile nel corso dei secoli successivi. L’aula interna della chiesa, tuttavia, è rimasta a metà tra il tardo rinascimento e il primo barocco, mettendo in evidenza la sorprendente “Deposizione dalla Croce” di Federico Barocci e l’anello santo in un tabernacolo dorato.
  • Il Tempio di San Michele Arcangelo: Pochissimi edifici sono sopravvissuti ai tempi cosi come questa chiesa paleocristiana risalente al V o al VI secolo. Parzialmente distrutta e adibita a fortezza militare, sebbene alcuni restauri in tempi recenti hanno tentato di portare alla luce le antiche colonne e diversi affreschi.
  • San Domenico: I Domenicani hanno trasformato la concessione di una piccola chiesa parrocchiale in una enorme chiesa a tre navate. Tuttavia, nel 1614 essa è stata completamente ricostruita, tranne le pareti esterne in stile gotico e il chiostro rinascimentale, a causa di un crollo della struttura della navata centrale. Nel coro leggermente rialzato scoprirai una delle più grandi finestre gotiche di sempre.
  • San Pietro: Le prime strutture in questo luogo potrebbero risalire al X secolo, ma l’attuale edificio è stato fondato nel 1600 circa, in quanto parte di un monastero benedettino. La struttura a capanna ricorda caratteristiche paleocristiane, le colonne richiamano alla memoria un tempio pagano, mentre il coro con le sue peculiarità gotiche e tardo rinascimentali esibisce uno splendido stile veneziano.
  • L’Oratorio di San Bernardino: Ti starai forse chiedendo perché illustriamo una piccola cappella mentre ci sono così tante chiese da scoprire. Beh, l’oratorio francescano colpisce immediatamente con la sua facciata a rilievo incredibilmente decorata ed elaborata. Le luminose decorazioni della facciata del tempio sembrano in marmo e meritano semplicemente di essere viste. All’interno, il sarcofago paleocristiano del beato Egidio di Assisi, seguace di San Francesco, funge da altare.

 

Edifici laici e musei

Fontana Maggiore

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Certamente, le chiese di Perugia già da sole sono davvero spettacolari, ma la città d’arte ha molto di più da offrire. È ora di dare un’occhiata ad altri siti dedicati all’affascinante storia della città.

  • La Galleria Nazionale: La Galleria Nazionale dell’Umbria si trova ai piani superiori di Palazzo dei Priori. 40 sale presentano rilevanti pittori e scultori umbri dal XIII al XIX secolo.
  • Il Palazzo dei Priori: Proprio questo palazzo realizzato prevalentemente in travertino e in pietra bianca e rossa ha molto altro da offrire. Soltanto la scalinata esterna è un’attrazione da non perdere. Diverse sale colpiscono con le loro forme insolite, boiseries, pareti e soffitti dipinti.
  • Il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria: L’antico convento vicino a San Domenico ora ospita questa meravigliosa collezione archeologica. Otto sezioni ti invitano ad un percorso cronologico attraverso la storia della regione dai reperti preistorici che risalgono a oltre 500.000 anni fa fino a sorprendenti pezzi romani.
  • La Fontana Maggiore: I perugini la considerano la fontana più bella del mondo. Certamente, i suoi meravigliosi rilievi rendono la Fontana Maggiore una delle più importanti strutture del genere. Gli spazi e le formelle di questo capolavoro medievale rappresentano la vita sulla terra suddivisa in tre cicli tematici oltre alle personificazioni di importanti figure bibliche e terrene.
  • L’Arco Etrusco: Uno dei più importanti resti dell’antica cinta muraria è ora affiancato da imponenti torri di guardia. L’Arco Etrusco è stato forse costruito nel III secolo a.C. ed inglobato nelle antiche strutture etrusche durante l’ampliamento di Via Amerina. Le iscrizioni sull’arco fanno riferimento all’Imperatore Augusto e all’Imperatore Gaio Vibio Treboniano Gallo.

 

Dal jazz al cioccolato

Tuttavia, la città d’arte di Perugia non merita una visita “soltanto” come luogo con delle architetture mozzafiato. Molto accade anche durante l’anno. Abbiamo selezionato per te due suggerimenti di eventi piuttosto sorprendenti:

  • L’Umbria Jazz: Per dieci giorni di luglio, Perugia si trasforma nel cuore del jazz nel mondo. L’Umbria Jazz è uno dei più importanti festival jazz d’Europa grazie alle leggende e agli interpreti del genere musicale da ogni parte del mondo che visitano la città. Hanno partecipato all’Umbria Jazz: Miles Davis, Alicia Keys, Carlos Santana, Dizzy Gillespie e Sting.
  • L’Eurochocolate: Dal 1993, il capoluogo dell’Umbria è diventato dolce come il cioccolato. Quasi un milione di italiani e turisti visita ogni anno uno dei più grandi festival del cioccolato in Europa. Tante le prelibatezze da gustare, oltre ai concerti, alle mostre e alle attività. Negli anni scorsi, una delle attrazioni era una grande parete da scalare simile ad una tavoletta di cioccolato.

 

La città d’arte di Perugia ha davvero molte sfaccettature, addirittura spettacolari grazie alle sue sorprendenti caratteristiche che vanno dalle sorprese dolci alle attrazioni architettoniche. Puoi vivere la ricca e gloriosa storia negli antichi vicoli che si sposano perfettamente ai nuovi quartieri e alla meravigliosa natura dell’Umbria. Quando visiterai la magica Perugia?

Ascoli Piceno: la città d’arte di travertino

Esiste un tesoro nascosto ma monumentale circondato da tre montagne e alla confluenza di due fiumi che aspetta di essere scoperto al centro di una natura mozzafiato nel sud delle Marche. Ascoli Piceno, capoluogo dell’omonima provincia, ospita una popolazione piuttosto ridotta, circa 47.000 abitanti. Eppure, è una delle città d’arte più famose d’Italia. Questo, principalmente è dovuto soprattutto alla sua impressionante architettura, al fascino medievale e alla straordinaria qualità estetica del travertino che conferisce al centro storico il suo aspetto caratteristico con i suoi colori caldi. Vorresti sapere esattamente cosa c’è da aspettarsi? Bene, allora iniziamo!

 

Italici o Piceni?

Tanto per cambiare, non parleremo molto della storia di Ascoli Piceno, semplicemente perché non se ne sa molto. Probabilmente era il capoluogo dei Piceni, un popolo italico dell’Età del Ferro. Il nome della città forse proviene da essi o da un rituale con un picchio praticato dai Sabini. Più tardi la regione è stata conquistata dai Romani e infine fortemente contesa dagli Ostrogoti, dai Longobardi e dai Franchi. Galeotto I Malatesta e Francesco Sforza hanno sfruttato l’instabilità del Medioevo per instaurare delle violente tirannie. Infine, nel 1482, Ascoli Piceno è caduta sotto il controllo pontificio dove è rimasta fino alla fondazione del Regno d’Italia.

 

Piazza del Popolo e Piazza Arringo

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Anche se non c’è molto da dire dal punto di vista storico, Ascoli Piceno ha davvero molto da offrire come città d’arte. In parte, questo si deve all’abbondante ricchezza del travertino, una lucente pietra calcarea proveniente dalle sorgenti d’acqua dolce che circondano il centro storico. Le due piazze principali, Piazza del Popolo e Piazza Arringo fanno da sfondo alla vita cittadina. E per te c’è molto da vedere:

  • Il Duomo di Sant’Emidio: Anche se non è sopravvissuto quasi nulla dell’originario edificio romanico – suggeriamo vivamente di dare un’occhiata alla cripta – la cattedrale di Ascoli Piceno resta la più importante chiesa della città. I grandi elementi in travertino si uniscono ai riadattamenti barocchi fino a conferire un aspetto armonioso al tutto. Da non perdere il polittico a destra dell’altare principale.
  • San Francesco: Questa enorme chiesa gotica è stata costruita tra il 1258 e il 1371. La Chiesa di San Francesco è fiancheggiata da un grande mercato coperto e un chiostro rinascimentale che ospita il mercato giornaliero. Scopri il grande ingresso laterale in Piazza del Popolo e vedrai il monumento dedicato a Papa Giulio II.
  • Il Palazzo dell’Arengo: Piazza Arringo è conosciuta anche come Piazza dell’Arengo e questo palazzo è uno dei suoi edifici più importanti. È formato dall’unione di due palazzi più antichi e la sua facciata in travertino decorata da cinque arcate sa sicuramente come impressionare. Scopri la Pinacoteca Civica dietro di esse.
  • Il Battistero: Mentre la cattedrale è dedicata a Sant’Emidio, il patrono della città, il battistero è interamente dedicato a San Giovanni. Questa perfetta architettura romanica di Ascoli è un monumento nazionale italiano. La facciata in travertino potrebbe sembrare dapprima semplice, ma basta un’occhiata più approfondita per scoprire affascinanti particolari.
  • Il Museo Diocesano: Una parte del palazzo di Piazza Arringo è un enorme museo che ospita i tesori d’arte della diocesi. Tra le attrazioni principali ci sono una collezione di arte fiorentina del XVI secolo e un’intera parte dedicata alle varie scuole artistiche e movimenti della città dal XIII secolo ad oggi.

 

Altri luoghi di Ascoli Piceno

Ovviamente, c’è molto di più ad Ascoli Piceno oltre ai capolavori in travertino noti ben al di là delle Marche. Qui ci sono alcuni luoghi incantevoli che meritano una seconda e anche una terza occhiata:

  • Il Ponte di Cecco: Scopri il patrimonio romano di Ascoli Piceno fuori città. Il Ponte di Cecco, ad arco, è stato costruito nel 25 a.C. durante il regno dell’Imperatore Augusto e faceva parte della rete stradale tra Roma e il Mare Adriatico. Secondo la tradizione, il diavolo avrebbe costruito questo ponte in una sola notte.
  • Il Ponte Romano di Solestà: Un secondo ponte ad arco, che risale anch’esso al periodo augusteo, attraversa il fiume Tronto e collega il quartiere San Giacomo. Sfortunatamente, le antiche mura della città sono in gran parte scomparse.
  • San Pietro Martire: La chiesa dell’ordine domenicano si perde nella confusione essendo situata in una piccola piazza ad un incrocio. La facciata di San Pietro Martire si presenta con un aspetto piuttosto sobrio, ma non perdere l’abside straordinariamente luminoso. Le statue in marmo sull’altare principale e gli affreschi delle pareti laterali catturano davvero l’attenzione.
  • San Vittore: Il romanico incontra l’architettura gotica in una chiesetta realizzata con blocchi di travertino. Il rosone è chiaramente gotico, il campanile ha una forma curiosamente squadrata e probabilmente era utilizzato come battistero fino a quando un fulmine colpì la vecchia torre. Diversi affreschi anonimi, molti dei quali sono stati poi trasferiti al Museo Diocesano, decorano le pareti di San Vittore.

 

La Quintana

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Finalmente, abbiamo un bell’evento per te. La prima domenica di agosto è la festa principale di Ascoli Piceno. Una grande sfilata con circa 1500 partecipanti in costumi rinascimentali rendono omaggio al patrono Sant’Emidio. Successivamente si tiene la giostra a cavallo. Essa vede sei cavalieri, ognuno in rappresentanza dei sei quartieri della città, gareggiare su un campo. Tenendo lancia e scudo, provano a colpire la figura di un soldato saraceno. La sera, questa grande festa cittadina riempie tutti i tavoli al massimo della loro capacità. Dovresti assolutamente assaggiare le olive all’ascolana, la specialità locale, delle grandi olive fritte riempite di carne.

 

Ascoli Piceno è senza dubbio piccola ma carina. Essendo una città d’arte, emana un’eleganza unica dal travertino che conferisce al centro storico un fascino nobile e storico. Scopri un tesoro nascosto ricco di patrimonio romano, grandi chiese romaniche e gotiche e una festa davvero sorprendente nel sud delle Marche, circondato da una natura altrettanto stupefacente con innumerevoli percorsi escursionistici. Ascoli Piceno merita sicuramente un viaggio!

La città d’arte di Gradara con la sua rocca famosa in tutto il mondo

Gradara è qualcosa di incredibile. Il comune in Provincia di Pesaro e Urbino nel nord delle Marche è sia una suggestiva città d’arte capace di emanare un fascino straordinario sia uno dei borghi più belli d’Italia. Gradara è riuscita a rivedere gran parte del suo aspetto medievale, dovuto principalmente alla rocca posta in posizione dominante. È uno dei castelli più noti dell’intero paese, senz’altro per la sua illustre citazione nella Divina Commedia di Dante. Camminando per il piccolo borgo la storia diventa tangibile. Gradara è una città d’arte di straordinaria bellezza, molto raccolta ma comunque assolutamente da non perdere.

 

La rocca sito storico preminente

Mentre l’area intorno Gradara era già un importante snodo viario del passato, la sua storia attuale ha avuto inizio soltanto nel Medioevo. Nel 1150, la potente famiglia De Grifo ha fatto costruire una torre slanciata ad un’altezza di 142 m. Dopo essere caduti in disgrazia presso il Papa, Malatesta da Verrucchio conquistano il gigante e la trasformano in una fortezza. Galeazzo Malatesta venderà Gradara a Francesco Sforza nel 1445, ma Sigismondo Pandolfo Malatesta, il “Lupo di Rimini”, rifiuterà di cedere il borgo. E non restituirà nemmeno i soldi. Che maleducato. Così fallirà anche il successivo assedio dello Sforza.

 

Il borgo di Gradara è stato nel frattempo circondato dalla prima delle due cinte murarie e progressivamente ampliato. Tuttavia, una volta scomunicato Sigismondo Malatesta, ben presto anche la fortezza andò perduta. Federico da Montefeltro la prese in nome della chiesa e la cedette alla famiglia Sforza che in questo modo raggiunse il suo scopo. Da quel momento in poi Gradara è stata fortemente contesa e ha visto succedersi diversi governanti tra cui i Della Rovere, i Borgia e i Medici. Sotto il dominio dello Stato Pontificio, la Rocca cominciò a deteriorarsi fino all’arrivo della famiglia Zanvettori nel 1920 che decise di restaurarla. È grazie ad essa e allo Stato Italiano che ne assumerà la proprietà in seguito che la città d’arte di Gradara è riuscita a conservare la sua originaria bellezza e arriverà a fiorire nei decenni successivi.

 

La rocca e le fortificazioni

©Bigstock.com/marcociannarel

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Sei pronto per un’enorme sorpresa? Ora daremo un’occhiata alla fortezza. Sì, del tutto inaspettata! Come hai già visto, la storia di Gradara è inscindibile dalla sua rocca. Dante Alighieri ha reso immortale la città d’arte citandola nella sua “Divina Commedia”. La Rocca di Gradara è il luogo dell’amore infelice di Francesca e Paolo Malatesta che sono stati incredibilmente scoperti e qui uccisi da Gianciotto, il marito di Francesca, in un giorno di settembre del 1289. Lo straordinario quinto canto di Dante dedicato a questa storia è considerato il pezzo più famoso della sua grande opera.

 

Hai sempre desiderato dare un’occhiata da vicino a questo luogo storico unico o fare una passeggiata sulle mura dell’antica fortezza? Bene, sarai contento di sapere che potrai fare proprio questo a Gradara. Percorri le diverse stanze a tuo piacimento a fronte di un modesto biglietto d’ingresso. Consigliamo di unirti ad una visita guidata che illustra diversi retroscena e particolari di questo incredibile edificio. La passeggiata panoramica ad anello sulle mura del borgo fortificato si apre verso paesaggi mozzafiato sulle dolci colline delle Marche e perfino sulle zone costiere della Romagna.

 

Le altre attrazioni

Una visita alla Rocca e via? Sinceramente, questo non rende davvero giustizia a Gradara, città d’arte a misura d’uomo. Tante piccole strade e vicoli da sogno conducono a piccole piazze, a diverse chiese e perfino a qualche piccola chicca qua e là. Non perdere questi tre luoghi:

  • Il Museo storico: La rocca non è l’unico posto per godere dell’affascinante storia di Gradara. Questo museo storico di proprietà privata custodisce diversi documenti storici e reperti di altri tempi che illustrano la vita a Gradara e dintorni nel corso dei secoli scorsi. Numerose armi, strumenti di tortura, riproduzioni di armi e oggetti della vita quotidiana ti accompagnano nella visita. Al termine ti aspetta un tour nelle grotte di tufo al di sotto della fortezza.
  • Il Teatro dell’Aria: Oltre 70 rapaci dominano i cieli di Gradara. Sono i protagonisti del teatro dell’aria che eseguono acrobazie mozzafiato a comando durante le esibizioni: un’esperienza affascinante con un panorama unico sotto diversi punti di vista.
  • Il Cimitero di Guerra: Il cimitero degli Alleati si estende su diversi terrazzamenti nei pressi dell’autostrada. Più di mille soldati del Commonwealth dell’Ottava Armata Britannica e un soldato belga sono stati sepolti qui. Una passeggiata in questo sito estremamente curato dimostra quanto sia importante la pace. O quanto lo potrebbe essere.

 

Le altre cose che dovresti conoscere di Gradara

Le feste conviviali sono un passatempo popolare nella città d’arte di Gradara.  Al suo ricco patrimonio storico sono dedicati molti eventi che celebrano l’unicità della fortezza, spesso dando anche un’occhiata alla cucina tipica delle Marche. Ne abbiamo scelti tre dei nostri preferiti per te:

  • Il Medioevo a tavola: La complessa storia medievale di Gradara è festeggiata durante l’anno in diversi modi ed è decisamente tangibile in ogni angolo della città. Questa festa prende letteralmente il suo nome dal Medioevo e lo porta a tavola. I ristoranti locali diventano taverne del XIV secolo servendo piatti tradizionali come i famosi Tagliolini con la Bomba.
  • L’assedio al castello: C’è anche un intero evento dedicato all’assedio alla rocca di Francesco Sforza. Ogni fine settimana di luglio si tengono rievocazioni con attori, cavalli ed effetti speciali. Forse è superfluo dire che in tutta Gradara si respira una particolare atmosfera medievale.
  • The Magic Castle: Un’originaria festa celtica, nel corso degli ultimi due anni, si è trasformata nel punto di attrazione per la magia e le emozioni. The Magic Castle è dedicato ad avvincenti spettacoli, al teatro danza, e a creativi punti di attrazione con artisti da tutto il mondo che, ogni anno durante le diverse serate, attraggono decine di migliaia di visitatori.

 

Sì, Gradara è tutto tranne la comune città d’arte e si concentra principalmente attorno ad una delle più imponenti fortezze in Italia. Tuttavia, ci sono molti tesori storici, feste conviviali, e una squisita cucina tradizionale nascosta all’interno delle sue mura, il tutto accompagnato da panorami sorprendenti. Scopri questo gioiello nascosto delle Marche, uno dei borghi più belli d’Italia, una speciale e inestimabile città d’arte.

La città d’arte di Livorno: città ideale e complesso fortificato

Le città d’arte della Toscana sono ampiamente note per la loro ricchezza, la sorprendente quantità di luoghi e tesori nascosti, nonché per la loro storia ricca di eventi e di alti e bassi. Tuttavia, Livorno, interrompe leggermente ciò che sembra essere il modello regionale. Il capoluogo dell’omonima provincia è stato per diversi secoli un borgo e una struttura difensiva, sviluppatasi soltanto molto tardi come porto franco e centro di scambi, per poi essere distrutta e successivamente in gran parte ricostruita con molti sforzi. Oggi, la città d’arte di Livorno ti invita a fare lunghi tour con tante chicche nascoste, piazze ampie e spaziose, con un pizzico di Venezia – alquanto insolito e molto affascinante. E sicuramente sarà la meta perfetta per la tua prossima vacanza in città.

 

La città ideale e il suo porto franco

L’area intorno a Livorno ha attratto coloni sin dagli albori grazie alla sua posizione ideale lungo la costa. Lo testimoniano le scoperte neolitiche. I Romani si sono stabiliti accanto all’attuale porto durante la realizzazione della Via Aurelia e presumibilmente hanno indicato l’insediamento con il nome di “liburna”, una nave da guerra. Tuttavia, ci è voluto fino al 1017 per la prima testimonianza scritta di Livorno (anzi Livorna). Il piccolo borgo costiero in seguito assoggettato alla Repubblica marinara di Pisa era un importante villaggio di pescatori e un sito fortificato, e infine si è esteso lungo la costa quando il porto di Pisa venne insabbiato. Distrutta numerose volte durante le battaglie, Livorno alla fine è stata sottomessa a Firenze nel 1421.

 

La città si è sviluppata durante il dominio dei Medici. Livorno era considerata un punto di accesso fondamentale al mare e ciò ha portato a diversi ampliamenti del porto con fortificazioni realizzate subito dopo. Ci è voluto fino al 1571 quando il Granduca Cosimo I e Francesco I decidono di trasformare Livorno in una “città ideale” con strade a reticolo che attraversano ancora oggi il centro storico. Le Leggi Livornine che hanno garantito la libertà religiosa e diversi privilegi a tutti i mercanti, indipendentemente dalla loro origine, hanno trasformato Livorno in una città multiculturale e multiconfessionale. Si è sviluppata in seguito alla dichiarazione del porto franco nel 1657 ed è durata fino all’inclusione nel Regno d’Italia. Duramente colpita dagli attacchi aerei nel corso della seconda guerra mondiale e non completamente ricostruita fino ad oggi, la moderna Livorno ristrutturata è diventata una città turistica. Il porto è ancora tra i più importanti d’Italia.

 

La Venezia Nuova e la struttura difensiva

©Bigstock.com/Madrabothair

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Livorno ha perso molte delle architetture originali a causa dell’enorme distruzione durante la seconda guerra mondiale. Tuttavia, è ancora possibile individuare facilmente l’antica struttura medicea della città. Si tratta di numerosi edifici difensivi e militari e di un intero quartiere che ha valorizzato il concetto della città ideale pentagonale di Bernardo Buontalenti (il cosiddetto “Pentagono del Buontalenti”) portandolo ad un nuovo livello. Ecco alcuni punti chiave:

  • La Venezia Nuova: il Granduca Ferdinando II de’ Medici ha colto l’opportunità di ampliare la città verso nord nel 1629. La Venezia Nuova è stata fondata per offrire maggiore spazio all’area portuale e al fiorente commercio. Come indica il nome la costruzione del nuovo rione è stata influenzata da Venezia dando vita ad una rete di case e canali per i quali sono stati chiamati esperti veneziani. Le strade strette, i numerosi ponti e i tanti canali si prestano ad incantevoli sopralluoghi.
  • La fortezza vecchia: La Venezia Nuova doveva essere collegata alle strutture difensive dell’antica città e la Fortezza Vecchia è la più antica di tutte. Costruita attorno ad un’imponente torre a partire dal 1077, i Pisani hanno inizialmente realizzato una grande fortezza in seguito ampliata dai Medici che hanno fatto aggiungere ad essa addirittura un palazzo.
  • La fortezza nuova: Il Granduca Cosimo I ha fatto trasformare due antichi bastioni nella nuova fortezza. È stata notevolmente modificata a partire dal 1590 ed ampliata fino a formare l’enorme Fortezza Nuova realizzata per proteggere il moderno quartiere della Venezia Nuova. Attualmente, la struttura ospita un ampio parco.

 

Piazze e palazzi

Poiché Livorno è una città ideale, non solo accoglie vecchi edifici – in parte profondamente ammodernati per le nuove esigenze – ma anche molte piazze con un grande valore storico e meravigliosi palazzi che attirano l’attenzione. E certamente non vorrai perderteli.

  • Piazza della Repubblica: C’è stato un periodo in cui il vecchio Pentagono del Buontalenti semplicemente non era più sufficiente. Livorno si è estesa e ha conquistato nuovi quartieri ad est. Nel 1844 è stata realizzata una nuova piazza che collegava vecchie e nuove strutture attraversando anche il canale. C’è qualcosa di veramente magico in Piazza della Repubblica, con le sue 52 panchine di marmo, le 92 colonne e diverse statue.
  • La Terrazza Mascagni: La prima struttura belvedere sul lungomare del Viale Italia è stata costruita già durante il regno dei Medici ed è stata oggetto di numerose ricostruzioni che infine l’hanno trasformata in una terrazza sul mare. Infatti, durante la tua passeggiata resterai sicuramente incantato dal panorama sul mare e sulle colline di Livorno, perfetta per rilassarti ed allontanarti da tutto.
  • Il Palazzo Comunale: Uno dei più antichi palazzi della città ancora esistenti risalgono, avrai indovinato, ai Medici, ma la costruzione è iniziata soltanto nel 1720 con numerosi ampliamenti negli anni successivi. Il palazzo neorinascimentale in Piazza d’Arme era un luogo d’incontro per i rappresentanti della città e ha inglobato ulteriori edifici negli anni successivi tra cui una vecchia caserma dei pompieri.

 

Ancora altre attrazioni a Livorno

©Bigstock.com/milosk50

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Aspetta, è già tutto? Cavolo, no! Abbiamo una piccola selezione di meraviglie che non dovresti perdere:

  • Il Duomo di Livorno: Questa cattedrale dedicata a Francesco d’Assisi ed altri santi è stata edificata nel cuore della vecchia città, in Piazza Grande, tra il 1594 e il 1606. Inizialmente concepita come una chiesa, è stata ingrandita, all’inizio del XIX secolo diventando il Duomo con un’alta torre. Molti progetti originali sono stati utilizzati per la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale.
  • La Chiesa della Madonna: Secondo la leggenda questa chiesa tra la vecchia città e la Venezia Nuova è stata costruita per una statua dei Carmelitani. I diversi altari catturano davvero l’attenzione dietro una facciata semplice e fiabesca che è stata coperta con il marmo nel 1972.
  • Il Monumento dei quattro mori: Il Monumento dei quattro mori è una delle caratteristiche principali di Livorno. È una statua in pietra del Granduca Ferdinando I circondato da quattro pirati incatenati. Realizzata in seguito alle battaglie navali contro i pirati barbareschi, questo monumento, nel corso della seconda guerra mondiale, è stato spostato in un luogo sicuro.
  • I Cisternoni di Livorno: I tre complessi edilizi neoclassici realizzati tra il 1829 e il 1848 sono stati eretti per garantire l’approvvigionamento idrico a Livorno. Il cisternino di città vicino alla Fortezza Nuova sembra l’opposto all’eleganza del suo tempo. Tuttavia, non è stato mai utilizzato come una vera e propria cisterna e attualmente ospita un centro culturale.

 

Livorno è una città particolare sotto molti aspetti. Mentre le antiche radici sono pressoché scomparse, puoi imbatterti in un’insolita combinazione di architettura rinascimentale e neoclassica con elementi moderni, ampie piazze e affascinanti sistemi di canali. Livorno si presta a lunghe passeggiate piene di grandi scoperte e tanti tesori nascosti: una città d’arte leggermente diversa con un fascino unico.

La città d’arte di Pisa: molto di più di una semplice torre (pendente)

Quando si parla di città d’arte italiane, Pisa di solito si trova proprio tra queste. La bellissima città nella Toscana settentrionale, attraversata dal fiume Arno, è conosciuta nel mondo per la sua torre pendente. Tuttavia, non è soltanto questo tutto ciò che la città, un tempo repubblica marinara potente ed influente, ha in serbo per te. Ospita uno dei più antichi siti del Patrimonio Mondiale UNESCO, università prestigiose e tanti eventi. Da centro turistico a città universitaria a metropoli sul lungomare – ti diciamo perché Pisa merita sempre una visita.

 

Da potenza navale a piccola potenza

L’origine esatta del nome di Pisa e l’identità dei suoi fondatori si perde nel tempo. Le fonti antiche riconoscono tra i primi fondatori Liguri, Etruschi e Greci. Conosciamo almeno una vittoria etrusca che sembra essere documentata dall’archeologia. Pisae, per utilizzare il suo nome originario, era dalla parte dei Romani nelle Guerre Liguri e alla fine è diventata una colonia nel 180 a.C. ottenendo successivamente lo status di municipium. Pisa è stato un porto piuttosto importante, ma si sa molto poco della sua storia durante il periodo romano e le invasioni barbariche. Alla fine è riuscita a raggiungere una certa importanza durante il Medioevo, occupando infine il centro della scena.

 

Dopo esser diventata una repubblica, Pisa ha raggiunto l’apice dell’importanza dall’XI secolo in poi trasformandosi, in un attimo, in una potenza economica. Per secoli i mercanti hanno diretto qui i loro vivaci commerci, causando un’intensa rivalità, e diversi conflitti con la Repubblica di Genova. Una sconfitta nella battaglia navale di Meloria nel 1284 ha dato il via al declino di Pisa. La repubblica ha perso sempre più territori e, nel 1406, anche la sua indipendenza da Firenze. La città ha perso progressivamente il suo antico splendore, ma è rimasta un’importante sede universitaria e infine si è completamente calata nel suo nuovo ruolo di grandiosa città d’arte toscana.

 

Piazza del Duomo, sito del Patrimonio Mondiale

©Bigstock.com/Alexander Nikiforov

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La Piazza della Cattedrale di Pisa, Piazza del Duomo, è stato il sesto Sito italiano ad ottenere lo status del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 1987. Piazza dei Miracoli, come è conosciuta al pubblico, riunisce alcune delle principali attrazioni in un unico luogo. Abbiamo raccolto per te una breve panoramica delle principali attrazioni: puoi sapere di più sulla piazza nel nostro blog del Patrimonio Mondiale su Piazza del Duomo.

  • Santa Maria Assunta: il colore intenso del marmo di Carrara brilla da lontano. Nonostante un lungo periodo di costruzione durato 200 anni, la cattedrale ha un aspetto monumentale ed omogeneo al tempo stesso. C’è una storia incredibile, ricca di particolari e dalle origini oscure dietro gli affascinanti affreschi e mosaici.
  • La Torre Pendente: Santa Maria Assunta è stata realizzata con una torre campanaria distaccata che non poteva davvero resistere al terreno sabbioso e fangoso: o per caso era il contrario? Ad ogni modo, il campanile attualmente è inclinato di quattro gradi e si è guadagnato l’appellativo di Torre Pendente di Pisa.
  • Il Battistero: Il piccolo battistero della cattedrale è in realtà tutto tranne che piccolo poiché l’edificio circolare sembra essere un capolavoro rilevante. Se ami l’altezza, ti suggeriamo di salire i gradini fino a destra, proprio sotto la copertura della cupola.
  • Il Camposanto Monumentale: Secondo la leggenda, la terra portata dai crociati dalla Terra Santa era sparsa nell’area settentrionale dell’ampio cimitero di Piazza della Cattedrale. Una passeggiata nel chiostro ti conduce ai sensazionali affreschi e ai maestosi sarcofagi.
  • Il Palazzo dell’Opera: Il Palazzo dell’Opera è formato da diversi edifici costruiti tra il XIV e il XIX secolo. Erano utilizzati come alloggio dal personale della cattedrale e, attualmente, sono in parte aperti al pubblico.
  • L’Ospedale Nuovo di Santo Spirito: Invece di un ospedale la facciata gotica ora ospita il Museo delle Sinopie con sinopie a fresco provenienti dal Camposanto Monumentale.

 

Le chiese e le basiliche di Pisa

Ebbene, questo è l’inizio, ma volevamo presentarti alcuni luoghi che potresti ancora ignorare e che non sono così famosi. Pisa ha davvero tante chiese e basiliche, come molte altre città italiane. Tra loro ci sono:

  • Santa Maria della Spina: La Chiesa della Spina deve il suo nome ad un frammento della corona di spine che è stata conservata qui a lungo prima di essere donata alla Chiesa di Santa Chiara. Santa Maria della Spina si trova proprio sulla riva dell’Arno e sembra galleggiare sul fiume. La ricca facciata gotica con le sue spirali e le sue statue è un autentico capolavoro.
  • San Paolo a Ripa d’Arno: Un edificio romanico ha dovuto cedere il posto a questa chiesa che si trova proprio a fianco dell’Arno. La Chiesa di San Paolo è stata fortemente influenzata da Santa Maria Assunta, tanto da essere soprannominata “Duomo Vecchio”. La chiesa è stata pesantemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, soprattutto all’interno, e ha dovuto essere ricostruita.
  • Santo Sepolcro: Le crociate medievali hanno lasciato il loro segno a Pisa anche oltre la presunta terra santa del Camposanto Monumentale. Questa chiesa romanica è ispirata al modello della Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Comunque, ci sono delle somiglianze anche con la Cupola della Roccia.
  • La Basilica di San Piero a Grado: Durante un viaggio a Roma, San Pietro sarebbe sbarcato in Italia proprio in questo punto. La diramazione principale del fiume Arno termina in una laguna che alla fine si è asciugata lasciando il posto a questa basilica che risale al IV secolo con molti rifacimenti nei secoli successivi. Gli affreschi all’interno della basilica sono ispirati alla vita del santo.

 

Altri luoghi sorprendenti a Pisa

©Bigstock.com/goga18128

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E ora, ecco qualcosa in più: abbiamo in serbo per te alcune particolarità culturali. Mostrano diversi aspetti di Pisa che vanno dal grande sfarzo alla natura incantevole alla sete di conoscenza:

  • Piazza dei Cavalieri: Un tempo un luogo importante di potere della famiglia Medici, l’antica piazza laica di Pisa è ora nota per i suoi enormi ed importanti edifici rinascimentali. Diversi palazzi e torri, oltre ad una chiesa riccamente decorata, sorgono attorno a Piazza dei Cavalieri. La scalinata decorata a doppia rampa dell’omonimo palazzo è di per sé un’attrazione.
  • L’Orto Botanico: Fondato nel 1543 grazie agli sforzi del dottore e botanico Luca Ghini e sostenuto finanziariamente dal Granduca Cosimo I de’ Medici, l’orto botanico di Pisa ha cambiato posizione diverse volte e infine si è spostato accanto a Piazza dei Miracoli nel 1595 circa. L’orto botanico è strettamente collegato alla facoltà di biologia dell’Università della città, fungendo da struttura educativa, collezione e oasi di tranquillità allo stesso tempo.
  • L’Università Normale: L’Università di Pisa, una delle più antiche e rinomate di tutto il paese, è stata fondata nel 1343. Galileo Galilei studiava ed insegnava qui, tra gli altri famosi studenti c’è Papa Clemente XII, il primo ministro e presidente Carlo Azeglio Ciampi, e il tenore Andrea Bocelli, famoso in tutto il mondo. Aggiungi all’insieme l’istituto per l’alta educazione, la Scuola Normale Superiore, e la Scuola Superiore Sant’Anna e vedrai che Pisa è tra le più importanti università e luoghi di alta educazione in Italia.

 

Vieni qui per la torre pendente e resta per la varietà culturale e scientifica: la città d’arte di Pisa colpisce per le sue tante sorprese nascoste dietro la stupenda facciata della Cattedrale che fa emergere innumerevoli tesori. Sicuramente spenderai bene i tuoi soldi tra le tante chicche, tra cui le realizzazioni architettoniche mozzafiato, i maestosi affreschi e una natura spettacolare dall’acqua ai giardini. Ci vediamo presto in Toscana!

Prato in Toscana, la città d’arte nascosta

©Bigstock.com/bbsferrari

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Ci sono molte sorprendenti città d’arte in Toscana, ognuna con la propria affascinante storia e una eccezionale ricchezza architettonica, che anno dopo anno attraggono innumerevoli visitatori da tutto il mondo. Tuttavia, molti sembrano dimenticare la seconda città più grande della regione, sicuramente in parte per la vicinanza di Firenze. Prato è distante soltanto 17 km, ha circa 195.000 abitanti ed è in realtà una città d’arte quasi magica con una tale ricchezza di affascinanti luoghi e chiese intorno all’area pedonale nel centro storico. Aggiungi all’insieme gli innumerevoli negozi e boutique, soprattutto di moda e tessuti, e l’eccellente cucina regionale ed otterrai una meta imperdibile. Ti diciamo cosa ti aspetta nel nord della Toscana.

 

Le origini del centro industriale di Prato

La storia di Prato è presto detta. I primi insediamenti risalgono al Paleolitico. Gli Etruschi commerciavano lana e tessuti, ma l’area presto ha perso importanza. L’odierna storia di Prato è iniziata nel X secolo con la prima citazione dei due villaggi di Borgo al Cornio e Castrum Prati. Erano uniti grazie alla famiglia Alberti che aveva ricevuto il titolo di “Conti di Prato” poiché aveva aiutato la zona, ormai prosciugata con l’approvvigionamento dell’acqua fluviale, a diventare un emporio per i tessuti e la lana. Qui, durante la seconda metà del XIV secolo, Francesco Datini ha realizzato il suo grande emporio commerciale lasciando il più grande archivio di amministrazione mercantile del tardo medioevo – una collezione di oltre 152.000 documenti e altra corrispondenza relativa al commercio.

 

Prato faceva già parte della Repubblica di Firenze essendo stata venduta da Giovanna I di Napoli per 17.500 monete d’oro. Ha ottenuto il riconoscimento dello status di città nel 1653 con ricchi edifici ed abbellimenti che rispecchiavano la nuova posizione e la ricchezza raggiunta nel secolo successivo. La città è diventata un importante centro industriale, soprattutto nel settore tessile, dopo l’unità d’Italia. L’immigrazione è cresciuta in modo esponenziale – prima dal sud Italia, e successivamente dagli altri paesi con una consistente comunità cinese che attualmente vive a Prato.

 

Le chiese e le cattedrali di Prato

L’alto numero di edifici ecclesiastici a Prato – una caratteristica che colpisce in molte città della Toscana – è abbastanza evidente. Abbiamo selezionato sette chiese e cattedrali particolarmente interessanti per la tua visita:

  • Il Duomo di Prato: Le origini della cattedrale della città risalgono probabilmente al V secolo, ma l’attuale facciata realizzata di marmo bianco Alberese e marmo verde Serpentino è stata effettivamente costruita durante il tardo Medioevo. Dietro l’imponente portale c’è una basilica minore a tre navate con un incredibile ciclo di affreschi di Filippo Lippi.
  • Santa Maria delle Carceri: La seconda basilica minore di Prato, invece, è stata costruita durante il periodo Rinascimentale. Servendosi dei rigorosi principi della pianta a croce greca, ti imbatterai in un’impressionante e fortemente caratteristica rappresentazione dello stile e delle regole del periodo, sebbene.
  • Sant’Agostino: In verità, la facciata piuttosto semplice con il rosone e il campanile non è particolarmente interessante. Devi assolutamente sbirciare all’interno e vedere numerose tele e affreschi assai preziosi e raffinati.
  • San Domenico: L’arte è al centro della scena anche a San Domenico poiché la chiesa ospita gli stupendi dipinti di Matteo Rosselli. Non perdere il vicino museo con i suoi affreschi!
  • San Francesco: Gran parte della decorazione barocca all’interno è stata eliminata all’inizio del XX secolo per riportare alla luce le tracce medievali. Soltanto gli affreschi di Niccolò Gerini nella cappella meritano una visita.
  • San Fabiano: Una delle più antiche chiese di Prato ancora esistente è stata documentata per la prima volta nel 1082. Il pavimento a mosaico è addirittura più antico ed è stato realizzato dal IX all’XI secolo.
  • Santi Vincenzo e Caterina de’ Ricci: La chiesa originale del XVI secolo costruita per un vicino monastero era una struttura piuttosto semplice. Esso ha visto una ristrutturazione completa dopo la beatificazione di Caterina de’ Ricci. Le spoglie della santa sono esposte al di sotto dell’altare principale. La chiesa è ricoperta di meravigliose sculture e soffitti dipinti.

 

I palazzi e i musei

Certo, questo è già abbastanza per un emozionante tour della città, ma Prato ha molto di più da offrire. Ecco pochi ingredienti per un’invitante passeggiata nella città d’arte:

  • Palazzo Pretorio: l’antico palazzo comunale, l’unione di tre edifici diversi alla fine del XII e all’inizio del XIV secolo, mostra ancora le forme degli elementi precedenti sulla facciata. Dal 1912, esso ha ospitato lo straordinario Museo Civico con una grande collezione d’arte dal Medioevo al XIX secolo.
  • Palazzo Datini: Ricordi l’archivio del mercante Francesco Datini? È stato scoperto in un muro di questo stesso palazzo nel XIX secolo. Da allora, questi documenti sono ospitati nell’Archivio di Stato di Prato che si trova – forse hai già indovinato – a Palazzo Datini. Il piano terra con i suoi dipinti e mosaici è stato trasformato in un museo.
  • Palazzo degli Alberti: Trasformato ed ampliato diverse volte, sulla facciata di questo palazzo puoi vedere i resti delle varie epoche di costruzione dal XIII al XIX secolo. La collezione d’arte del Palazzo è dedicata principalmente alla pittura barocca toscana.

 

  • ©Bigstock.com/Marcovarro

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    Il Castello dell’Imperatore: Federico II, Imperatore del Sacro Romano Impero, ha fatto costruire questo castello su un’antica fortificazione nel centro di Prato. La fortezza più a nord del suo regno non è stata mai completata per la morte dell’imperatore stesso. Consigliamo di salire i gradini delle mura della fortezza per un tour in tondo con uno stupendo panorama sulla città.

  • Il Museo dell’Opera del Duomo: l’antica residenza vescovile di Prato ora riunisce sei sale museali diverse dedicate alla storia ecclesiastica della città. Non perdere le varie statue, dipinti e reliquie, alcune delle quali risalgono addirittura al XIII secolo. Da non perdere, una visita al di sotto della volta della cattedrale.
  • Villa Medici: E infine ci spostiamo a Poggio a Caiano, circa nove chilometri a sud di Prato. La residenza estiva dei Medici è largamente considerata il modello architettonico di villa rinascimentale fortemente influenzata dalle antiche ville descritte da Plinio il Vecchio e Vitruvio. Il sito con il suo giardino in parte geometrico e in parte in stile inglese è ora un grande museo.

 

Prato è tutto fuorché banale e quindi a torto trascurata. Il centro industriale nel nord della Toscana ha un grande fascino e deve essere assolutamente inclusa nei tuoi progetti di vacanza. Sicuramente presto resterai affascinato da questa accogliente città d’arte.

Lucca, la città d’arte nel nord della Toscana

Nel nord ovest della Toscana, una città affascinante con una vasta eredità musicale attende curiosi turisti. Lucca è la città natale di famosi compositori come Giacomo Puccini, Alfredo Catalani e Nicolao Dorati. Per di più puoi anche imbatterti in un paesaggio urbano alquanto insolito che ha mantenuto l’originale schema stradale del periodo romano e si è poi esteso verso l’esterno nei secoli successivi. E poi c’è la vicinanza al Mar Ligure che rende Lucca un posto particolarmente florido – i tanti diversi giardini con l’ampia varietà di specie vegetali parlano da soli – e un punto di partenza ideale per le gite in spiaggia. Soprattutto, Lucca è un’autentica città d’arte con un’incredibile abbondanza di chiese, palazzi e costruzioni laiche. Andiamo!

 

La città dei tessitori di seta

Come molte altre città toscane, Lucca è stata fondata dagli Etruschi. È diventata una colonia romana nel 180 a.C. circa, nello stesso periodo di Pisa e Luna vicina alle cave di Carrara. Giulio Cesare, Pompeo e Crasso hanno fondato qui il loro primo triumvirato. Diventata un municipio, Lucca non ha avuto un particolare rilievo nel periodo imperiale, poi saccheggiata da Odoacre e successivamente ampliata dai Longobardi per diventare la sede di un margravio o di un duca. Si costituirà poi come comune indipendente nel 1160 dopo la morte dell’influente Matilda di Toscana che ha lasciato dietro di sé, tra le altre cose, una battaglia pluridecennale tra i suoi eredi.

 

Il contrasto interno e i ripetuti tentativi di dominazione esterna hanno continuamente messo alla prova l’indipendenza. Lucca era una città ricca, soprattutto a causa del suo ruolo fondamentale nell’industria tessile medievale grazie alla seta particolarmente colorata. I ripetuti disordini hanno portato alla fuga a Venezia di molti tintori e tessitori di seta. Tuttavia, Lucca è riuscita sempre a liberarsi, è stata una democrazia, una oligarchia patrizio-aristocratica ed una città repubblicana indipendente fino a quando il vittorioso esercito rivoluzionario francese ha posto fine alla dominazione austriaca sull’Italia ed ha introdotto una moderna forma di “democrazia” francese sotto l’influenza di Napoleone in tutta la regione, inclusa Lucca. Questa si è trasformata rapidamente in una monarchia con la sorella di Napoleone Elisa Bonaparte Baciocchi, principessa di Lucca, poi nel Ducato dei Borbone di Parma dopo il Congresso di Vienna e successivamente è diventata parte del Granducato di Toscana e successivamente inclusa nella nuova Italia.

 

Le antiche mura cittadine

Una delle cose che rende unica Lucca è la sua struttura insolita, ma estremamente caratteristica. Il reticolo rettangolare di strade del centro storico è riconducibile alle strutture romane. Invece di eliminarle – solo le antiche mura cittadine sono state abbattute per fare spazio all’ampliamento – la città si è gradualmente estesa verso l’esterno. La costruzione delle odierne mura cittadine è iniziata soltanto nel Medioevo ed ha visto un’espansione nel XVI e XVII secolo dando loro la forma attuale. In realtà, non dovrebbero essere state mai utilizzate a scopo difensivo e, nel 1812, hanno arginato un’alluvione potenzialmente devastante.

 

Oggi si possono fare tranquille passeggiate sulle mura cittadine, in città e nelle fortificazioni che ti daranno la prima ottima sensazione della varietà architettonica e la possibilità di rilassarti piacevolmente in aree verdi più tranquille. Forse non sarai sorpreso di sentire che questi luoghi della città servono spesso per eventi (sportivi). Cinque porte cittadine collegano il centro storico ai quartieri periferici in quasi tutte le direzioni. Altre due antiche porte della città medievale sono state inglobate nell’anello interno delle mura.

 

Lucca ecclesiastica

Lucca, come molte altre città italiane, ha una grande quantità di chiese e basiliche. In maniera alquanto impressionante, tuttavia, molti di questi edifici ecclesiastici risalgono al Medioevo e sono sopravvissuti ai secoli in modo piuttosto eccellente. Ti presentiamo alcuni dei nostri preferiti:

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    San Martino: La Cattedrale di Lucca è stata costruita alla fine del XII secolo e sembra piuttosto moderna in confronto ad altre chiese della città. Sulla facciata c’è una fila di portici con gradini intenzionalmente irregolari che costituiscono una sorta di schema decorativo. Dietro di essa scoprirai un edificio alto, monumentale con stupendi dipinti, un sarcofago incredibile e un tipico labirinto per le dita.

  • San Michele in Foro: Scopri la seconda chiesa più importante della città, soltanto poco più antica di San Martino, sull’antica piazza del mercato del periodo romano. La facciata anticamente costruita ad una navata avrebbe dovuto essere più alta. Come puoi vedere, i progetti sono cambiati facendo sembrare il muro esterno riccamente decorato sproporzionatamente alto.
  • San Frediano: A differenza di molti altri edifici la facciata di questa basilica minore in stile romanico è rivolta ad est per evitare contrasti visivi con le mura della città allora costruite. Per questo, San Frediano sembra un po’ singolare. Una piccola area musiva è stata inserita nella parte bassa della facciata per poter adattare i muri alla navata rialzata.
  • San Francesco: Anche se i lunghi periodi di costruzione non sono certo un’eccezione, guarda un po’ quelli di San Francesco. Iniziata nel XIII secolo nel periodo di transizione tra il romanico e il gotico, la parte superiore della facciata non è stata completata fino alla prima metà del XX secolo utilizzando criteri e stili storicisti.
  • San Salvatore: Il convento di Santa Giustina è stato dotato della sua chiesa nel 1009. Tuttavia, i segni del tempo hanno preso il sopravvento su San Salvatore, motivo per cui si è salvato ben poco dell’originale rifacimento del XII secolo. Tutto il resto può essere fatto risalire a periodi molto, molto successivi. Inoltre, questa semplice e maestosa chiesa del convento allora distrutto è piuttosto imponente, soprattutto internamente.
  • San Giusto: Questa chiesa romanica del XII secolo ha sostituito sulla piazza un edificio, con lo stesso nome ma ben più antico. La parte superiore della facciata con le due logge a fasce in marmo bianche e nere è davvero suggestiva. Lo stupefacente portale di Guidetto è sicuramente tra i suoi capolavori.

 

Edifici laici e giardini

Questo non è neanche un po’ di tutto ciò che il tuo tour attraverso la città d’arte di Lucca ti farà scoprire. Infatti, abbiamo delle altre attrazioni per te:

  • Villa Olivia: Lucca è ricca di ville e palazzi con giganteschi giardini. Sapendo questo, non sarai sorpreso di sentire che Villa Olivia quasi perde d’importanza rispetto ai suoi cinque ettari di giardino recintato. Due fontane, splendide statue e statuette, vicoli ed anfiteatri ti accompagnano attraverso questa costruzione.
  • Palazzo Ducale: Palazzi e fortificazioni distrutte hanno dato il via a Palazzo Ducale, probabilmente nel corso del XV secolo. Le sue facciate imponenti e non del tutto complete, ma soprattutto le stanze ospitano gallerie e diverse opere d’arte.
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    Palazzo Pfanner: L’antico Palazzo Controni ospita un salone con grandiosi affreschi ed una collezione di strumenti chirurgici dell’omonimo Dr. Pietro Pfanner. L’attuale museo d’arte è circondato da un altro meraviglioso giardino con numerose statue.

  • La casa di Puccini: Il luogo natale del compositore più famoso al mondo, un edificio abbastanza anonimo vicino Piazza San Michele, è stato trasformato in un museo che espone spartiti e libretti originali. Tra le curiosità principali c’è la mansarda in stile ispirata all’opera “La Bohème”.
  • La Torre dell’Orologio: Durante il Medioevo a Lucca c’erano molte torri di famiglie ricche. In parte sono state costruite a scopo difensivo e in parte erano uno status symbol. Una delle poche torri rimaste, la più alta di tutta Lucca, è la Torre dell’Orologio. Puoi salire i numerosi gradini e dare un’occhiata al raffinato meccanismo dell’orologio.
  • L’Orto Botanico: Tanto per cambiare, che ne dici di un intero orto botanico? Fondato nel 1820 da Maria Luisa, Duchessa di Parma, questa incredibile attrazione si presta per lunghe e tranquille passeggiate – è aperto tutti i giorni nei mesi estivi e la mattina nei giorni feriali durante la bassa stagione.

 

Come puoi vedere, Lucca ha tante cose spettacolari da offrire grazie al suo insieme di grandiose architetture, una storia ricca di eventi oltre ad una serie di passeggiate ed aree verdi. Pregusta la sintonia quasi perfetta di armonia, quiete, attrazioni turistiche e la magia del viaggio nel tempo in questa città d’arte nel nord della Toscana.

La città d’arte di Parma al di là dei piaceri gastronomici

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Forse, quando si parla di Parma per prima cosa penserai alla straordinaria, ricca e variegata cucina della città e di tutta la provincia. Il Parmigiano e il Prosciutto di Parma viziano il palato e sono entrambi sia le basi sia i contorni di vere prelibatezze gastronomiche. Tuttavia, nella realtà esiste anche una città d’arte incredibilmente ricca con un numero considerevole di chiese, chiostri e palazzi, che testimoniano una storia densa di eventi caratterizzata da alcuni picchi che ti attendono oltre queste magnifiche attrazioni. Vieni con noi per una breve escursione nel nord dell’Emilia Romagna!

Regnanti in continuo cambiamento nel corso della storia

Le radici della città affondano nella preistoria. Probabilmente fin dall’età del bronzo c’erano delle palafitte denominate Terramare. La prima necropoli è stata fondata nell’attuale Piazza Duomo e nel Piazzale della Macina. Parma stessa è stata presumibilmente fondata dagli Etruschi, il nome (che significa “scudo rotondo”) è preso in prestito dal latino. La colonia romana è stata fondata nel 183 a.C. circa. Distrutta da Attila e ceduta ai successori di Odoacre, Parma come molte altre città della regione, durante il periodo delle invasioni barbariche, ha visto un gran numero di differenti regnanti. Si è atteso fino al 1545/47 quando Papa Paolo III, con un’improvvisa interruzione, ha fondato il Ducato di Parma per Pier Luigi Farnese, suo figlio illegittimo. Già a quell’epoca, il pittore rinascimentale Antonio da Correggio aveva lasciato il segno sulla città. Lo sentiremo nominare ancora diverse volte.

La fine della discendenza maschile dei Farnese ha portato, nel XVIII secolo, ad un altro intervallo considerevole. Sia la guerra di successione polacca sia la guerra di successione austriaca hanno avuto una significativa influenza sul destino di Parma. Alcune abdicazioni e sconfitte avrebbero conferito l’antico ducato a Filippo di Spagna e infine – sommate all’influenza borbonica – a suo figlio Ferdinando. Dopo le guerre napoleoniche, Napoleone rivendica il Ducato di Parma unito a quello di Piacenza, prima che i Borbone salissero al potere per l’ultima volta. Alla fine, un rapido intermezzo nel periodo delle Province Unite del Centro Italia, che ha avuto una breve durata, ha posto fine ai frequenti cambi di successione dei governanti. Dal 1861 Parma è entrata a far parte dell’Italia.

Piazza Duomo

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Parma è stata ampliata diverse volte nel corso dei secoli nonostante i suoi governanti in continuo cambiamento e alla sua storia movimentata, quasi frenetica. Ora ospita diversi edifici grandiosi che accolgono visitatori da tutto il mondo, e forse anche te. La tua prima tappa sarà Piazza Duomo, con i suoi 900 anni di storia locale, artistica e culturale in un posto incantevole. Ti piacerebbe sapere cosa c’è esattamente da vedere? Beh, allora:

 

  • La Cattedrale: Un incendio devastante ha distrutto l’antica Chiesa di Santa Maria. Nel 1074, nello stesso luogo, è iniziata la costruzione di Santa Maria Assunta. La Cattedrale romanica, e il suo campanile gotico, è stata realizzata in diversi periodi costruttivi e, in seguito, drasticamente modificata all’interno nel Rinascimento. Da vedere in particolare, l’affresco prospettico della cupola di Correggio e gli affreschi gotici nelle cappelle laterali.
  • Il Battistero di San Giovanni: Questo edificio sacro ottagonale è davvero sorprendente. Vedrai da lontano la facciata rosa realizzata in marmo di Verona. La volta della cupola è divisa in sei differenti sezioni, interamente decorate, ognuna dedicata ad un soggetto e infine si apre verso un magnifico cielo rosso all’apice del soffitto.
  • San Giovanni Evangelista: Un incendio ha danneggiato l’originale monastero benedettino del X secolo, che a sua volta, è stato dotato di una facciata manierista. La sua cupola presenta ancora un altro emozionante affresco del Correggio. Non perdere nemmeno i tre chiostri e la biblioteca del monastero.

 

Altre chiese e chiostri a Parma

A proposito di chieste e chiostri, perché non restare nell’ambito religioso per ora? Parma ospita una serie di magnifici edifici sacri che consigliamo vivamente di visitare.

  • San Martino de Bocci: Beh, ci hai beccato, abbiamo barato un po’ qui. Per prima cosa, questo edificio si trova nel quartiere Paradigna a circa 6 km a nord della città stessa. Dall’altro lato, San Martino de Bocci è un’antica abbazia cistercense abbandonata. Ora è sede del centro studi e archivi dell’università della città, ma San Matino de Bocci continua ad affascinare con il suo insieme di elementi gotici originali e modifiche dei successivi periodi, in particolare in stile Rococò e Impero.
  • La Sinagoga: Durante il Medioevo a Parma, c’è stata una grande comunità ebraica fino a quando la bolla papale del 1555 ha bandito la popolazione da entrambi i Ducati. Infine, la conquista di Napoleone ha facilitato un reinsediamento nella zona. La sinagoga, costruita nel 1866, è un centro religioso ed è stata fortemente influenzata dalle chiese cattoliche dello stesso periodo.
  • San Paolo: Sì, ti rifiliamo un altro antico monastero. Noi possiamo. Perché no? Il nostro obiettivo principale è la Camera della Badessa o Camera di San Paolo. Durante il suo primo decennio come badessa, Giovanna Piacenza ha commissionato la decorazione di una delle sue stanze private a Correggio – ed eccolo di nuovo. Affreschi unici che sembrano estendersi verso il cielo.
  • Santa Maria della Steccata: Un cancello (steccato) separa i fedeli dalla popolare cappella – una venerata immagine della Madonna che allatta – e dà il nome a questa chiesa rinascimentale. Altri straordinari elementi sono gli incredibili altari barocchi e gli affreschi del soffitto di Bernardino Gatti con l’Assunzione di Maria.

 

Ancora altre attrazioni per il tuo tour della città

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Poiché ci stiamo davvero divertendo, continuiamo ed allarghiamo la panoramica sulle nostre attrazioni preferite che dobbiamo assolutamente farti conoscere:

  • Il Palazzo della Pilotta: Il Duca Ottavio Farnese ha fatto erigere questo complesso edilizio negli ultimi anni del suo regno. Anche se i governanti successivi, in seguito al declino dei Farnese, hanno portato i tesori artistici a Napoli, il palazzo resta un luogo davvero emozionante con il Museo Archeologico Nazionale, la Galleria Nazionale, il Teatro Farnese in stile barocco così come tanti altri musei, biblioteche e strutture educative che attendono dietro enormi cancelli.
  • Il Teatro Regio: Un monastero abbandonato – sì, ne abbiamo già nominati alcuni – ha dovuto cedere il posto all’opera e al teatro. Commissionato dalla Duchessa Maria Luisa d’Austria, l’enorme platea ospita 1.400 posti ed è la sede dell’annuale Festival Verdi.
  • La Casa Museo di Toscanini: Arturo Toscanini, il direttore d’orchestra famoso in tutto il mondo è nato a Parma il 25 Marzo 1867. La sua casa natale è ora un museo dedicato alla vita del celebre figlio della città. Diversi oggetti e cimeli della sua vita, oltre agli arredi dell’epoca ti fanno strada nella tua visita.
  • Il Parco Ducale: Finalmente, è il momento di un po’ di natura. Lo storico parco di Parma si estende su una superficie straordinaria di 208.700 m². Diversi palazzi, fontane, teatri ed aree verdi ti accompagnano nella tua passeggiata. Dovresti assolutamente visitare il Palazzo del Giardino con i suoi innumerevoli stucchi ed affreschi.

 

La città di Parma assicura tanta varietà, momenti tranquilli e, ovviamente, una cucina squisita. Lasciati incantare dai tanti capolavori architettonici con le loro spettacolari collezioni di dipinti ed affreschi e scopri tutti gli aspetti di questa affascinante città del nord dell’Emilia Romagna. Goditi il tuo viaggio!