L’area archeologica e la basilica di Aquileia

L’area archeologica e la basilica di Aquileia

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Indubbiamente l’Impero Romano ha lasciato le sue tracce in molte parti d’Europa e, soprattutto, in Italia. Uno dei principali nodi commerciali e di trasporto dell’antico impero è ora celata nel nord est, vicino al confine sloveno. Aquileia, nel Friuli-Venezia Giulia, accoglie circa 3300 persone ed è un pittoresco luogo che ospita inaspettati tesori artistici. La sua area archeologica, che non è ancora stata ben identificata e protetta, e la sua basilica medievale sono state dichiarate Sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1998. Se sei interessato alla storia romana, dovresti assolutamente visitare Aquileia!

Avamposto romano e punto nodale di trasporto

Le origini di Aquileia sembrano alquanto modeste, se confrontate alla gloria successiva. Avendo impedito un avanzamento dell’insediamento celtico, 3000 veterani romani hanno fondato una colonia militare sull’attuale territorio della città. Hanno stabilito un collegamento tra la terra paludosa e la costa adriatica attraverso il fiume Natissa, sviluppandolo successivamente con il Canale Anfora. Aquileia è diventata rapidamente un importante punto nodale di trasporto tra la terra e l’acqua, collegando il mare Adriatico alle lagune dell’entroterra. Diverse strade romane hanno reso accessibili i dintorni arrivando fino in Dalmazia e in Grecia. Durante il periodo romano, questa posizione eccezionale ha trasformato Aquileia in una metropoli commerciale con un incremento demografico di circa 30.000 abitanti.

Allo stesso tempo, visti i numerosi assedi nel corso dei secoli, la città è stata una fortezza e un avamposto per prevenire attacchi barbarici. Gli Unni di Attila hanno distrutto Aquileia nel 452. L’insabbiamento del porto durante il periodo migratorio e l’ascesa di Venezia hanno determinato un calo della sua importanza. Dagli inizi del IV secolo, l’unica cosa che ha mantenuto rilevante la città è stato il Patriarcato di Aquileia, che ha determinato un aumento dal punto di vista religioso. Molti vescovi e cardinali hanno diffuso il credo cristiano da qui alle Alpi, fino alla sua dissoluzione nel 1751. Successivamente inclusa nell’Impero Austro-Ungarico, Aquileia è diventata parte dell’Italia dopo la I guerra mondiale.

L’area archeologica

L’invasione degli Unni ha causato la perdita di diversi splendidi edifici che, per molti anni, si è pensato che fosse definitiva. Tuttavia, gli ampi scavi condotti negli ultimi decenni hanno portato alla luce una miriade di resti e mosaici. L’area archeologica protetta è così vasta che, ad oggi, non è stata completamente identificata e preservata. Molte attrazioni dell’antica potenza romana sono ora aperte al pubblico, altre sono diventate parte del museo della città. Ecco alcuni dei documenti della gloria antica di Aquileia che non dovresti perdere:

  • Il foro Romano: la piazza principale della romana Aquileia risale al II secolo d.C. I portici ospitavano il centro amministrativo con numerose botteghe e sale per assemblee.
  • Il porto interno: originariamente, prima di Cristo, questo porto collegava il Mare Adriatico alle lagune. Scoprirai i resti delle antiche fondamenta delle sale e del letto del fiume.
  • Il cimitero: nel periodo romano, tutte le tombe dovevano essere fuori dalle mura cittadine. Cinque grandi lastre tombali di famiglia sono tra i monumenti già protetti: ad oggi, l’unico cimitero romano documentato di Aquileia.
  • Le altre costruzioni: scoprirai molte altre attrazioni romane dando un’occhiata all’area archeologica, che è il motivo per cui ti suggeriamo una visita guidata. La guida ti accompagnerà ai vari mausolei con i tornelli protettivi, alle strutture abitative e all’anfiteatro.
  • Il Museo Archeologico Nazionale: aperto nel 1882, ospita una delle più importanti e vaste collezioni archeologiche del nord Italia. Molti dei pezzi esposti provengono dall’area archeologica di Aquileia e coprono il periodo dal II secolo a.C. al V secolo d.C. Sono assolutamente da vedere i reperti della vita quotidiana romana e il lapidarium con i suoi artistici mosaici.

 

La Basilica di Aquileia

L’area archeologica e la basilica di Aquileia

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Oltre a questi siti archeologici, anche la basilica medievale della città è stata dichiarata Sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Inizialmente sembrava essere una scelta insolita considerando le altre città romane perché collocata in periferia. Probabilmente non sarai sorpreso di scoprire che la basilica, terminata nel 1031, è ora un completo restauro e una parziale ricostruzione dell’antico edificio distrutto dagli Unni. Il Patriarca Poppo, figlio di un conte tedesco, si è ispirato alla Chiesa di San Michele di Hildesheim e ha provato a catturare il suo aspetto unico, sostituendo il coro ad ovest con un campanile per avvicinarsi all’estetica italiana.

La basilica ha guadagnato la sua fama internazionale grazie al considerevole pavimento a mosaico. I diversi strati sono stati rivelati nel corso degli anni e il più antico risale al IV secolo d.C. mostrando influenze tardo-romane e paleocristiane. Oltre 1000 m² di mosaici ritraggono animali e scene religiose. Suggeriamo di dare un’occhiata nelle sale precristiane e nelle cripte in stile bizantino che rappresentano un affascinante contrasto con la basilica romanico-gotica.

L’area archeologica di Aquileia e la basilica con i suoi magnifici mosaici potrebbero sembrare consigli per gli addetti ai lavori tra i molti Siti del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO in Italia, ma, senza dubbio, sono tra i più belli. Se sei interessato alla storia, ti consigliamo di visitare questo antico centro commerciale dell’Impero Romano. Ti auguriamo tanti viaggi divertenti e sicuri!

Il centro storico di Roma e le proprietà della Santa Sede

UNESCO: Il centro storico di Roma

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Siamo onesti, che altro potremmo raccontare su Roma che già non conosci? Capitale d’Italia, metropoli, fucina dell’Impero Romano, sede di alcuni dei luoghi più famosi al mondo, ricca di una storia straordinaria, di monumenti e di alcuni dei più importanti capolavori d’arte esistenti. Naturalmente, il centro storico e tutte le proprietà extraterritoriali della Santa Sede fanno parte della lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Perché? Non è che dobbiamo spiegare perché, vero? Al contrario, diciamo cosa c’è da vedere, e quali attrazioni sono assolutamente da non perdere nella tua prossima visita.

La crescita del sito del Patrimonio Mondiale

Non parliamo ancora della storia di Romolo e Remo (se vuoi, leggi on qui), ma prendi nota di questo. Sai che, a Roma, all’inizio il Sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO era più piccolo? Insignita nel 1980, Roma è stata solo il secondo sito italiano a ricevere questo titolo (un anno dopo le incisioni rupestri in Valcamonica e nello stesso periodo di Santa Maria delle Grazie a Milano). Le proprietà extraterritoriali della Santa Sede sono state gradualmente dichiarate Sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1984 e nel 1990. Oggi, il centro storico protetto di Roma comprende un’area totale di 1.446,20 ettari più altri 38,9 ettari delle proprietà della Santa Sede.

All’interno delle Mura Aureliane e delle Mura Gianicolensi, oltre 25.000 magnifici siti archeologici e storici ti attendono. Ecco per te in un colpo solo, alcune delle principali attrazioni di Roma!

L’antica Roma

Essendo terreno fertile per l’Impero Romano – un nome, un destino, se vuoi – Roma ha potuto conservare il suo antico fascino fino ad oggi. I monumenti dell’antica potenza mondiale ancora dominano il paesaggio urbano e molti di essi sono ancora ben conservati. Ti chiederai, dove cominciare? Proviamo con i seguenti:

  • Il Foro Romano: Risalente al VII secolo a.C. quando il re etrusco Lucio Tarquinio Prisco aggiunse una valle paludosa ai suoi piani urbanistici. L’Impero Romano ha fondato qui il centro della vita cittadina. Il sito archeologico attuale comprende diversi edifici religiosi e non, e anche resti di antichi templi e basiliche. Grazie al sito ingrandito dai Fori Imperiali, ti puoi completamente immergere nella storia culturale romana.
  • I mausolei: Spiccano due dei numerosi mausolei dell’antica città di Roma. Castel Sant’Angelo è stato originariamente costruito come tomba di Adriano e dei suoi successori. Trasformato in un castello fortificato dai Papi, ospita un museo dai primi anni del XX secolo. Il Mausoleo di Augusto, dove l’omonimo Imperatore Augusto e altri romani famosi sono sepolti, è attualmente in ristrutturazione e dovrebbe essere aperto al pubblico, di nuovo, per il 2019.
  • Il Pantheon: Uno degli edifici meglio conservati dell’antica Roma è stato fondato su un piccolo tempio risalente al periodo pagano. Il Pantheon ha da tempo superato questi modesti inizi e anzi ha detenuto il primato della cupola più grande al mondo per 1700 anni. Utilizzata come una chiesa fino ad oggi, ha ospitato fin dal Rinascimento le sepolture di artisti famosi. Tra loro ci sono Peruzzi e Raffaello, che è stato sepolto in antico sarcofago romano.
  • Le colonne della vittoria: La costruzione di monumentali colonne della vittoria è iniziata nel II secolo a.C. Molte di esse ancora svettano verso il cielo. Tra le più famose del genere ci sono la Colonna Traiana, sulla quale nacquero i futuri monumenti, e la Colonna di Marco Aurelio alta quasi 30 metri con il suo magnifico altorilievo.
  • Il Colosseo: Che cosa sarebbe Roma senza il Colosseo? Il più grande anfiteatro del mondo preparava il palcoscenico per la filosofia degli Imperatori romani, “pane e giochi circensi”. Fino ad oggi, le sue rovine dimostrano le vette dell’architettura antica. Dagli 80 ingressi, secondo i calcoli, fino a 50.000 spettatori si riversavano per assistere a spettacoli cruenti e spericolate corse di carri. Oggi, il Colosseo è un luogo storico per concerti ed eventi.

 

Le piazze cittadine

A parte il Foro, molte altre piazze cittadine sono parte del Sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO che è Roma. Sono il luogo di attrazioni altrettanto leggendarie e monumenti immersi nella storia. Perché non andare a:

  • Piazza Navona: Vi aspettano qui tre fontane spettacolari ed enormi tra cui la Fontana dei Quattro Fiumi, probabilmente l’opera più famosa di Gian Lorenzo Bernini.
  • Largo di Torre Argentina: Continui scavi nel Rione Pigna, durante gli anni ’20, hanno portato alla luce i resti di innumerevoli templi.
  • Piazza Venezia: Questa Piazza situata ai piedi del Colle Capitolino prende il nome da Palazzo Venezia. Tra le altre cose, questo fondamentale nodo di trasporto è conosciuto per l’imponente Monumento a Vittorio Emanuele II.
  • Piazza di Trevi: Come dice il nome, questa piazza ospita la Fontana di Trevi, probabilmente la più importante e conosciuta fontana della città. La geniale transizione dal tardo barocco al classicismo continua ad impressionare ancora oggi.
  • Piazza del Popolo: In passato questa piazza era utilizzata come ingresso alla città di Roma. Ora ospita le chiese gemelle di Santa Maria del Popolo e Santa Maria dei Miracoli che svettano verso il cielo.
  • Campo de’ Fiori: Puoi attraversare uno dei più bei mercati della città che con la sua storica bellezza circonda la statua del filosofo Giordano Bruno.
  • Piazza di Spagna: Spagna … Scalinata di Piazza di Spagna! Il famoso luogo di ritrovo per turisti originariamente conduceva all’Ambasciata Spagnola in Vaticano. Un tempo, era possibile fare gli stranieri senza il permesso di soggiorno nell’esercito. Ad ogni modo, non c’è più da preoccuparsi, non ce n’è più bisogno.

 

Città del Vaticano

Il centro storico di Roma

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Tecnicamente, la Città del Vaticano è diventata Sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO da sola, nel 1984. È l’unico stato al mondo ad essere interamente inserito nella lista. Non c’è molto altro da dire che già non sai su Piazza San Pietro e la Basilica di San Pietro. Tuttavia, c’è qualcosa che spesso è dimenticato e sono i Musei Vaticani, che ospitano le collezioni d’arte papale. Il Palazzo Papale con la Cappella Sistina continua a stupire grazie ad una vasta selezione di capolavori che vanno dall’antico Egitto fino all’arte contemporanea.

Le proprietà della Santa Sede

Spesso vengono trascurate quando si elencano i magnifici palazzi del Vaticano e hanno ottenuto il riconoscimento di Sito del Patrimonio Mondiale solo nel 1990, dopo la seconda estensione territoriale. Tra le proprietà extraterritoriali ci sono:

  • La Basilica di San Paolo fuori le Mura: San Paolo fuori le Mura deve il suo nome alla collocazione al di fuori delle Mura Aureliane. Pesantemente danneggiata da un bombardamento nel XIX secolo e ricostruita da Luigi Poletti; qui è stata riscoperta, nel 2006, la tomba dell’Apostolo Paolo.
  • Santa Maria Maggiore: Durante la sua storia mutevole, Santa Maria Maggiore è stata oggetto di diverse ricostruzioni e aggiunte alle antiche fondazioni. Lascia che questo capolavoro architettonico con le sue cupole e l’imponente torre campanaria ti pongano sotto il loro incantesimo.
  • San Giovanni in Laterano: L’ Arcibasilica di San Giovanni in Laterano è stata la prima cattedrale di Roma. Il suo aspetto relativamente semplice nasconde proporzioni monumentali ed è riccamente coperta da restauri barocchi.
  • Palazzo di Propaganda Fide: Scalinata di Piazza di Spagna a parte, questo palazzo è la seconda attrazione di Piazza di Spagna. Questo simbolo del barocco romano ospita l’Ordine dei Gesuiti e, quindi, non è aperto al pubblico.
  • Palazzo della Cancelleria: Il primo Palazzo rinascimentale di Roma è stato utilizzato come sede di governo dello Stato Pontificio. Dietro la facciata principale realizzata in blocchi di travertino si nasconde l’appariscente Sala dei Cento Giorni.

 

Roma è semplicemente fantastica, e potremmo andare avanti all’infinito. Su ZAINOO, trova altre innumerevoli attrazioni e proposte di escursioni per il tuo prossimo soggiorno a Roma. Dovresti assolutamente riservare diversi giorni per la tua prossima visita alla Città Eterna per avere almeno un’idea approssimativa della sua gloria e del suo splendore. Ti auguriamo viaggi sicuri e tanto divertimento!

Il centro storico di Napoli

centro storico di Napoli, Campania

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Una superficie totale di 1700 ettari, 27 secoli ricchi di storia architettonica e culturale, spettacolari siti, religiosi e non, a perdita d’occhio: il centro storico di Napoli è sia il più grande centro storico d’Europa, sia uno dei più bei luoghi del mondo intero. Una storia tangibile che spazia dagli insediamenti greci alle influenze moderne, innumerevoli chiese e palazzi, un pizzico di Natale che dura tutto l’anno rendono la capitale campana una delle principali attrazioni in Italia e, soprattutto, una vera attrazione per la tua prossima vacanza. Ti starai probabilmente chiedendo che cosa c’è da scoprire e da vedere nel centro storico di Napoli, che è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1995. Siamo felici di condividere con te i nostri migliori suggerimenti di viaggio! Per prima cosa però, immergiamoci nell’illustre e duratura storia di questa metropoli.

Come Napoli diventò Napoli

Certo, potremmo scrivere libri interi sull’affascinante storia di Napoli. Troverai una tale ricchezza di opere letterarie nei negozi e nelle librerie. Perciò, ti daremo soltanto una rapida panoramica di come Napoli è diventata davvero Napoli. Cominciamo il nostro viaggio nel 700 a. C., quando i greci hanno stabilito il loro insediamento nelle fondamenta dell’attuale città, Partenope, chiamato con il nome di una sirena. Un altro insediamento è stato fondato a nord est di Partenope circa 200 anni più tardi. È cresciuto velocemente, è diventato ben più grande ed è stato chiamato Napoli (nuova città). Inglobando l’area dell’attuale centro storico, è stato poi conquistato dall’Impero Romano. Si possono ancora vedere i resti dei primi insediamenti di Napoli, come le rovine delle mura cittadine dell’acropoli, le antiche case le terme.

centro storico di Napoli

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Il periodo dell’emigrazione alla fine è terminato nel Regno di Napoli, con tutte le dominazioni succedutesi nel corso dei secoli: Normanni, Svevi, Angiò, Aragonesi e Asburgo. I viceré spagnoli hanno pensato all’espansione della città e ricostruito il centro storico. Le rivolte hanno dato vita alla Repubblica di Napoli che ha avuto breve durata. La città è rifiorita di nuovo, prima durante il Regno dei Borboni, ancora una volta vedendo alternarsi molti monarchi. All’inizio, la Repubblica Italiana ha apportato una certa necessaria stabilità alla fine del XIX secolo, ma ha provocato anche gravi problemi sociali e strutturali che hanno portato all’emigrazione in massa verso il nord, causando ancora problemi all’economia malata di Napoli. Tuttavia, la stupefacente bellezza del centro storico è rimasta incontaminata.

Il centro

Cosa rende il centro storico di Napoli un importante Sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO? Sono molti i motivi di questo prestigio, uno dei quali è certamente la grandezza del suo centro storico. L’arte e l’architettura riflettono l’influenza delle innumerevoli culture e governanti, ognuno dei quali ha lasciato il suo segno distintivo in città. Ci si può ancora meravigliare con le testimonianze degli insediamenti pagani nei palazzi, nelle chiese e nei musei. Sapendo questo, probabilmente non ti sorprenderai che qui c’è un’alta densità di attrazioni nel centro storico, una dietro l’altra. Il centro città, circoscritto da Via Alessandro Poerio, Piazza Cavour e Via Carbonara a nord, Corso Umberto I a sud est, Via Monteoliveto e Via Toledo ad ovest, include anche un’altra scenografica attrazione: il Golfo di Napoli. Se hai ancora del tempo a disposizione, dovresti assolutamente aggiungere ai tuoi piani di viaggio, una passeggiata al porto o una breve escursione ad una delle isole del golfo.

Ti piacerebbe sapere quali tra le numerose attrazioni devono essere visitate? È strano che tu lo chieda, potremmo avere in serbo qualche suggerimento per te.

La Cattedrale di Napoli

Sicuramente merita un apposito paragrafo: San Gennaro, dedicata al santo patrono della città, è tra gli edifici religiosi più belli e significativi in tutta Italia. È stata commissionata nel XIII secolo dal Re Carlo I d’Angiò ed infine completata sotto Roberto d’Angiò all’inizio del XIV secolo, è stata costruita sui resti di due basiliche, le quali sono state costruite su fondamenta romane e greche. Nascosti dietro la facciata monumentale, magnifici dipinti e mosaici, cappelle e affreschi. Da tutto il mondo i credenti visitano la cattedrale per una boccetta contenente il sangue di Gennaro, che viene mostrato ogni primo sabato di maggio e il 19 settembre. Se il sangue secco diventa liquido (questo fenomeno è conosciuto anche come “Miracolo di San Gennaro), è considerato di buon auspicio per le settimane ed i mesi seguenti.

Chiese e cappelle

Centinaia di chiese, numerosi monasteri e cappelle fiancheggiano le strade di Napoli e molte di loro si trovano nel centro storico. Oltre la cattedrale, il complesso monastico di Santa Chiara è riconosciuto come il più importante centro religioso della città. Il capolavoro gotico, che è stato completamente distrutto durante la II guerra mondiale e ricostruito grazie a donazioni pubbliche, ospita un museo, il caratteristico Chiostro delle Maioliche e le tombe di numerosi re e aristocratici. La discreta chiesa dei Gesuiti, Gesù Nuovo, vicina alla splendida Santa Lucia, colpisce con la sua deliziosa arte barocca dietro la facciata. Potresti volerti fermare alla Cappella Sansevero. La piccola chiesa barocca è particolarmente conosciuta per le sue numerose ed emozionanti statue in marmo.

Palazzi e castelli

Anche i palazzi e le ville di Napoli stupiscono per la loro grande quantità, superando addirittura gli edifici religiosi della città. Il Palazzo Reale costruito nella prima metà del XVI secolo, durante il regno del viceré spagnolo Pedro Álvarez de Toledo, di solito era la residenza reale dei Borboni di Sicilia e di Casa Savoia. Castel Nuovo e Castel dell’Ovo, insieme a Castel Sant’Elmo situati sulla collina cittadina al di fuori del centro storico, formano la tripla fortificazione di Napoli. I castelli accessibili ora ospitano musei, ristoranti e sedi per eventi.

La strada dei presepi

Sai che a Napoli è Natale tutto l’anno? Via San Gregorio Armeno è conosciuta anche come la “via dei presepi”, poiché è fiancheggiata principalmente da negozi dedicati alla realizzazione dei presepi napoletani famosi in tutto il mondo. A parte i personaggi biblici tradizionali, potresti imbatterti in scenografie classiche di vita cittadina di inizio secolo: qualcosa che è meglio sperimentare con una visita guidata tra i negozi o nel periodo dell’Avvento mentre si cammina attraverso le strade addobbate a festa con i mercatini di Natale.

Solo a Napoli: tanti luoghi, una storia tangibile e festose tradizioni allo stesso tempo! Il tuo soggiorno nel capoluogo della Campania, accompagnato da piccoli negozi di souvenir, accoglienti caffè ed una cucina straordinaria e senza paragoni, risulterà certamente una fantastica esperienza. Sia che tu stia programmando un viaggio giornaliero, o una vacanza per tutta la città con escursioni nei borghi circostanti e nelle splendide isole, scopri di persona ciò che rende Napoli così speciale e lasciati ispirare nel visitare l’Italia dai tanti accattivanti suggerimenti di viaggio di ZAINOO!

Venezia e la sua laguna

Venezia e la sua laguna

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Quasi nessun altro paesaggio culturale italiano è così esposto al conflitto tra sviluppo urbano, bellezza paesaggistica, fascino architettonico e una costante insicurezza strutturale così come Venezia. La leggendaria città con 118 isole è situata in una delle più grandi ed importanti aree lagunari del mondo. Questo sito, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO di 50.000 km², è attraente e a rischio come pochi altri, grazie ai suoi 1500 anni di storia movimentata, alcuni dei più importanti edifici al mondo e il contrasto tra il suo stile di vita e l’afflusso turistico.

Una breve storia di Venezia

Nonostante i pareri che gli Etruschi avessero abitato la laguna veneta prima del Cristianesimo, la storia dell’attuale insediamento è iniziata soltanto nel V secolo d.C., quando i veneziani hanno cercato rifugio dalle invasioni barbariche. Essi, tra gli altri luoghi, hanno trovato rifugio sulle isole sabbiose di Jesolo, Malamocco e Torcello. Originariamente inteso come una soluzione temporanea, presto si è sviluppato un insediamento stabile permettendo, infine, alla popolazione locale di diventare, nel corso dei secoli, una superpotenza marittima; una posizione che dovette essere difesa contro molti popoli, tra cui arabi, genovesi e turchi.

Nel Medioevo l’insediamento lagunare, non condizionato dall’influenza esterna, è diventato una metropoli diffusa su varie isole. Furono costruiti i canali per sviluppare ulteriormente il sistema urbano e per creare adeguate vie d’acqua. Venezia ha raggiunto il suo più alto numero di abitanti intorno al 1550 con circa 180.000 persone prima che l’importanza della città lagunare iniziasse a diminuire. Due gravi epidemie di peste e uno spostamento commerciale verso l’Atlantico hanno causato la caduta dell’originaria metropoli. In questo periodo, Venezia si è interessata soprattutto al restauro degli edifici storici, alla protezione dalle inondazioni e ad una politica ambientale sostenibile per preservare sia le sue uniche condizioni di vita sia lo status di sito del Patrimonio Mondiale.

Arte ed architettura

Patrimonio Mondiale dell’UNESCO Venezia e la sua laguna

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A partire dal Medioevo, Venezia ha dato importanti impulsi artistici ed architettonici a tutta Europa. All’inizio è stata influenzata principalmente dalla cultura bizantina, più tardi da altre influenze orientali. Alla fine, Venezia e Firenze gettarono insieme le basi del Rinascimento, portato da emigrati arrivati da Costantinopoli. La città lagunare è diventata la patria di importanti artisti e si è affermata in “contrapposizione” al Rinascimento fiorentino grazie alle sue caratteristiche gotiche e bellezze artistiche che sono arrivate fino al periodo barocco.

Praticamente ogni edificio, non importa quanto piccolo, è rivestito da un’arte splendida; un’impresa massiccia considerando la grande quantità di chiese (124 per essere precisi), palazzi e monumenti. Ti starai certamente chiedendo come si può vedere tutto questo in un colpo solo. Ad essere onesti, probabilmente dovrai fermarti a Venezia ancora altre volte, ma non dovrebbe essere un problema adesso, non credi? Quello che puoi scoprire qui è davvero fantastico. Ecco qualche sito che consigliamo particolarmente:

  • Il Palazzo dei DogiPalazzo Ducale è uno degli edifici gotici più importanti della città. Osserva la sua grandiosità concentrata dalla facciata, con le sue tre ali imponenti e il marmo bicolore, fino alle affascinanti sale e alle prigioni con il Ponte dei Sospiri.
  • La Basilica di San Marco – Ancora più importanti, ancora più famosi – i mosaici che rappresentano la vita di Cristo, rifatti in epoche successive da Tiziano e Tintoretto, all’interno della Basilica di San Marco, che ha più di mille anni. Ti lasceranno a bocca aperta. Accanto, da non perdere, la galleria che ospita il museo e la Pala d’Oro.
  • La Biblioteca Nazionale – Inestimabili scritti attendono nella Biblioteca Nazionale di San Marco, dietro una delle più belle facciate della città. 900.000 volumi e 13.000 manoscritti che si concentrano sulla storia veneziana necessitano di essere visti.
  • La Galleria dell’Accademia – L’Accademia, relativamente anonima dall’esterno, potrebbe non far parte dei tuoi piani di viaggio. Crediamo che dovresti cambiarli immediatamente! Scoprirai probabilmente che è la collezione più importante di arte veneta e che occupa tre edifici con opere di Tiziano, Carpaccio, Veronese, Tintoretto, i Bellini e molte altre icone della gloriosa storia cittadina.

Venezia oggi e la laguna come ambiente da vivere

Tuttavia, per molti turisti, Venezia si identifica con il Canal Grande, la principale via d’acqua con le numerose gondole. Quindici chiese e più di duecento palazzi fiancheggiano la via che dalla stazione conduce al Ponte di Rialto e a Piazza San Marco. Tutta l’area lagunare attorno alla città si estende per circa 40 km attraverso un collegamento diretto con il Mare Adriatico che rifornisce acqua marina fresca due volte al giorno. Durante la sua costruzione, il fango si depositò sul legno utilizzato per costruire la città stabilendo delle condizioni ottimali per questi interventi. Oggi, tuttavia, il terreno causa gravi problemi poiché Venezia è esposta alla minaccia della subsidenza: gli strati e i livelli multipli della pavimentazione non aiutano più.

Allo stesso tempo, la laguna, il terreno, il livello dell’acqua e la crescita delle piante sono state controllate da uno speciale ufficio delle acque, che ha funzioni protettive e di pulizia fin dal 1501. Unito ad altri progetti di protezione, l’ufficio è occupato più che mai in questo periodo, poiché Venezia deve combattere gravi problemi ecologici e strutturali, che mettono in discussione il suo futuro status cittadino di sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. L’impatto industriale ha annullato la litificazione del legno accelerando la subsidenza. Inoltre, il riscaldamento climatico causa un drastico aumento delle inondazioni, senza contare la varietà delle specie in via di estinzione nella laguna o l’accumulo di depositi a nord e l’erosione a sud, causata soprattutto dallo sviluppo industriale verso Mestre e Marghera.

Ciò nonostante, non tutto è perduto: Venezia lavora freneticamente sulle soluzioni per proteggere il suo ambiente unico, per regolare gli enormi flussi turistici e per conservare il più a lungo possibile i meravigliosi tesori artistici della città. Questa soltanto è molto più che una ragione per visitare il sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, a rischio ma non ancora del tutto. Ti auguriamo tanti viaggi divertenti e sicuri!

Il centro storico di Firenze

Il centro storico di Firenze, Toscana

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Firenze, città di arte e cultura. Il primo insediamento etrusco diventò la città più ricca d’Italia durante il Rinascimento e la patria dei più grandi pittori ed architetti della nazione. Tutti lasciarono una loro impronta nel centro storico della città. Certamente, il centro storico di Firenze, ricco di edifici sontuosi e sorprendenti opere d’arte, merita di essere riconosciuto Sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Ma come avvenne questo boom artistico e culturale in Toscana? E quali sono i tanti palazzi e monumenti assolutamente da visitare nei tuoi prossimi viaggi?

La storia di Firenze

Contrariamente a molte altre città, la storia di Firenze è sopravvissuta in modo molto dettagliato, grazie a Niccolò Machiavelli. Cominciò a scrivere intorno al 1520 e divenne uno dei maggiori storici di sempre. Così per esempio sappiamo che i primi insediamenti nell’area risalgono agli Etruschi, i quali, prima dei Romani fondarono l’insediamento di Florentia su una piccola collina, dove ora si trova la Via Flaminia. Nel corso dei secoli successivi, Firenze è stata sotto l’influenza di molti altri popoli, come Ostrogoti e Longobardi.

L’istituzione della Repubblica di Firenze nel XII secolo innescò l’ascesa della città fino al suo apice, iniziato 200 anni più tardi, quando numerosi artisti e studiosi vi si stabilirono. La signoria dei Medici accelerò l’ascesa di Firenze, quale mercato economico e finanziario, prima che la città desse vita al Rinascimento. Sotto l’occhio vigile dei loro benefattori, artisti come Donatello, Botticelli, Machiavelli, Michelangelo, Galileo Galilei e Leonardo da Vinci, furono responsabili di questo boom culturale e architettonico. Tutti questi lasciarono la loro impronta distintiva nella repubblica di quel periodo e gettarono le basi di uno dei più importanti movimenti artistici europei che avrebbe presto conquistato l’intero continente.

Il centro storico

Circondato dalle rovine delle vecchie mura del XIV secolo, il centro storico di Firenze, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, oggi racchiude un’area totale di circa 505 ettari. Essendo solo il quarto sito italiano a ricevere tale onore, la decisione di aggiungerla a questo noto elenco fu presa nel 1982, perché è il luogo con il più grande accumulo di opere d’arte universalmente conosciute. L’attuale estensione del centro storico cittadino racchiude innumerevoli monumenti e palazzi che si possono visitare durante una passeggiata in città di almeno due giorni. Se hai soltanto poco tempo a disposizione, ecco qui quattro attrazioni su cui concentrarti.

Santa Maria del Fiore

Il centro storico di Firenze, Toscana

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Per anni, i fiorentini hanno avuto piccole chiese per ogni fine religioso e questi venivano perfettamente soddisfatti. Tutto cambiò nel 1296 quando furono messi in atto i progetti di Arnolfo di Cambio per la cattedrale. La costruzione di questo monumentale edificio avrebbe richiesto 140 anni e alla fine fu portata avanti da Filippo Brunelleschi che certamente realizzò il suo capolavoro con la cupola famosa in tutto il mondo, per la cui sola costruzione ci vollero 16 anni. Anche Giotto lasciò il suo segno con il suo grandioso Campanile. L’aspetto gotico dell’edificio monumentale fu completato solo nei secoli successivi, la facciata e stata ridisegnata diverse volte e infine completata nel 1887 con l’utilizzo di marmi di tre colori. Molte opere d’arte della Cattedrale sono state trasferite nei musei come ad esempio la statua in marmo di San Giovanni Battista di Donatello. Gli straordinari affreschi e la monumentale e singolare cupola dipinta affascinano ancora oggi.

Santa Croce

Secondo la leggenda, lo stesso Francesco d’Assisi fondò questa chiesa francescana, anch’essa costruita da di Cambio. Santa Croce è anche conosciuta come il “Pantheon di Firenze”, non per ragioni architettoniche, ma per le tombe ed i monumenti di alcuni dei più importanti protagonisti del Rinascimento che riposano al suo interno. Michelangelo, Gioachino Rossini, Machiavelli e Galileo Galilei hanno trovato qui la loro ultima dimora. La costruzione della chiesa andò avanti per secoli, iniziando e terminando più volte. Ad esempio, l’aggiunta pianificata di una torre fu cancellata circa 300 anni dopo che la prima pietra fu posta con i resti che vennero allora demoliti. Ciò nonostante, Santa Croce è tutto, ma è incompleta. Scopri, all’interno della chiesa, gli affascinanti affreschi e dipinti di Giotto e dei Gaddi, padre e figlio. Sfortunatamente la Crocifissione di Cimabue fu gravemente danneggiata dalla grave alluvione del 1966, il volto del Redentore è stato terribilmente e definitivamente offuscato. Speriamo che qualcuno non cerchi di ridipingerlo…

Gli Uffizi

Costruiti soltanto nella seconda metà del XVI secolo, gli Uffizi sono la parte più recente del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Questo, tuttavia, non scardina affatto la loro posizione predominante, come complesso di edifici che originariamente ospitavano uffici amministrativi e ministeri, e che ora è la sede di una delle più importanti collezioni d’arte al mondo. La Galleria degli Uffizi fu trasferita già nel 1580, a disposizione del pubblico, e da allora ospita una collezione di sculture e dipinti che vanno dall’antichità al periodo tardo barocco. Certamente resterai affascinato da alcuni dei capolavori più famosi al mondo, come “La nascita di Venere” di Botticelli, l’autoritratto di Raffaello o “L’Annunciazione” di Leonardo da Vinci. Tuttavia, quasi certamente il pezzo più famoso è la Venere dei Medici, realizzata nel I secolo a.C. ed ispirata agli scultori greci. La sua origine resta un mistero ancora oggi.

Palazzo Pitti

Quest’ultimo punto del centro storico di Firenze è insolito, e allo stesso tempo completo, ma come suggerisce il nome, Palazzo Pitti fu originariamente costruito per il mercante Luca Pitti. Si pensa che lo stesso Brunelleschi sia l’autore delle fondamenta del palazzo. A differenza di altri edifici fortificati, è sprovvisto di decorazioni lussuose ed è invece completamente costruito in conci, anche noti come bugnati. Cosimo I de’ Medici aveva una passerella sospesa costruita sopra Ponte Vecchio che collega Palazzo Pitti con Palazzo Vecchio rendendolo così una parte essenziale del centro storico di Firenze. Oggi, il palazzo è soprattutto sede di diversi musei e gallerie, come la collezione d’arte dei Medici e gli Appartamenti Reali. I Giardini di Boboli dietro al palazzo presentano una collezione di sculture quasi leggendaria e la stupenda grotta manierista del Buontalenti.

Il centro storico di Firenze ha così tante attrazioni da offrire, tra cui Palazzo Vecchio con una copia del David di Michelangelo sul suo piazzale o il superbo Ponte Vecchio che collega gli Uffizi con i palazzi dei Medici. Potremmo scrivere libri interi su questa collezione di capolavori architettonici ed artistici, non sarebbero mai esattamente completi. Ti auguriamo tanto divertimento nel tuo viaggio verso la perla rinascimentale della Toscana!

Il Carnevale di Venezia

Carnevale di Venezia, Veneto

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Neve, ghiaccio e freddo gelido: almeno per un momento, non c’è altro da desiderare così ardentemente per stare lontano dalla routine quotidiana. Suggeriamo di fare un viaggio nella città lagunare, a Venezia, dove immergersi in un evento davvero straordinario e diventare parte di tutta la confusione. Il Carnevale di Venezia è tra le feste più belle ed affascinanti d’Italia. Il Carnevale si festeggia con numerose feste e sfilate, nascosti dietro maschere elaborate. Quest’anno, dal 27 gennaio al 13 febbraio, il Carnevale di Venezia ancora una volta promette una miriade di attrazioni. Continua a leggere per scoprire cosa ti aspetta e come il Carnevale è davvero diventato tale.

Boom, declino e rinascita

È diventato impossibile rintracciare l’origine esatta del Carnevale veneziano. I primi cenni documentati delle feste di Carnevale si trovano nella storia del Doge Vitale Falier che lo ricorda nel 1094, mentre le maschere a quanto pare sono diventate parte della sfilata delle corporazioni nel corso del XIII secolo. Altre fonti collegano il Carnevale alla festività del Giovedì prima del Mercoledì delle Ceneri, in onore di Vitale II Michiel, che ha sconfitto Ulrico II di Treven, il Patriarca di Aquileia, nel 1162. Fuochi d’artificio, spettacoli di danza e piramidi umane sono parte dei festeggiamenti che annunciano l’inizio del Carnevale.

Nel corso dei decenni e dei secoli successivi, i principi morali si allentarono rendendo il Carnevale più grandioso. Il Carnevale barocco tentò di mantenere il prestigio di Venezia in un periodo in cui la città aveva perso il suo ruolo di primo mercato globale. Nonostante non si sappia esattamente chi fosse stato il responsabile di restrizioni e divieti tra il 1797 e il 1815, i festeggiamenti si fermarono completamente se non in rare eccezioni degne di nota, finché il film Casanova di Fellini portò al ripristino finale nel 1979. Oggi, il Carnevale di Venezia è uno dei festeggiamenti più importanti d’Europa e attrae turisti da tutto il mondo.

Il Carnevale ora e allora

La confusione del Carnevale di oggi ha poco a che fare con i festeggiamenti originari. All’inizio i festeggiamenti spontanei erano una cosa per persone comuni, le cui esibizioni e balli spontanei, accompagnati da fuochi d’artificio colorati, trasformavano la notte in giorno. Tra le innumerevoli esibizioni, la marionetta in Piazza San Marco, era quella più popolare: la maschera tradizionale era condotta in ambienti avventurosi, solitamente accompagnata da animali esotici. Acrobati e funamboli, astrologi e ciarlatani erano parte dell’evento. L’acrobatico Volo dell’Angelo si tenne per la prima volta nel 1548 e oggi segna l’inizio ufficiale del Carnevale.

Di tanti giochi artistici e di prestigio rimane molto poco. L’attuale Carnevale di Venezia apre ufficialmente dieci giorni prima del mercoledì delle Ceneri con il suddetto Volo dell’Angelo, che vede un acrobata che si arrampica sul Campanile in Piazza San Marco, gettando rose sulla folla e successivamente mettendosi in equilibrio sulla tribuna di fronte al Palazzo dei Dogi. Tuttavia, i festeggiamenti attuali di solito iniziano con una settimana di anticipo. Diverse esibizioni artistiche animano Piazza San Marco, frequentata da persone che indossano maschere e costumi straordinari. Tra le attrazioni c’è la Festa delle Marie, il concorso di bellezza, e il premio annuale per il più bel costume e la migliore maschera.

Maschere e costumi leggendari

L’origine esatta delle famose maschere veneziane rimane un mistero. Gli studiosi credono che coprirsi il volto potesse essere la risposta della gente alla rigida gerarchia di classe dell’antica Repubblica di Venezia. Un documento del XVIII secolo getta maggiore luce sui costumi di Carnevale elencando varie maschere, molte delle quali vengono ancora indossate. Tra le più note ci sono la Colombina, che copre occhi, naso e zigomi, e la Bauta che copre l’intero volto. Indossata con un mantello provvisto di cappuccio, garantisce l’anonimato e si può vedere anche in determinati giorni al di fuori della festa di Carnevale. Le maschere continuano ad essere una parte integrante dei costumi straordinariamente stravaganti ed eccentrici anche dopo la rinascita del Carnevale negli anni ’70. Stilisti famosi ritoccano gli abiti tradizionali con elementi moderni e ricche decorazioni. Classico o fantasioso, lo spettacolo in costume a Piazza San Marco continua ad affascinare le folle.

Il Carnevale di Venezia nel 2018

Il Carnevale di Venezia nel 2018 si tiene dal 27 gennaio al 13 febbraio. Con i suoi innumerevoli festeggiamenti, anche l’edizione di quest’anno promette eccezionali eventi in costume, il cui elenco completo si può trovare su www.carnevale.venezia.it. Vi suggeriamo vivamente le seguenti attrazioni:

  • La Festa dell’Acqua (27/28 gennaio): la grande cerimonia di apertura si tiene per due giorni. Si attraversa la città sulle gondole accompagnati da splendide maschere e specialità culinarie durante lo spettacolo sull’acqua sul Rio di Cannareggio.
  • La Festa delle Marie (3 febbraio): questa grande sfilata inizia alle 14:30 e porta da Via Garibaldi al Gran Teatro di Piazza San Marco, dove vengono elette le dodici donne più belle della città.
  • Il volo dell’Angelo (4 febbraio): questa tradizionale azione d’equilibrio sopra Piazza San Marco dà ufficialmente il via al Carnevale di Venezia.
  • La decapitazione del toro (8 febbraio): una grande sfilata in Piazza San Marco festeggia la “Decapitazione del toro”, una rievocazione della vittoria di Vitale II della famiglia Michiel sul Patriarca Ulrico II di Treven.
  • Il volo del leone (13 febbraio): il Martedì Grasso segna la fine dei vivaci festeggiamenti, durante i quali il leone alato di San Marco viene ricevuto dalle dodici belle donne prima di volare via verso il Campanile.

 

Se hai ancora un po’ di tempo a disposizione, vorrai vedere gli affascinanti e numerosi luoghi della città. Raggiungi le vere attrazioni e i tesori nascosti di Venezia in pochissimo tempo con i tour della città di ZAINOO . E non dimenticare di portare la tua maschera!

L´Etna: il vulcano più alto d´Europa

L´Etna, Sicilia

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Tanto sorprendente quanto spaventoso: quasi nessun’altra attrattiva turistica italiana permette agli estremi di scontrarsi in modo così spettacolare come l’Etna. Il vulcano più alto d’Europa si trova su un’isola, in Sicilia, ed erutta quasi abitualmente ancora oggi. Forse proprio per questo, anno dopo anno, il pericoloso spettacolo della natura attira molte persone da tutta Italia e dal resto del mondo. Ma cos’è che rende il sito del Patrimonio Naturale Mondiale dell’UNESCO così tanto famoso? Scopri di più qui sulla storia dell’Etna, sul suo impatto ambientale, e sulle numerose possibilità di trekking ed escursioni fino alla sommità del cratere.

Dati e cifre

Presumibilmente nato in una baia nella costa siciliana orientale a causa delle attività vulcaniche sul fondo del mare circa 600.000 anni fa, l’Etna è considerato sia il vulcano più alto d’Europa, sia la vetta più alta dell’isola con i suoi 3.323 m circa. Quattro crateri sommitali e circa 400 crateri avventizi coprono un’area di circa 1.250 km², circondati dal Parco Nazionale dell’Etna, che preserva l’unicità della natura attorno al vulcano dalla pianificazione dello sviluppo turistico ed economico.

Devastanti eruzioni

L´Etna

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L’Etna, attivo ancora oggi, ad intervalli regolari emette cenere e lava. Le ricerche geologiche hanno stabilito una massiccia eruzione attorno al 1500 a.C. Probabilmente una successiva eruzione allontanò l’entroterra dei Sicani portando all’insediamento dei Siculi che contribuirono ad una grande apertura culturale in tutta la Sicilia. I fenomeni vulcanici dell’Etna distrussero Catania molte volte, il primo documentato risalente al 693 a.C. circa. Una grave eruzione nel 44 a.C. coprì addirittura il cielo di Roma con grosse nubi di cenere provocando danni ai raccolti fino in Egitto.

L’Etna ebbe un ruolo devastante anche in tempi successivi alla diffusione del Cristianesimo. Catania fu vittima di diverse eruzioni distruttive, come negli anni 252 e 253. L’eruzione vulcanica dall’8 marzo all’11 luglio 1669 è stata una delle più devastanti del genere. Oltre le gravi distruzioni a Catania e nei borghi circostanti, la colata lavica distrusse la città costiera di Castello Ursino e spostò il forte omonimo verso l’entroterra di diverse centinaia di metri. Ancora oggi, le attività sismiche creano abitualmente disordini e distruzioni. È molto improbabile che la zona dell’Etna troverà mai pace.

A metà tra attrazione turistica e inquinatore

Secondo un proverbio siciliano, l’Etna è fertile e terribile. Dal punto di vista ambientale è buono ed inquinante allo stesso tempo. Per quanto fertile potrebbe essere la terra attorno ai crateri e alle increspature, le intense eruzioni emettono annualmente nell’atmosfera circa 25 milioni di tonnellate di anidride carbonica rendendo il vulcano uno dei peggiori inquinatori del pianeta. Allo stesso tempo, probabilmente l’Etna è la più importante attrazione turistica della Sicilia, non solo per gli innumerevoli tour dei crateri che conducono in un territorio pericoloso. C’è anche una piccola zona sciistica, a sud del cratere sommitale a circa 2.600 m, in funzione senza sosta da novembre ad aprile. Sciatori e snowboarder, accompagnati da colonne di fumo, fanno perlopiù discese intermedie arretrando fino alla valle vicino Nicolosi.

La riserva naturale

La grande popolarità dell’Etna ha portato ad un enorme sviluppo turistico nel corso degli ultimi decenni. Al fine di evitare lo sviluppo di edifici commerciali, la riserva naturale del Parco dell’Etna fu istituito nel 1987. Il parco regionale attorno ai vulcani si distende su un’area di 58.905 ettari includendo 20 comuni. La zona dell’Etna ospita circa 70 differenti specie di uccelli, lupi, cervi rossi, porcospini, volpi, martore, ghiri, conigli e lepri. Inoltre, sul fianco orientale del vulcano, si erge, probabilmente, l’albero più vecchio e più grosso d’Europa. Gli esperti stimano che l’età del Castagno dei Cento Cavalli si aggiri tra i 2.000 e i 4.000 anni!

Tour del vulcano e dei crateri

Ti piacerebbe vivere da vicino le spettacolari zone del cratere mentre provi un bel brivido? Numerose compagnie ti condurranno tra le profonde increspature e tra le camere magmatiche fumanti sull’Etna, certamente dipende sia dal meteo sia dalle potenziali attività sismiche e/o vulcaniche. I due centri turistici dell’Etna settentrionale e dell’Etna meridionale sono i migliori punti di riferimento per i tuoi tour. Mentre puoi fare autonomamente un’escursione, con l’aiuto di funivie o con salite in jeep, sarai autorizzato a raggiungere il cratere sommitale solo con l’aiuto di una guida alpina esperta. Dovrai avere un certo livello di allenamento a lunghe escursioni e attività di trekking, perché ci sono circa sei ore di terreno difficile ad aspettarti. Sconsigliamo vivamente i tour ai crateri per persone asmatiche o sofferenti di cuore! Prova invece a fare un’escursione nelle aree basse del vulcano o nel parco regionale. Fitte foreste di pini ed alti castagni si alternano a cascate di lava e coni vulcanici.

Il sito del Patrimonio Naturale Mondiale dell’UNESCO dell’Etna mescola scariche di adrenalina alla natura paradisiaca come nessun altro posto in Italia, un luogo che certamente avrà un ruolo importante nei tuoi programmi di viaggio. Scopri gli altri suggerimenti di viaggio sul vulcano su ZAINOO. Quando prenoterai il tuo viaggio avventuroso?

Santa Maria delle Grazie a Milano e il Cenacolo di Leonardo

Milano è la seconda più grande città e capoluogo della regione Lombardia. Un milione e 300 mila persone vivono qui circondate da storia concreta, locali alla moda e due delle più famose squadre di calcio al mondo. AC o Inter, per molti milanesi è una questione di principio. Tuttavia, altre questioni tendono ad unire le persone, come ad esempio il titolo della chiesa domenicana di Santa Maria delle Grazie che è uno dei monumenti più belli della città, forse il più incantevole. Richiama turisti da tutto il pianeta che naturalmente non possono resistere al fascino unico del suo Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Chiaramente, questo ha a che fare con uno dei più famosi capolavori d’arte nel mondo: “Il Cenacolo” di Leonardo da Vinci.

La storia della costruzione

Santa Maria delle Grazie a Milano

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Una piccola cappella dedicata alla Vergine era originariamente collocata dov’è ora la famosa chiesa. Francesco I Sforza, Duca di Milano, desiderava un convento e una chiesa domenicana e ordinò a Guiniforte Solari, architetto dell’attuale sede universitaria dell’Ospedale Maggiore e supervisore della costruzione del Duomo, di costruire quegli stessi edifici in stile gotico.

Dopo che furono terminati il convento (1469) e la chiesa (1490), Ludovico Sforza decise di utilizzare la chiesa come luogo di sepoltura per la sua famiglia, e ciò richiese adeguati lavori di ricostruzione. Il coro e la navata trasversale furono abbattuti e ricostruiti come un grandioso edificio a pianta centrale nello stile Rinascimentale allora popolare, su progetto di Donato Bramante. Tuttavia, i programmi dello Sforza non furono mai pienamente realizzati. Dopo la sua caduta, l’originaria navata gotica rimase la stessa. Santa Maria delle Grazie aprì le sue porte soltanto nel 1520 grazie a Beatrice d’Este, la moglie di Ludovico, che fu la prima persona sepolta nel nuovo coro.

Varietà stilistica tra Gotico e Rinascimento

I due differenti periodi di costruzione hanno lasciato tracce particolari e straordinarie sulla chiesa domenicana; segni che si possono chiaramente vedere ancora oggi. Le parti gotiche e quelle rinascimentali si possono distinguere molto bene, sia negli interni sia negli esterni di Santa Maria delle Grazie. La navata con le ampie coperture mostra le caratteristiche della fase gotica lombarda caratterizzata dall’impiego dei mattoni rossi. Altre caratteristiche di questo periodo architettonico sono l’utilizzo della tribuna sfalsata, la navata fortemente incurvata e il tetto a capanna, le quali possono essere soltanto leggermente visibili dall’esterno. Gli affreschi realizzati dal 1482 al 1485 sono anch’essi per la maggior parte fedeli agli originali, dato che sono stati riscoperti negli anni ’30.

La demolizione e ricostruzione del coro nel più popolare stile rinascimentale lasciarono certamente le loro tracce. Il vano cubico per tutta la larghezza delle tre navate a capanna sostituì la classica pianta a croce del gotico, fiancheggiato dal coro e due absidi laterali. La cupola mostra le caratteristiche tracce rinascimentali; sorretta da un tamburo a 16 lati, portò l’idea di Brunelleschi ad un grado superiore. Dall’esterno, questa aggiunta sembra una cupola conica, opportunamente sostenuta da pilasti, finestre ed elementi in terracotta rossa smaltata.

Il Cenacolo – Il capolavoro di Leonardo da Vinci

Santa Maria delle Grazie a Milano e il Cenacolo di Leonardo

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Molti turisti non visitano – o almeno non in modo esclusivo – Santa Maria delle Grazie per la sua bellezza mozzafiato che racchiude l’affascinante diversità di due periodi architettonici, ma piuttosto per ammirare uno dei più famosi affreschi al mondo. Potresti sentire la stessa esigenza – lo capiamo perfettamente.

Terminato un modello in argilla per il monumento agli Sforza, nel 1495, il Duca Ludovico incaricò Leonardo di creare un affresco molto particolare, dato che voleva uno straordinario motivo d’attrazione per il suo mausoleo funebre. Leonardo trasse ispirazione dal soggetto tardo antico dell’“Adorazione dei Magi”. Tuttavia, Gesù Bambino e i tre Magi diventarono il Redentore e i suoi discepoli durante l’ultima cena. Se vuoi ammirare con i tuoi occhi, il dipinto famoso in tutto il mondo, dovresti cercare di organizzarti in anticipo. A causa dei sistemi di conservazione, sono organizzati appuntamenti prefissati per piccoli gruppi e la visita termina dopo appena 15 minuti.

Rappresentazione e prospettiva

Solo poche opere nella storia dell’arte vantano una lunga ed intensa storia di accoglienza così come “Il Cenacolo” di Leonardo da Vinci. Fino ad oggi, la rappresentazione e la prospettiva hanno ispirato una vivace discussione. Contrariamente alle precedenti rappresentazioni dell’ultima cena, Leonardo rinuncia sia alle classiche aureole sia all’isolamento cosciente di Giuda. In gruppo con Pietro e Giovanni, Giuda tiene stretto un piccolo sacchetto di denaro. Si ritiene che la sua postura leggermente girata dall’altro lato potrebbe suggerire la sua alienazione. Leonardo adoperò la prospettiva centrale per la rappresentazione di Gesù utilizzando perfettamente l’incidenza della luce per metterlo al centro della scena. I personaggi sono scenograficamente sistemati attorno a lui come se “L’Ultima cena” fosse una rappresentazione teatrale. Le linee prospettiche del punto di fuga attirano automaticamente l’attenzione sulla testa del Redentore. Se aggiunte al dipinto, formerebbero una croce intorno a lui.

Mentre tutto ciò è solo teoria e interpretazione, le parole non riescono ad imprigionare l’esperienza di vedere “L’ultima cena” di persona. Insieme all’altrettanto affascinante Santa Maria delle Grazie, il cuore di Milano ti dà il benvenuto grazie ad uno dei luoghi più belli d’Italia, che è stato giustamente riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Ti auguriamo tanto divertimento per il tuo giro turistico: scopri altri suggerimenti di viaggio per l’Italia su ZAINOO!

La Festa di Santa Lucia a Siracusa il 13 dicembre

La Festa di Santa Lucia a Siracusa

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Tempo fa, nel giorno più corto dell’anno le persone desideravano ardentemente la luce. Pregavano Santa Lucia, Lucia di Siracusa (Lucia si traduce più o meno “la luminosa”), dedicando a lei processioni e feste. Oggi, le feste dedicate a Lucia si svolgono per tutto l’anno in Europa e negli Stati Uniti, la più famosa del genere è celebrata nella città natale della Santa in Sicilia. Il 13 dicembre è basato sulla grande e straordinaria processione annuale, la cosiddetta Festa di Santa Lucia. Certamente non dovresti perdere l’occasione di essere lì!

A proposito di Santa Lucia

Lucia di Siracusa è venerata come santa in diverse confessioni tra cui quella cattolica, ortodossa, evangelica e luterana americana e scandinava. Visse dal 283 al 304 d.C. nell’antica città di Siracusa ed all’inizio avrebbe dovuto sposarsi con un ricco uomo romano. Tuttavia, Lucia aveva già consacrato la sua verginità a Cristo e rifiutò il suo futuro marito. Sua madre Eutichia, che Lucia aveva curato da un sanguinamento, sostenne la sua decisione. Accusata di essere una cristiana e condannata a morte, alla fine fu uccisa con la spada dopo aver subito un pesante martirio. Tradizione vuole che avesse realizzato molti miracoli e fosse sopravvissuta anche alle torture più spaventose. Ora le reliquie di Santa Lucia riposano a Venezia, nella Chiesa dei SS. Geremia e Lucia.

Perché il 13 dicembre?

La festa di Santa Lucia a Siracusa si svolge il 13 dicembre, che è anche la ricorrenza della festa della santa. All’inizio era anche la data del solstizio d’inverno e, quindi, il giorno più corto dell’anno, fino a quando non è stato spostato al 21 dicembre dalla riforma del calendario gregoriano. Lucia è prevalentemente legata ai riti della luce; è la patrona dei ciechi, dei poveri e di città come Venezia e Siracusa. Ancora oggi il 13 dicembre è un’istituzione del periodo pagano, soprattutto nei paesi nordici.

La processione di Santa Lucia

La festa di Santa Lucia è una delle tradizioni religiose più antiche della Sicilia e dura diversi giorni. I festeggiamenti principali si tengono il 13 dicembre con un’imponente processione assolutamente da non perdere. La statua d’argento della santa, che di solito è custodita nella Cattedrale di Santa Maria delle Colonne viene data alla Confraternita dei portatori, che la trasportano sulle spalle per Siracusa durante la festosa processione. Una gigantesca folla attende l’arrivo della santa in Piazza della Cattedrale accompagnata da emozionanti fuochi d’artificio. Il reliquiario è poi trasportato per il centro storico, oltrepassa la fontana di Aretusa, attraversando il ponte Umberto e il distretto di Santa Lucia. Ripetutamente e in modo euforico i portatori gridano la tradizionale invocazione “Sarausana jè!” (“È di Siracusa”), con il coro che riecheggia rispondendo con “Viva Santa Lucia!”. Allo stesso tempo, la processione si sposta alla Basilica di Santa Lucia, costruita sul luogo dove la santa secondo la tradizione, subì il martirio. La statua riposa nella basilica fino al 20 dicembre quando viene riportata alla Cattedrale con un’altra festosa processione.

Molte piccole feste e le bancarelle del mercato accompagnano la processione. Qui trovi prodotti regionali caratteristici, pezzi d’artigianato spettacolarmente incantevoli, dolci deliziosi, vestiti e giocattoli. Molte persone del luogo vanno al mercato per fare acquisti di Natale, dove sicuramente troverai qua o là il gingillo curato e singolare.

La festa di Santa Lucia a Siracusa certamente è una vacanza italiana abbastanza insolita, in quanto gli eventi tendono a diventare forti e vivaci. Vivi l’atmosfera contagiosa e goditi gli eleganti acquisti natalizi mentre sarai qui!

Prova questa squisita ricetta del Pandoro

Pandoro ricetta

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Panettone a parte, agli italiani piace un altro delizioso dolce che deve semplicemente far parte di tutte le feste di Natale. Il Pandoro proviene originariamente da Verona e fu probabilmente cotto per la prima volta nel XVIII secolo. Mentre gli storici suppongono che sia basato sulla brioche francese, gli esperti italiani insistono sulla sua origine rinascimentale. Nella ricca città di Venezia era addirittura rivestito con foglie d’oro (Pan d’oro letteralmente significa “pane dorato”). La torta a forma di cupola con il suo caratteristico colore giallo dorato si presenta senza l’uvetta e la frutta candita che di solito si trovano nel Panettone, ma ad ogni modo, come si può immaginare, dal gusto assolutamente delizioso. Vuoi preparare questo dolce di Natale da solo? Abbiamo la ricetta perfetta per te!

Ingredienti

  • 650 g di farina
  • 250 g di burro
  • 200 g di zucchero
  • 8 uova
  • 30 g di lievito di birra
  • 1 bicchiere di panna liquida
  • Scorza di limone grattatugiata
  • 1 bustina di vanillina
  • 50 g di zucchero a velo


Iniziamo:

Pandoro

©ZAINOO Travel Guide

Per iniziare setaccia la farina nella ciotola e realizza un buco al centro. Riscalda la crema con 20 g di zucchero a temperatura media, sbriciolarci dentro il lievito e lasciarlo sciogliere. Versa il composto di lievito, zucchero e panna nel buco creato e mescolalo con un po’ di farina, realizzando un impasto morbido. Infarina l’impasto per un po’, poi coprilo per 20 minuti e mettilo in un luogo caldo. Continua fino a che l’impasto formerà alcune bolle.

Ora aggiungi la vanillina, la restante dose di zucchero, la buccia di limone, 150 g di burro, le uova e realizza un impasto levigato. Coprilo e lascialo riposare in un luogo caldo (l’ideale sarebbe un forno preriscaldato a 35°C) per 2-3 ore finché non raddoppia il suo volume. A questo punto, con l’impasto realizza una palla. Ungi leggermente lo stampo con il restante burro (l’ideale sarebbe uno stampo per Pandoro o uno stampo per brioche), e infarinalo leggermente. Metti il composto nello stampo con la parte levigata verso il basso, coprilo di nuovo e lascialo riposare in un luogo caldo fino a quando l’impasto raggiunge il bordo dello stampo (dopo circa 2 ore).

E ora l’ultima parte: cuoci il composto per 20 minuti a 180°C sulla griglia inferiore, nel forno preriscaldato, e poi per altri 40 minuti a 160°C. Se pensi che la superficie diventi troppo scura, coprilo con la carta d’alluminio. Tira fuori il Pandoro dal forno e lascialo raffreddare. Toglilo dallo stampo, spolverare con abbondante zucchero a velo e servire.

Beh, com’è? Il Pandoro è molto di più che “una ” alternativa natalizia italiana, è un dolce davvero delizioso, molto soffice ed appetitoso che realmente si scioglie in bocca. Buona cottura e goditi il tuo dolce!