La Cattedrale di Modena, la Ghirlandina e Piazza Grande

Cattedrale di Modena, UNESCO

©Bigstock.com/Alvaro German Vilela

Nel corso dell’XI secolo un nuovo stile architettonico ha fatto il giro d’Europa. L’architettura romanica con i suoi archi a tutto sesto, i muri spessi e le sue piccole finestre ha conquistato rapidamente l’intero continente sviluppando significative varianti locali. L’Italia in particolare si è aperta a queste nuove influenze che sono state favorevolmente accolte in Emilia Romagna. Tra gli edifici romanici più importanti c’è San Geminiano, la Cattedrale di Modena. Con i suoi 88 metri di campanile (la Torre Ghirlandina) e la vicina Piazza Grande, è l’orgoglio e il vanto dei modenesi, motivo per cui c’è stata una comprensibile esultanza quando l’intero complesso è stato dichiarato Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 1997. Oggi, la Piazza con i suoi edifici romanici è la principale attrazione turistica di Modena. Saremo felici di mostrarti perché dovrai visitare presto questa bellissima città dell’Emilia Romagna.

Un’incursione nella storia di Modena

Il rinnovamento romanico dall’XI secolo in poi è stato solo uno dei vertici della storia profondamente emozionante di Modena. Sai che in realtà la città ha delle radici etrusche? Originariamente, Modena era chiamata Mutina prima che fosse conquistata dai Boi e prima che finisse in mani romane nel 222 a.C. In questo periodo la città romana si occupava di importanti attività di esportazione di vino e di ceramica, che sono decadute dopo i saccheggi di Attila e l’invasione longobarda. Ci è voluto fino alla fine del IX secolo prima che si iniziasse di nuovo la ricostruzione e la fortificazione.

Nel corso dei secoli successivi i governanti di Modena cambiarono diverse volte. La città era proprietà di un margravio quando iniziò la costruzione della cattedrale, poi diventò un libero comune che alla fine cadde e fu accresciuto dagli Este. Seguirono l’occupazione francese e il dominio austriaco dalla fine del XVIII secolo in poi. Infine, finalmente Modena diventò parte del nuovo stato italiano. L’ultimo discendente della casata Asburgo-d’Este morì nel 1886.

La Cattedrale di Modena

Naturalmente, i disordini politici hanno lasciato il segno sul paesaggio urbano. Probabilmente non sarai sorpreso del fatto che il Duomo di San Geminiano per molto tempo non è stata la sola chiesa in quest’area. In realtà, qui c’erano ben due chiese entrambe costruite intorno al V secolo, prima che la città venisse distrutta in seguito alla caduta di Roma. Sono state abbandonate, distutte e lasciate in rovina. Un’altra chiesa è stata fondata alla metà dell’XI seclo, poco dopo aver fortificato la città, ma ben presto è risultata troppo piccola. Inoltre, fu scoperta la tomba di San Geminiano, il patrono della città, che comprensibilmente necessitava di una posizione di rilievo. Rapidamente è stato sviluppato il progetto per una nuova cattedrale, delle cui sorti si sono occupati gli abitanti di Modena indipendenti dal potere imperiale ed ecclesiastico. La Cattedrale di Modena è diventata un simbolo di libertà ed autonomia, il libero comune sopra citato è sorto solo qualche decennio più tardi.

Alla fine, nel 1099, quando è iniziata la costruzione della cattedrale odierna, sotto la direzione dell’architetto Lanfranco, la margravia Matilda di Toscana, una delle donne più influenti del suo tempo, sostenne la città ponendo la prima pietra. Papa Lucio III consacrò la cattedrale romanica il 12 luglio 1184, ma ci volle un po’ di tempo prima che la costruzione fosse completata; nel 1322 per essere precisi. Ciò che rende particolare il Duomo con il suo campanile indipendente e la torre Ghirlandina, è il sapiente mix di stili di periodi differenti. Il romanico ovviamente domina, mentre gli elementi gotici e rinascimentali creano un aspetto particolarmente vivace.

Da lontano, puoi ammirare il marmo bianco scintillante delle pareti esterne che si alterna alle pietre grigie e rossastre, probabilmente resti delle chiese preesistenti. Ovviamente, troverai i caratteristici elementi romanici ovunque tra cui gli archi ciechi e una serie di loggette. Il rosone gotico di straordinaria bellezza testimonia la lunga storia costruttiva della cattedrale, durata circa 250 anni. Decorano la facciata numerosi bassorilievi realizzati dallo scultore Wiligelmo, contemporaneo di Lanfranco. Se osservi da vicino, puoi ammirare scene bibliche nonché raffigurazioni di profeti e patriarchi. Sono altrettano eccezionali, i rilievi della leggenda di Re Artù sulla Porta della Pescheria, il meraviglioso portico settentrionale della cattedrale.

È alquanto sorprendente invece che l’interno non abbia la classica pianta a croce. Non troverai un transetto, ma tre enormi navate. La cripta con il sarcofago contenente i resti di San Geminiano si trova nella parte inferiore dell’abside. L’abside centrale è stato fortemente modificato nel XVIII secolo e rivestito di marmi preziosi. Allo stesso tempo, le volte modificate sono state abbellite con decorazioni in stucco. È altrettanto sorprendente il parapetto in marmo, di Anselmo da Campione, con una raffigurazione della Passione di Cristo.

La Torre Ghirlandina

Cattedrale di Modena

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Tuttavia, la Cattedrale di Modena sarebbe stupenda a metà senza il suo campanile. La Torre Ghirlandina è la torre campanaria simbolo della città, visibile da lontano e un importante punto di riferimento. Originariamente chiamata Torre di San Geminiano, dal 1179 poggia su una base quadrangolare e si eleva su cinque piani. La rivalità con Bologna portò progressivamente ad ampliamenti ed aggiunte. Seguì ben presto la guglia ottagonale di Arrigo da Campione, che è anche l’autore del pulpito della cattedrale con le sculture in terracotta. Era decorato con due ghirlande in marmo, da cui il nome Torre Ghirlandina. Un’occhiata all’interno del campanile ti conduce alla Sala della Secchia con affreschi del XV secolo. Non perdere i capitelli scolpiti della Sala dei Torresani al quinto piano. Le cinque campane in Do maggiore risalgono al Rinascimento.

Altre attrazioni in Piazza Grande

La cattedrale con il suo campanile domina sicuramente la splendida Piazza Grande, che è il luogo dove il potere religioso e laico di Modena si incontrano. Ecco alcune delle altre cose da scoprire:

  • Il Palazzo Comunale: diversi edifici medievali sono stati collegati per formare il Palazzo Comunale nel XVII secolo. Il Palazzo Comunale attuale si trova dietro l’imponente facciata caratterizzata da maestose arcate. Inoltre, diverse sale di valore storico sono aperte ai visitatori. La Sala del Fuoco e la Sala del Vecchio sono tappezzate di stupendi dipinti e, quindi, sono assolutamente da non perdere.
  • Il Palazzo dell’Arcivescovado: questo grazioso palazzo con tanti piccoli particolari sulla facciata è nascosto diagonalmente di fronte alla cattedrale. Dietro le sue porte, troverai una piccola ma sorprendente cappella barocca.
  • La Preda Ringadora: nel Medioevo, personalità importanti, oratori e studiosi hanno parlato sopra questa grande pietra di fronte al Palazzo Comunale. Successivamente, è stata utilizzata come luogo di riposo per le guardie cittadine. Infine, dal XV secolo in poi la pietra è stata trasformata in una gogna per i debitori e i truffatori.
  • La Bonissima: il significato esatto di questa leggendaria statua medievale è sconosciuto. Da secoli la Bonissima osserva il via vai sulla Piazza. Dal 2010 ogni ottobre viene organizzato, in suo onore, un festival culinario di più giorni.

 

Attraversa attentamente Piazza Grande, la bellissima Torre Ghirlandina sempre sott’occhio, attratta dalla cattedrale come per magia. Questo singolare e straordinario Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO nel cuore di Modena continua a stupire. Stai già aspettando con impazienza le tue prossime vacanze in Emilia Romagna?

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