La Villa Romana del Casale a Piazza Armerina

Villa Romana del Casale

©Bigstock.com/lachris77

A partire dal periodo romano, i cittadini facoltosi, di tanto in tanto, si ritiravano in campagna per rilassarsi e lasciarsi alle spalle la vita movimentata della città trasformando la villa urbana, una residenza stagionale e di lusso fuori dalle mura cittadine, in una proprietà indispensabile già prima del periodo pre-cristiano. La Villa Romana del Casale, situata a Piazza Armerina in Sicilia, è uno degli edifici meglio conservati del periodo tardo imperiale, famosa per le sue affascinanti soluzioni architettoniche e per gli splendidi pavimenti a mosaico. Questo monumento romano in Sicilia è stato anche dichiarato Sito del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 1997 e deve assolutamente far parte del tuo itinerario di viaggio.

Che cosa sappiamo della storia della villa

Inizialmente, il periodo dell’Impero Romano si è rivelato difficile per la Sicilia. Il lavoro degli schiavi nei latifondi ha ridotto le proprietà all’abbandono ed ha portato un notevole declino della vita cittadina. La crescente importanza delle province della Tripolitania e dell’Africa come produttrici di grano ha dato un notevole impulso alla Sicilia all’inizio del IV secolo trasformandola nel principale centro di commercio tra i due continenti. La nuova ricchezza permise a determinate classi di vivere in campagna dove le magnifiche ville venivano ora costruite dai coloni.

Sfortunatamente, non sappiamo a chi appartenesse all’inizio la Villa Romana del Casale. Mentre originariamente si è creduto che fosse la residenza imperiale di Massimiano o di suo figlio Massenzio, altre teorie hanno parlato di un governatore o di un console. Anche il periodo esatto della fondazione è poco chiaro. Gli esperti la collocano tra il 310 e il 325 a.C. Tuttavia, i mosaici risalgono probabilmente alla seconda metà del quarto secolo. Ciò nonostante, i ricercatori sono ora quasi certi che la Villa Romana del Casale era originariamente di proprietà privata.

La riscoperta e gli scavi

Come tanti altri edifici romani, la Villa Romana del Casale all’inizio si è persa nel caos della storia. È stata abitata durante il regno bizantino in Sicilia e successivamente, qui è stata fondata una colonia araba che, a sua volta, è stata distrutta dai Normanni nel XII secolo. Le rovine della villa sono state scoperte soltanto nel 1761 e all’inizio si pensava che fossero i resti del periodo arabo sopra citato.

Quando Robert Fagan ha ottenuto di realizzare i suoi scavi, che poi in corso d’opera, sono stati leggermente spostati da Luigi Pappalardo nel 1881, è diventata presto chiara la vera natura di questo tesoro architettonico di inestimabile valore. Altri tre scavi nel corso del XX secolo hanno riportato alla luce tutto il complesso. La villa intera è stata scavata nel 1954, gli ultimi scavi sono stati effettuati nel 1985. Nemmeno piccole frane ed episodi di vandalismo hanno potuto danneggiare l’intera villa con i suoi splendidi mosaici.

Alla scoperta della Villa Romana del Casale

Villa Romana del Casale, UNESCO

©Bigstock.com/vvoevale

La villa urbana è particolarmente conosciuta per i suoi pavimenti a mosaico ottimamente conservati. Nel XII secolo, una frana si è dimostrata un colpo di fortuna in quanto ha coperto i mosaici prevenendo danni atmosferici, saccheggi e distruzione. Dopo gli scavi iniziali, i mosaici sono stati persino sepolti di nuovo al fine di proteggerli da qualsiasi pericolo esterno. Gli anni successivi hanno visto la costruzione di un edificio simile ad una villa con funzione di tettoia per tutti i mosaici. Oggi, dalle passarelle sulle antiche mura si può dare un’occhiata alle splendide sale a mosaico.

I mosaici sono sicuramente la principale attrazione della Villa Romana del Casale, tuttavia, in questo complesso c’è molto altro da vedere e scoprire. Devi assolutamente dare un’occhiata ai seguenti luoghi:

  • L’area di ingresso e il vestibolo: la possente porta con tre archi ti conduce al cortile e al vestibolo. La scena all’ingresso, in parte conservata, rappresenta l’attesa di un ospite importante.
  • Il peristilio rettangolare: le caratteristiche colonne corinzie del primo peristilio conducono al pavimento a mosaico con teste animali che cambiano l’orientamento in due punti, quasi ad evidenziare i percorsi che attraversano la villa.
  • Le sale del peristilio: un gran numero di sale di servizio, appartamenti privati e camere ti aspettano attorno al peristilio rettangolare. La Sala delle Stagioni è decorata con raffigurazioni corrispondenti, altre parti mostrano grandi mosaici venatori.
  • La basilica: quattro gradini ti conducono in una grande sala con un’abside fiancheggiata da due colonne. Considerando le vistose decorazioni del pavimento in marmo e porfido si pensa che gli ospiti venissero ricevuti qui, ma non si sa esattamente se la basilica abbia avuto una funzione religiosa.
  • Gli appartamenti privati: scopri una serie di appartamenti privati attorno alla basilica nella parte orientale della villa. La parte più piccola probabilmente apparteneva alla proprietaria o a suo figlio, la parte più estesa invece era l’alloggio del padrone di casa. Ancora una volta, resterai stupito dai grandi mosaici che raffigurano scene di caccia e diverse divinità.
  • Il peristilio ellittico: entra nel complesso con le colonne, tre absidi e una fontana attraversando il peristilio rettangolare o il corridoio della Grande Caccia. Il medaglione con il busto maschile – probabilmente la personificazione dell’autunno – è simile al mosaico del mausoleo di Santa Costanza realizzato pochi anni più tardi.
  • Le terme: l’ingresso della villa conduce direttamente al complesso con le terme che, così, avrebbe potuto essere accessibile dagli ospiti che non venivano condotti negli appartamenti privati. Tuttavia, c’era un ingresso separato per gli inquilini. La piscina, la sala per la ginnastica e gli spogliatoi mostrano decorazioni marine. Un altro mosaico potrebbe rappresentare la proprietaria con due bambini e due servi.

 

Il corridoio della Grande Caccia

Oltre a queste zone e stanze affascinanti, c’è anche un corridoio davvero particolare. Il corridoio della Grande Caccia, lungo poco meno di 66 metri, serviva per collegare la parte privata della villa a quella pubblica. La sua leggera altezza e il portico conducono dal centro al peristilio enfatizzando l’importanza di questo meraviglioso corridoio con i suoi imponenti pavimenti a mosaico.

In realtà, la Grande Caccia rappresenta principalmente scene non violente di cattura di animali per i giochi a Roma, con armi che avevano come solo scopo l’autodifesa. Possono essere identificate sette diverse scene, realizzate da almeno due differenti gruppi di mosaicisti. Si inizia con la cattura degli animali in diverse parti delle Province dell’Africa prima di spostarsi in Egitto e in India. Si possono vedere anche le scene del trasporto e del carico, così come l’uccisione di un leone che sta attaccando. Le espressioni dei personaggi e la diversità stilistica segnano il graduale passaggio dall’arte romana a quella bizantina. Considerando i mosaici della sala con il peristilio, il corridoio della Grande Caccia potrebbe suggerire che questa proprietà possa essere stata una residenza di caccia.

Questa singolare villa urbana in provincia di Enna trasmette interessanti conoscenze sulla storia tardo antica di Roma, sull’espansione commerciale della Sicilia e sulla vita delle classi benestanti nel IV secolo. Resterai certamente affascinato dalla varietà dei mosaici, dai corridoi e dagli edifici minuziosamente restaurati: durante la tua prossima vacanza non perdere la visita alla Villa Romana del Casale!

I commenti sono chiusi.